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Le tardone: ridicole eterne ragazzine

Creato il 19 aprile 2012 da Ciro_pastore
LE TARDONE: RIDICOLE ETERNE RAGAZZINELE TARDONE: RIDICOLE ETERNE RAGAZZINEProliferano le cinquantenni che si rendono ridicole abbigliandosi come giovani top modelSabatini ColettiDizionario della Lingua Italianatardona[tar-dó-na]s.f.• pop. Donna di età già avanzata che si atteggia e veste da giovaneTHC - La tardona vogliosa http://www.youtube.com/watch?v=O4pxZB9-PGgIeri, mi sono soffermato ad evidenziare le difficoltà in cui si dibattono nell’affrontare i pericoli nel mondo del lavoro, i miei coetanei cinquantenni. Oggi vorrei, invece, intrattenervi scherzosamente su un fenomeno in grande espansione: le tardone, eterne ridicole ragazzine. Qualcuno le ha etichettate come “diversamente giovani”, sottolineando così simpaticamente la loro diversità nell’accettare il trascorrere degli anni. Tutti ricordiamo, invece, come le nostre mamme, giunte alla soglia del “mezzo secolo”, accettavano, con dignitosa mestezza, l’inesorabile lavorio degli anni. Lasciavano ingrigire i capelli, non facevano nulla per opporsi alla legge di gravità che rendeva i loro seni cadenti, non rimpolpavano le labbra che la natura assottigliava, non indossavano guepiere per affinare la silhoutte, non aggiungevano extension alle chiome diradate.Oggi, invece, nei corridoi degli uffici, nelle palestre affollate, nei treni strapieni, nelle strade indaffarate delle nostre città, capita continuamente di incrociare le tardone. Quel tipo di donna che, nonostante abbia ampiamente sorpassato la soglia dei fatidici 50, continua ridicolmente a vestirsi, truccarsi ed acconciarsi i capelli come una trentenne. Spesso, lo spettacolo a cui assistiano non solo è ridicola, ma in fondo, genera anche profonda compassione per donne che non sanno trovare altra realizzazione al di fuori dell’aspetto esteriore.Donnecougar, ovvero, panterone assatanate di giovani virgulti. Negli Stati Uniti, da sempre avanguardia sugli stili di vita trash, le chiamano MILF (ovvero Mother(s) I’ Like to Fuck = mamme che mi piacerebbe scopare). Sui siti internet, spopolano video porno in cui casalinghe ed impiegatucce, visibilmente attempate, mettono a disposizione di giovani maschietti la loro ampia ed approfondita conoscenza dei più trasgressivi giochetti erotici. Per non parlare poi dei siti di incontri, nati apposta per permettere a zitelle e tardone una vetrina espositiva per esporre una mercanzia obsoleta, ma impacchettata bene. Casalinghe disperate, infedeli e curiose, divorziate deluse dai coetanei e donne in carriera che hanno solo voglia di divertirsi ancora. Sono loro, da perfette “navi-scuola”, il sicuro porto d’approdo, per le sempre più diffuse insicurezze del maschietto contemporaneo, che è facilmente spaventato dalle ragazze coetanee, troppo aggressive intellettualmente e fisicamente, per non allontanare i cosiddetti “bamboccioni”.Le ragazze moderne si sono liberate dalle gonne (metaforicamente e fisicamente) e questo ha destabilizzato la relazione uomo/donna, che la natura arcaica vorrebbe improntata sull’aggressività maschile, oramai desueta. Tutto questo ha fatto sì che la vitalità e l’energia dei giovanotti si sposasse esattamente con le voglie di signore d’una certa età, che grazie alla chirurgia ed ai trucchetti del mestiere, riescono ad ingannare (soprattutto ad una certa distanza) maschi alla ricerca di illusioni che le giovani donne non sanno e non vogliono dare. Le tardone trovano “clienti” perché sono costrette ad essere iper seduttive. Come diceva Achille Campanile: “certe donne che sono come i maestri di scherma: si fanno toccare per incoraggiare i principianti.”Il prototipo culturale, su cui si basa questo tipo di archetipo femminile postmoderno, è la famosissima Mrs. Robinson del film “Il laureato”, di cui vi ho già parlato in passato. La novità, rispetto alla storia narrata nel film (oramai datato e sorpassato), è che la tardona è tra noi. È la vicina di casa, piuttosto che la collega d’ufficio che non perde occasione per irretire il collega, magari represso ed insoddisfatto da una vita coniugale spenta o, addirittura, finita miseramente.Allora, la vedi accerchiare la preda, sottoporla con sagacia a tutte le tecniche seduttive, fino all’accerchiamento finale che la vede anche “materna” ascoltatrice degli altrui problemi, financo preziosa suggeritrice di strategie difensive. Insomma, una volta individuato il maschietto “costituzionalmente debole” o transitoriamente in difficoltà, ecco che lo punta come una leonessa punta un maschio di impala ferito. La sua folta criniera “ ricciolosa” viene agitata al vento, i suoi occhi felini si assottigliano per meglio mettere a fuoco la preda, la sua voce diventa lusinghiera e calda. Tutte tecniche collaudate in anni di proficuo esercizio della “professione”. È questione di giorni, forse ore, ma il risultato finale è sempre lo stesso. La tardona ottiene ciò che vuole, nonostante sappia che essa stessa è solo uno strumento di divertimento, una pura evasione dalla noia della quotidianità. Sembra quasi di sentire un coro di voci di maschietti che cantano sulle note del duo folk Simon&Garfunkel:God bless you please, Mrs. Robinson…Ciro PastoreIl Signore degli Agnellileggimi anche suhttp://golf-gentlemenonlyladiesforbidden.blogspot.com/

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