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Le teorie del complotto? Le migliori sono quelle dell’elite occidentale

Creato il 13 novembre 2013 da Informazionescorretta

di: Neil Clark 

conspirazione
Per molto tempo i gatekeepers dell’elite in Occidente hanno deriso coloro che sostenevano che il leader palestinese Yasser Arafat fosse stato avvelenato. Per quanto riguarda coloro che sostenevano che ad avvelenarlo fosse stato Israele  - naturalmente-  non erano nient’altro che pazzi complottisti!

Eppure queste persone che ridicolizzavano l’idea che il leader palestinese potesse essere stato avvelenato erano, nel complesso, le stesse persone che affermavano, senza alcuna ombra di dubbio, che la spia Aleksandr Litvinenko era stata avvelenata dalle autorità russe a Londra nel 2006.

Ora, noi ancora non sappiamo con certezza che Arafat sia stato avvelenato, o che Israele sia il responsabile, ma dopo le notizie delle scorse settimane, ovvero che alcuni scienziati svizzeri hanno rinvenuto livelli di polonio-210 18 volte superiore al normale sul corpo di Arafat, sarà molto più difficile per questi gatekeepers dell’elite respingere con arroganza come “tipi strani” tutti coloro che sostengono che Arafat è stato assassinato.

Quello che i casi Litvinenko e Arafat ci mostrano è che ci sono teorie del complotto ufficialmente ‘approvate‘ e quelle che invece non ricevono l’approvazione ufficiale.

L’etichettatura delle persone come ‘complottisti’ da parte dei guardiani del potere in Occidente non ha nulla a che fare con quante prove vi siano a sostegno di una determinata accusa o della qualità di tali elementi,  è essenzialmente un richiamo politico, in base a chi preoccupa la teoria della cospirazione o a chi la sta confezionando.

I gatekeeper dell’establishment non sono giudici oggettivi, ma sono fortemente influenzati ed etichettano qualsiasi idea che non gli piace come una ‘teoria del complotto‘. Etichettare qualcuno come un ‘teorico della cospirazione‘ è il loro modo standard di dichiarare quella persona ‘off-limits‘, vale a dire che lui / lei è una fonte inaffidabile e un ‘tipo folle‘. E’un modo in cui dissenso e il dibattito vengono soffocati in quelle che sembrano essere società democratiche  e libere – e il modo in cui le persone che sfidano le versioni ufficiali sono volutamente emarginate.

Eppure, paradossalmente, negli ultimi 20 anni o giù di lì, i più grandi spacciatori di teorie del complotto sono stati proprio gli stessi politici dell’elite occidentale e i guardiani dell’establishment così rapidi ad accusare gli altri di diffondere teorie del complotto.

Sono stati infatti loro che hanno spinto, con grande zelo, la teoria del complotto secondo cui Saddam Hussein possedeva armi di distruzione di massa nel 2003. Ciò ha avuto conseguenze terribili, portando a una guerra palesemente illegale e alla morte di almeno 500.000 persone. Questi guardiani dell’elite hanno spinto la teoria del complotto secondo cui l’Iran sta segretamente sviluppando armi nucleari – di nuovo senza produrre prove convincenti. Questa teoria del complotto ha portato all’imposizione di sanzioni draconiane sulla Repubblica islamica, che hanno causato gravi sofferenze per le persone comuni.

Pochi mesi fa questi teorici della cospirazione “ufficiale” hanno sostenuto, con grande convinzione, che era stato il governo siriano a lanciare un attacco con armi chimiche a Ghouta, anche se ancora non sappiamo per certo chi davvero sia responsabile.

Altre teorie del complotto “accettabili” riguardano le elezioni. Se le elezioni in paesi stranieri vengono vinte dal lato ‘sbagliato‘, cioè dal candidato che le élite occidentali non desiderano che esca vincitore dalle urna, allora viene regolarmente sostenuto che le elezioni sono state ‘truccate‘ o ‘rubate‘. Hugo Chavez quindi non ottenne le sue vittorie elettorali in Venezuela perché era genuinamente popolare e amato dal suo popolo, ma a causa di brogli. Le stesse accuse vennero rivolte contro Mahmoud Ahmadinejad, quando venne rieletto presidente iraniano nel 2009.

Ma quando ai gatekeepers si chiedono prove a sostegno delle loro accuse di frode elettorale, cala il silenzio.

