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Leadership patologica?

Creato il 09 novembre 2010 da Speradisole

IL DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’ (NPD)

Leardership patologica

I criteri per la diagnosi di “disturbo narcisistico di personalità”, indicati da DSM IV il più importante e riconosciuto dei manuali psichiatrici, sono i seguenti

- Ha un senso grandioso d’importanza (per esempio esagera risultati e talenti, si aspetta di essere notato come  superiore anche senza un’adeguata motivazione). - E’ assorbito da fantasie di illimitati successi, potere, fascino, bellezza e di amore ideale . - Crede di essere “speciale” e unico. - Richiede eccessiva ammirazione. - Ha la sensazione che tutto gli sia dovuto : cioè la irragionevole aspettativa di trattamenti di favore  o di soddisfazione immediata delle proprie aspettative. - Sfruttamento interpersonale: cioè, si approfitta degli altri per i propri  scopi. - Manca di empatia: è incapace di riconoscere o di identificarsi con i sentimenti e le necessità degli altri. - E’ spesso invidioso degli altri, o crede che gli altri  lo invidino. - Mostra comportamenti  arroganti e presuntuosi.   Le esperienze infantili predisponenti all’NPD sono collegate con il clima familiare in cui il bambino ha ricevuto un’adorazione e un amore disinteressati, ma fuori  misura, in quanto non accompagnati da una sufficiente empatia  e da una genuina rappresentazione dei fatti. Il futuro narcisista non è informato circa i sentimenti e i bisogni distinti dai propri genitori. I genitori vogliono solo bearsi dello splendore del soggetto ed impediscono al figlio l’apprendimento che altri hanno bisogni, sentimenti, punti di vista e desideri diversi dai loro propri.

Le persone ricche e famose sono particolarmente soggette a sviluppare l’NPD anche da adulte. Quando ricevono gratificazioni e successi nell’ambito professionale, cominciamo a pronunciarsi su questioni lontane dalla loro sfera particolare.  

Stelle del cinema, imprenditori di successo si sentono improvvisamente adatti  a concorrere per cariche politiche, che dovrebbero, invece, richiedere particolari capacità nell’unire, mobilitare e adempiere volontà di persone molto diverse tra di loro. Le capacità organizzative richieste, per il buon governo, sembrano non avere nulla  a che fare con  l’abilità di recitare e guidare un’impresa.

Non sono, tuttavia, gli episodi sporadici  di successo (o di consenso entusiasta), a far nascere il disturbo, ma è il loro ripetersi.

Una delle domande più comuni è quella che riguarda il modo in cui le persone che hanno un disturbo di questo tipo, ottengono l’ammirazione incondizionata di tante persone. Freud diceva, a questo proposito, che il narcisismo di una persona si sviluppa perché gli altri hanno rinunciato ad una parte del proprio narcisismo e sono andati alla ricerca dell’oggetto dell’amore.

Il fascino che  alcuni animali esercitano su di noi,  per esempio i gatti o i grandi predatori, sta proprio nella loro autosufficienza  o inaccessibilità. E’ come se invidiassimo loro di mantenere uno stato di beatitudine, alla quale abbiamo da tempo rinunciato.

Nel tempo del media questo è detto “carisma” e non richiede competenze reali sui problemi. E’ telegenico? Ci si chiede, invece di chiederci se è capace. E il più narcisista spesso vince.

Il narcisista di successo reagisce alle contrarietà con la collera, con la denigrazione dell’altro, o con la teoria del complotto.

Entra davvero in crisi solo quando quello che accade è  irreparabile, come nel caso della morte di una persona cara, o della perdita di un legame importante o dell’incontro con la vecchiaia.

Il  movimento depressivo può, in questi casi, debordare e dare luogo ad una esasperazione caricaturale dei  suoi comportamenti meno riusciti. Il disprezzo degli altri (altre), l’aggressività e la rabbia vengono allora in primo piano, insieme al bisogno maniacale di rifugiarsi nel proprio mondo, in cui trovano posto solo i complici e gli adulatori, quelli che hanno bisogno di lui o meno autenticamente lo ammirano.

Voler bene a chi sta male vuol dire stargli vicino, sostenerlo, ascoltarlo, ma anche e a tratti soprattutto, confrontarlo sulla cose sbagliate e autodistruttive che fa.

Amico del tossicodipendente da eroina è chi lo conforta per farlo smettere, non chi gli dà i soldi per comprarla. Amico di una persona che ha problemi di dipendenza dal sesso non è chi gli porta a casa le escort e le ragazze (e così gli suggerisce che lui è sempre il capo e può fare quello che vuole), ma le mogli, quando gli dicono che sta sbagliando e che è ora di smettere.

I guasti  che un leader patologico può produrre nella struttura e nelle strutture di cui ha il comando  o la responsabilità consistono, essenzialmente, nell’aumento della  conflittualità all’interno di tali strutture, nella diminuzione brutale della loro efficienza e nel peggioramento della qualità della vita delle persone che in esse  operano.

Nelle organizzazioni in cui il potere è distribuito fra diverse persone o gruppi, quello cui si va incontro, in questi casi, è una mobilitazione delle parti sane del gruppo che spinge per la deposizione e la sostituzione del leader.

L’unificazione nelle sue mani di tutti i poteri  può diventare una questa fase l’obiettivo primario del leader patologico. L’esito di questa battaglia può arrivare ad essere, in alcuni casi di cui la storia del ventesimo secolo ci ha dato varie dimostrazioni (in Italia, in Germania, in Spagna e in Unione Sovietica), la scelta tra la tirannide e la democrazia.

[Sunto articolo di Luigi Cancrini  (psichiatra e psicoterapeuta) – l’Unità]



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