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Le urla del silenzio

Creato il 10 maggio 2012 da Albertocapece

Le urla del silenzio “Per decenni i governi italiani hanno avuto troppo cuore, hanno profuso troppo buonismo sociale . La società italiana si appagava del fatto d’essere così generosa, così buona verso i deboli”. Questo diceva il governatore d’Italia, Mario Monti tre mesi fa, prima che una settimana elettorale in Europa gli togliesse quella sicumera che appartiene agli uomini piccoli.  E naturalmente oltre ad essere una considerazione avvilente era anche una bugia: il welfare italiano è uno tra i più magri e miseri che esistano.

A me personalmente sarebbe bastata una simile affermazione per togliere qualsiasi appoggio alla banda di vlasti che governa per conto di qualcun altro, così, proprio per palese insufficienza umana. Ma pazienza, la sedicente sinistra italiana, iscritta in massa all’Aspen Institute, nobilitata dal papa, sovvenzionata da Marchionne, alle prese con le sue costole immaginarie, è ancora lì che macerateggia con i Casini, convinta di non poter mai arrivare a vincere l’elezioni con un programma minimamente socialdemocratico, persuasa di dover essere moderata ossia clericale e un po’ berlusconiana per sfondare  nelle urne.

Il fatto che Hollande abbia vinto con un programma di sinistra in un paese rimasto sostanzialmente gollista e che dopo pochi giorni abbia tagliato i super stipendi pubblici, che in Grecia il Pasok dei patti con la destra sia stato sopravanzato dalla sinistra radicale, non le dice nulla. Così come sembra non vedere il disastro che i ragionieri al comando stanno causando, sposando ideologia con imperizia. E rifiutando di ricevere una scossa anche dalle amministrative dove si è toccata con mano la stanchezza dell’elettorato. Perfino Pippo Baudo, mica Bakunin, l’ha scavalcata a sinistra dicendo che almeno Grillo potrebbe servire a smuovere le acque stagnanti.

Macché non si muove foglia, come si vede benissimo sul giornale di riferimento fondato da Gianni Gramsci, palazzinaro sardo, dove non si fa politica, ma si parla molto dell’antipolitica: forse è per quello che il formato è diventato più grande. E che per carità non si tocchi l’opera risanatrice dei tecnici tanto cari a nonno Giorgio, anzi se proprio non se ne può dire bene, tanto vale non parlarne affatto. Così’ Grillo, non è per nulla una creatura della Casaleggio Associati o del Fatto che pare molto corrivo nei suoi forum, ma proprio della sinistra che non ha il coraggio di essere tale, che urla ogni giorno il suo desolante silenzio.


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