Stephen Hildon, un commentatore politico – @ stephenhildon – ha chiesto ad uno di questi gatekeeper su Twitter la prova della sua asserzione secondo cui Hugo Chavez era responsabile di ‘brogli elettorali‘. Al momento, non ha ricevuto ancora alcuna risposta.

Nei circoli dell’elite occidentali, è quindi lecito affermare che l’Iraq possedesse armi di distruzione di massa,quando in realtà non le possedeva.Si può affermare che l’Iran abbia un programma di armi nucleari. Si può accusare il governo siriano di aver lanciato attacchi con armi chimiche contro il suo stesso popolo. Si può dire che Hugo Chavez abbia manipolato l’esito delle elezioni presidenziali. Quando il paese di cui si discute è un ‘nemico ufficiale‘, servono poche -o nessuna- prove per lanciare accuse contro di esso. Le accuse non hanno nemmeno bisogno di essere logiche.

Il buon senso ci porta infatti a pensare che se Bush e Blair credevano veramente che l’Iraq era in possesso di armi di distruzione di massa nel 2003, non lo avrebbero attaccato, o neanche avrebbero parlato di attaccare il paese. Il buon senso ci dice anche che sarebbe stato assolutamente folle per il governo siriano lanciare un massiccio attacco con armi chimiche vicino a Damasco proprio nel momento in cui gli ispettori dell’ONU erano in città e quando i falchi a favore della guerra in Occidente erano alla ricerca di ogni pretesto per lanciare attacchi militari sul paese. Eppure siamo tenuti ad ingoiare queste teorie dell’elite, nonostante la mancanza di prove e il fatto che esse non abbiano alcun senso.

Al contrario, se il paese sospettato è un paese occidentale, o un alleato dell’Occidente, come Israele, chiunque tenti di fare qualsiasi affermazione circa le sue azioni – sostenendo ad esempio di aver assassinato qualcuno, o di essere stato coinvolto in losche attività – sarà etichettato come ‘teorico della cospirazione‘, anche se quello che dice è in realtà abbastanza logico.

E ‘giunto il momento per coloro che sfidano le versioni ufficiali in Occidente di passare all’offensiva e rovesciare la situazione sui guardiani dell’elite che accusano chiunque osi mettere in discussione la linea ufficiale del partito della guerra come ‘ teorico della cospirazione‘. Quello che determina se un’idea è davvero una teoria della cospirazione dovrebbero essere le prove – o la mancanza di esse – e una valutazione logica di chi avrebbe realmente beneficiato dell’azione. Certamente non dovrebbe essere il punto di vista distorto di coloro che sono stati nominati gli arbitri di ciò che è una teoria del complotto e di ciò che non lo è.

Un’altra affermazione fatta dai gatekeeper è che la base delle teorie del complotto è l”antisemitismo”. In altre parole, hanno lanciato una teoria della cospirazione riguardo le teorie del complotto. Quindi, se credi in qualcosa che i guardiani hanno ritenuto essere una ‘teoria del complotto‘, non sei solo un “folle‘, ma sei un antisemita, o più precisamente, anti-ebraico … L’obiettivo è chiaramente quello di far si che coloro che non sono titolari del ‘diritto‘, vale a dire non ripetano le opinioni pro-establishment, siano completamente ostracizzati, dato che, per ovvie ragioni, essere accusati di essere anti-ebraici, dopo gli orrori del nazismo e della Shoah, è qualcosa che molte persone vorrebbero evitare.

Anche in questo caso, nessuna prova convincente viene prodotta per dimostrate l’affermazione che le teorie del complotto siano intrinsecamente anti-ebraiche e una seria e obiettiva analisi delle teorie del complotto porterebbe al rifiuto dell’idea come abbastanza ridicola, ma questo non importa, dato che i custodi dell’elite non sono tenuti a dimostrare quanto affermano.

Quindi se siete alla ricerca di strambe teorie cospirative, l’esperienza degli ultimi 20 anni ci dice che il posto migliore per trovarle non è su siti cosiddetti  mezzi “alternativi“o ’marginali‘,  ma dalle bocche – e le penne – dei custodi stessi dell’ elite.

Che si tratti di sostenere che l’Iraq poteva dispiegare le sue armi di distruzione di massa entro 45 minuti, o che l’Iran sta sviluppando armi nucleari, o che Hugo Chavez è responsabile di brogli elettorali, nessuno espone queste teorie del complotto meglio della stessa elite che odia le teorie della cospirazione dell’Occidente.

LINK: Conspiracy theories? No one does it better than West’s elite

DI: Informazione Scorretta


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