Magazine Lifestyle

Le vite che viviamo {e i formaggi che mangiamo}

Creato il 08 settembre 2015 da Agipsyinthekitchen

Quante vite viviamo ogni giorno?
Con quante persone ci relazioniamo, quanti rospi dobbiamo inghiottire, quante spine ingoiare, quanto dobbiamo dimenticare in fretta per vivere in un’apparenza di serenità la quotidianità, che altrimenti sarebbe solo una massa aggrovigliata di inutili scaramucce.  Quanto ogni giorno siamo costretti a sopportare. In quante persone dobbiamo trasformarci per far si che tutto rimanga sospeso come magiche palle colorate che ruotano magramente intorno a noi?

Per alcuni siamo troppo buone, e ci incolpano di questo. Per altri invece siamo troppo puntigliose, ed è per questo che – a detta loro- non sappiamo farci con le persone. Le persone cambiano idea con la stessa velocità con cui cambiamo i vestiti la mattina prima di andare al lavoro – senza badarci troppo, come sciocchi capricci che non vengono mai del tutto compresi.
E allora: trasformiamoci in buone figlie, ottime amiche, prestanti sorelle, amorevoli fidanzate, instancabili lavoratrici. Eppure, nonostante questo, tanto, non è mai abbastanza.

Ed a cascata: questo stato che non ti tutela ma anzi – si diverte a mettere i bastoni tra le ruote. Clienti che dovrebbero pagare a 60 giorni ma che si arrogano il diritto di pagarti a 120, dopo ripetuti solleciti che ti fanno sentire così…non a posto. Le bellette, le multe, i progetti blindati per via del “non c’è budget”.

Aria stantia.
La verità è che se stiamo dietro a tutto questo, perdiamo la cosa più importante: noi stesse. Il nostro carattere, i nostri sogni, il nostro modo di essere. In una parola, la nostra verve.

E quindi l’unica soluzione è impegnare ogni energia a guardare tutto questo in prospettiva. Perché dove va il nostro pensiero, va la nostra energia. That’s it.

12003355_835610496537655_3784146970277566562_n

11998900_835610109871027_5921901571518348663_n

11224047_835610283204343_4761286966610982108_n

Noi oggi usciamo. E in barba alla catastrofe di notizie orrende e a questi primi tre giorni di settembre che meriterebbero falò pieni di alloro e bagni in quintali di sale per scacciare il negativo, usciamo e respiriamo questa aria che appena sa di primavera, anche se è ancora fredda.
Usciamo e incontriamo persone meravigliose con le quali ridiamo, e approfondiamo curiosità e conoscenze.

Questa è la terra delle possibilità – il qui e ora è tutto ciò che deve interessarci.
Ciò che ci rende felice deve essere l’unica reale priorità. Possiamo ricominciare tutto ogni mattina. E creare un capolavoro ogni secondo che viviamo. Lasciamo risplendere la nostra luce.

Viaggiamo, beviamo vino, mangiamo formaggio. Immagazziniamo nozioni e siamo pazienti con ciò che non riusciamo a risolvere. Qua dicono : the world is your oyster. Quindi spremiamoci sopra un po’ di limone, gratuggiamo pepe e let’s suck it off!

Credits
Video by Alessandro Madami
Si ringrazia: Australian Tourism Council  //  Cathay Pacific // Yarra Valley Dairy

IMG_3801

IMG_3804

IMG_3815

IMG_3816


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :