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Lega Nord: un partito salmone diventato Trota - Il Fatto della Settimana (12/04/12)

Creato il 12 aprile 2012 da Matteviola90
Ecco l'undicesima puntata del Fatto della Settimana con Simone Ferrali. Sotto il video troverete l'articolo.
Lega Nord: un partito salmone diventato Trota - Il Fatto della Settimana (12/04/12) Questa è la descrizione: "L'ultimo scandalo scoppiato sulla Lega, è l'ennesimo esempio che conferma che il partito padano non ha niente di differente rispetto agli altri partiti. È la parabola del partito che diceva di nuotare contro corrente, proprio come un salmone, preso con le mani nel sacco, come una trota, o meglio come un Trota.
Dai primi atti d'indagine vengono fuori particolari sconcertanti. Cerchi Magici, Cerchisti, ladri e scrocconi a nostre spese.E non saranno di certo le dimissioni di Bossi e del Trota, a rifare la verginità alla Lega."

Ecco l'articolo.
La Lega Nord non è un partito differente agli altri, la scorsa settimana è arrivata l'ennesima conferma: non saranno certo le dimissioni del Trota, da Consigliere Regionale, e di Umberto Bossi, da Segretario politico, a ricostruirgli la verginità. Una parte del proprio bacino elettorale, dopo l'ennesima presa di culo, pare essere stanco. La corda è stata tirata fin troppo ed alla fine si è spezzata. Gli elettori padani sembrano non credere neanche alla balla del complotto. E meno male. Ogni volta che scoppia uno scandalo, i partiti si difendono con la teoria del complotto. Viviamo in una società vittima del complotto perpetuo. Uno zoccolo duro del leghista invece continua a bersi qualsiasi cosa raccontino Bossi & Co.. Se ci avete fatto caso, alla festa dell' “Orgoglio Padano”, tutti i militanti avevano gli occhi rossi. Se alle reunion padane girassero sostanze stupefacenti, si spiegherebbero molte esternazioni! Ironia a parte, per adesso nel registro degli indagati non compaiono i vertici leghisti, ma è inscritto a caratteri cubitali l'ex tesoriere Francesco Belsito, accusato di riciclaggio, appropriazione indebita e truffa aggravata ai danni dello stato. Lega Nord: un partito salmone diventato Trota - Il Fatto della Settimana (12/04/12)Sono addirittura tre le procure che indagano Belsito: tramite il procuratore aggiunto Robledo e i sostituti procuratori Filippini e Pellicano, la Procura di Milano è arrivata a Belsito nell'inchiesta contro ignoti per appropriazione indebita aggravata, per gli investimenti della Lega in Tanzania e a Cipro; la Procura di Napoli invece, grazie al lavoro svolto dai pm Woodcock, Piscitelli e Curcio, è arrivata a Belsito seguendo un risvolto dell'indagine sulla P4; infine la Procura di Reggio Calabria che, grazie all'aiuto della Direzione Investigativa Antimafia, ha scovato i rapporti tra l'ex tesoriere leghista e Girardelli, soci in affari in un'immobiliare genovese. Proprio su Girardelli dobbiamo spendere due parole: detto l' “ammiraglio”, il socio di Belsito è un intermediario che lavora per affaristi e malavitosi. Girardelli rappresenta, secondo l'antimafia di Reggio Calabria, un punto di contatto tra la cosca dei De Stefano e gli affari della 'ndrangheta al nord; per di più, sul finire degli anni '90 l' “Ammiraglio” fece di tutto per aiutare il latitante Salvatore Fallazzi (membro della cosca della 'ndrangheta Avignone-Zagari-Viola). Se a Reggio Calabria e a Napoli le indagini sono in fase embrionale, a Milano sono già stati fatti passi da gigante: la Procura si è accorta di strani movimenti di denaro predisposti da Belsito, tra i quali un prelievo di 95.000 €, dal conto corrente del partito. Belsito ha giustificato questa operazione, dicendo che c'era necessita di immettere liquidità nelle casse del partito. Per di più, la Procura di Milano è sicura, che i bilanci della Lega non siano