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Le tappe del successo

Creato il 22 agosto 2014 da Harimag

E’ ben saputo che il mondo della moda non è una realtà facilmente accessibile: la strada è lunga, tortuosa, la scalata ripida e faticosa, in questo percorso ad ostacoli spesso  si inciampa e ci si fa male. Ma poi ecco che ritorna in mente, chiaro il motivo di tanto sacrificio, quell’obiettivo tanto bramato. E c’è chi lo ha tanto desiderato da farcela, qualcuno che il suo successo lo vede “quando andando a letto e analizzando la giornata pensa: ‘oggi ho fatto di più, qualcosa che mi ha portato avanti di un centimetro”.

Questo, per Marco Strano, è il vero successo personale.

Le tappe del successo


Figlio di commercianti, ha sin da piccolo respirato l’aria di sartoria tra gli aghi e i fili della madre e della zia. La passione per la moda lo ha portato all’età di diciotto anni a frequentare lo stage da Marella Ferrera. Lo stilista, abituato sin da giovane al sacrificio e all’impegno, non si è mai tirato indietro, disposto a darsi da fare nei lavori più svariati.


Dal vetrinista, all’accompagnatore per non vedenti al responsabile d’ufficio. - dichiara lo stilista- Sono arrivato al mondo della moda dopo aver affrontato tutti questi percorsi. È stata un’evoluzione naturale quella di convincermi che il mio lavoro era nel campo della moda. Se hai un po’ di perseveranza e costanza nelle cose riesci anche se i risultati non sono immediati, perché questo lavoro è fatto di gavetta e di attese”.
 

-  Sei mai stato tanto scoraggiato da qualcosa al punto di pensare di cambiare mestiere?
Sinceramente non ho mai pensato di cambiare lavoro. Ultimamente abbiamo attraversato una crisi nella mia attività ma nei momenti di difficoltà bisogna ingegnarsi e mai aspettare che le soluzioni ti cadano dal cielo. Io, per esempio, che lavoro nel mio atelier faccio anche diverse attività parallele, collaboro infatti anche con Salvo Filetti.

Le tappe del successo
Le tappe del successo

 

- Quali sono i timori più comuni che possono gravare sul lavoro di un fashion designer?
Sicuramente quello del giudizio: quando ci si mette in discussione ogni anno con nuove creazioni. C’è sempre il timore che quello che tu hai pensato potesse essere la collezione più riuscita non incontri il gusto del pubblico. È chiaro tra l’altro che quando ti poni al giudizio degli altri puoi metterci tutto l’impegno, l’entusiasmo, la buona volontà, in ogni caso il risultato lo deve stabilire il consenso del pubblico.
 

- Ti è mai capitato di essere stato ferito dal giudizio di qualcuno?
Beh sai quando ci si mette in discussione e ci si relazione con un pubblico molto vasto si trovano i sostenitori come i delatori. Si trovano sempre delle persone alle quali il tuo gusto non piace. Certo, un conto è ricevere una critica costruttiva, un altro una critica distruttiva: se le critiche sono fatte con cognizione di causa io sono sempre disposto ad ascoltarle, perché con le critiche si cresce.

Le tappe del successo

 

- Quali sono secondo te, oltre al talento, i giusti requisiti per trovare la propria strada?
Determinazione è la cosa principale; credere in quello che si fa; la volontà di sacrificarsi, perché il vero lavoro è sacrificio. In ogni caso il successo non ti arriva dal cielo come una manna, non puoi raggiungere il successo non lavorando, non faticando. Lavorare per costruire qualcosa, pianificando e facendo una sorta di piano d’azione.
 

- Dunque oggi vale la pena di sognare?
Sognare non costa nulla fondamentalmente: i sogni servono a spingerci ad andare avanti, sebbene sia chiaro che non posso sognare di andare sulla luna se ho paura di volare.
 

Roberta Torrisi


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