attendibili (né per quanto riguarda le entrate, né per quanto riguarda le uscite) dal 2004 in poi, quindi prima ancora che Belsito diventasse tesoriere. Oltre a Belsito sono indagati anche Stefano Bonet, accusato di appropriazione indebita aggravata e Paolo Scala, l'esecutore delle operazioni in Tanzania. Intanto venerdì scorso è stata interrogata la segretaria della Lega, Nadia Degrada, da Filippini e Woodcock. La Degrada ha ammesso tutto quello che si evinceva dalle intercettazioni telefoniche, fornendo ulteriori dettagli su Cerchio Magico, cerchisti, ladri e scrocconi a spese nostre. Lega Nord: un partito salmone diventato Trota - Il Fatto della Settimana (12/04/12) Partiamo da ciò che ha detto sui vantaggi usufruiti da Renzo Bossi: il Trota sta “tentando” di prendere una laurea in un'università privata di Londra ed ogni tanto va nella capitale britannica per frequentare. Ovviamente tasse universitarie e viaggi sono pagati dalla Lega, quindi da noi. La stessa segretaria poi snocciola qualche cifra, affermando che i costi sostenuti dal partito, per il Trota, dovrebbero ammontare a 229.000,69 € (cifra composta da 130.000 € per la laurea e da 99.000,69 € per il diploma, per giunta preso al 4 tentativo). Qualsiasi spesa sostenuta da Renzo veniva rimborsata dalla Lega (bastava che presentasse gli scontrini), che per di più gli aveva messo a disposizione un'Audi A6 e una Smart. Per adesso Renzo Bossi non è indagato, ma politicamente è ormai “morto”: la condanna definitiva è rappresentata dai video girati dall'autista Marmello (nei quali si vede il Trota che monta in macchina e ritira i soldi dall'autista. Quei soldi provenivano dalle casse della Lega e venivano dati a Marmello per poi darli a Renzo). Praticamente il body-guard (Marmello appunto), era una sorta di “bancomat umano”. Il Trota però ha un alibi di ferro: come dice Crozza non sa usare un bancomat vero, ha bisogno di un bancomat umano, che sappia già cosa fare. Ve lo immaginate Renzo Bossi davanti allo sportello elettronico, quando sul display compare la scritta “Inserire il codice segreto”? Immaginatevi la sua faccia. Noi la facciamo facile, ma per uno che ha impiegato otto anni per farne cinque di liceo, non lo è. La degrada passa poi a parlare dei soldi che andavano alla moglie di Bossi: tra 80.000 e 100.000 € furono prelevati dal conto corrente della Lega presso il Banco di Napoli a Roma (una banca “padanissima”), per sostenere la scuola di Manuela Marrone (la mogli di Bossi). Successivamente furono versati altri 800.000€ alla stessa scuola, provenienti dai fondi della Legge Mancia. Oltre ai soldi suddetti, la Marrone avrebbe preso 25.000 € per ristrutturare il terrazzo di villa Gemonio ed altri 60.000 €. Per di più, come il resto della famiglia, si avvantaggiava dei rimborsi che la Lega pagava per cene, multe, automobili, ristrutturazioni, viaggi ecc ecc ecc. Passiamo ai figli Riccardo e Sirio Bossi: il primo firmò un contratto di consulenza con l'onorevole Speroni, per lavorare a Bruxelles, al Parlamento europeo. Il secondo invece si sottopose ad un intervento di rinoplastica...ed indovinate chi ha pagato per questo? La Lega, quindi lo Stato, quindi noi contribuenti. Una parte del naso di Sirio è anche nostro. Lega Nord: un partito salmone diventato Trota - Il Fatto della Settimana (12/04/12)Altra persona esterna alla famiglia, ma interna al “Cerchio Magico” è Rosi Mauro, la vice-presidente del Senato. Pensate voi che spettacolo che è il nostro Senato: il presidente è Schifani, l'amico dei mafiosi (amicizie provate anche dai giudici), la vice-presidente è Rosi Mauro, che tra poco vedremo cosa faceva con i nostri soldi. Continuando su questa strada, fra qualche anno verranno eletti personaggi del calibro di Vallanzasca e Cesare Battisti. Tornando alla Mauro: la Lega ha sborsato soldi per una visita cardiologica della senatrice, per pagare le rate della scuola privata dell'amante Moscogiuri (poliziotto che è passato magicamente dall'aspettativa agli uffici del Senato, dove lavora come consulente. La meritocrazia italiana...) e per pagare il diploma e la laurea della stessa Mauro. Secondo la Degrada i titoli di studio sono costati circa 120.000 €. Ma non è finita qui: la Mauro è a capo del SinPa, ossia del Sindacato Padano. Il SinPa ha ottenuto un cospicuo finanziamento (si parla di 60.000 €), nonostante abbia solo 50 iscritti e zero funzioni. Secondo la Mauro invece, gli iscritti erano 250.000. Neanche B. quando parla dei suoi processi (che li esagera per fare bella figura), riesce ad esagerare i numeri reali di 5000 volte. Alla fine di quanto detto finora ed in attesa dei risvolti giudiziari (e politici), possiamo dire che il partito nato come reazione alla “Roma ladrona”, al sud che spreca quello che il nord crea, ai politici ladri, si dimostra tale e quale agli altri. Certi slogan da qui in avanti saranno impronunciabili: il “Padroni a casa nostra” su un muro di Pontida è già diventato “Ladroni a casa nostra”. Bossi in questi giorni ha detto che i pm sono stati mandati da “Roma farabutta”: tralasciando che non c'è un pm fra quelli in questione che arriva da Roma, Umberto non ha osato pronunciare la parola “ladrona”. Molto probabilmente si sarebbe sentito auto-chiamato in causa. Un partito come la Lega, che si lamenta e sottolinea i continui sprechi all'italiana (soprattutto i leghisti parlano di sprechi e mafie nel sud, tralasciando sui rapporti tra le cosche mafiose, le aziende settentrionali e gli esponenti politici del nord), non dovrebbe sprecare un Euro del rimborso elettorale . Soprattutto, visto che parlano tanto di Roma ladrona, secessione e cazzate varie, non dovrebbero accettare un centesimo che arriva dalla capitale: né lo stipendio di parlamentare, né il rimborso elettorale. Invece sputano sulla bandiera italiana, ma continuano a beccare i soldi dallo Stato (soldi, che ricordo, sono nostri). Troppo facile Camicie Verdi! Mi viene da ridere poi, se penso che in questi giorni la Lega è stata considerata un grande esempio da seguire, perché ha fatto dimettere Renzo e Umberto Bossi. Santificare un partito che ha rubato milioni di Euro, solo perché si sono dimessi Bossi Senior e Bossi Junior, è da rincoglioniti. Non riesco a capire neanche come sia possibile provare compassione nei confronti di Umberto Bossi. Molto probabilmente non è era al corrente di tutte le spese del Cerchio Magico, ma un segretario che si rispetti deve tenere sotto controllo qualsiasi Euro che entra e che esce nelle casse del partito. Anche perché è troppo facile, tutte le volte, giocare allo “scarica barile”, affossando di colpe il tesoriere. Se anche i tesorieri fossero controllati, tante cose non succederebbero. Certo Bossi, avrà perso freschezza e lucidità dopo il malanno del 2004, ma a maggior ragione si sarebbe dovuto dimettere (o l'avrebbero dovuto far dimettere) in quel periodo. È incredibile cosa facciano questi partiti con i nostri soldi. Ci parlano di sacrifici ed austerità per fronteggiare il momento di crisi, ma pare che la crisi per i partiti non esista. L'unica crisi che li colpisce è quella di valori. La legge sul rimborso elettorale è una porcata, come una porcata è il fatto che anche i partiti ladri continuino a prendere soldi pubblici, soldi nostri! Comunque, in attesa dell'ennesima legge porcata che aggira il problema dell'eliminazione del finanziamento pubblico ai partiti (fatta tra l'altro da PdL-Pd-Terzo Polo, sarà senz'altro una porcata), ed aspettando i risvolti delle Procure, una cosa la possiamo dire con certezza: il partito salmone è diventato Trota. Di Simone Ferrali


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