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Legge di stabilità: ecco chi paga.

Creato il 25 ottobre 2013 da Marco Oriolesi @Ideea5Stelle
Legge di stabilitàVarata la legge di stabilità: anche questa volta, casta e privilegiati vari, possono tirare un sospiro di sollievo, semmai fossero stati in apprensione. Penalizzati sempre i soliti noti:
  1. I pensionati che, come i lavoratori dipendenti fino a 55mila euro di reddito, non godono delle detrazioni Irpef ma subiranno invece il probabile taglio dell’aliquota delle spese detraibili (mediche, mutui, ecc.) dal 19 al 18%. Per loro anche un nuovo congelamento della perequazione fino al 2016, dopo quello già attuato dalla Fornero per il biennio 2012 2013.
  2. Peggio per i dipendenti pubblici, i loro contratti resteranno bloccati per il quinto anno consecutivo, con un mancato aumento delle retribuzioni di circa il 10%.
  3. Nessun vantaggio per gli «incapienti», chi ha guadagni così bassi da non presentare la dichiarazione dei redditi, non godono di deduzioni e detrazioni.
  4. Fortemente penalizzati i proprietari di seconde case usate per vacanza o comunque non affittate, non bastasse la batosta dell'IMU dell'anno scorso, per quest'anno con la TASI è previsto un ulteriore inasprimento anche del 10%.
  5. Male anche chi ha un po’ di risparmi investiti, magari frutto della buona uscita percepita dopo 30 anni di lavoro: basta superare 17.100 euro e l’imposta di bollo sale dallo 0,15% attuale allo 0,2%.
Insomma continua la distruzione della classe media; sembra che i governi degli ultimi 30 anni non si siano posti altro obbiettivo che cancellarla e fare scivolare tutti nella fascia di povertà.
  • Si è iniziato decenni fa con gli insegnanti, una volta dotati di grande prestigio sociale e con stipendi dignitosi, ed oggi costretti ad un percorso professionale mortificante ed una vita di ristrettezze. 
  • A seguire i livelli intermedi del pubblico impiego (fannulloni o meno), a cui sono sempre stati riconosciuti aumenti ben al di sotto dell'inflazione reale. 
  • Poi è toccato ai pensionati, sempre più danneggiati da ogni manovra. Del resto con una pensione di neanche 2000 euro venivano già considerati ricchi e penalizzati in ogni scelta fiscale. 
  • Negli ultimi anni è toccato ai piccoli imprenditori ed ai commercianti, costretti a pagare tasse ed aumenti di ogni tipo e genere; chi non ha chiuso, ha visto diminuire molto velocemente il proprio reddito. 
Negli stessi anni sono arrivati i bonus per i dirigenti, le stock option, i lauti stipendi per i vertici delle amministrazione statali, per i vari incarichi politici e di sotto governo (come le autorità portuali), le liquidazioni faraoniche per i capitani che hanno portato al disastro aziende ed enti pubblici; ed è aumentato enormemente il divario tra lo stipendio di un operaio e quello di un manager. 
Inutile aggiungere, che negli ultimi decenni, è fallito ogni tentativo di mettere un tetto ai compensi ed alle pensioni, almeno quelli pubblici. 
Insomma sempre più ricchi:- coloro che guadagnano abbastanza da permettersi i migliori consulenti fiscali e possono fare dell'elusione e del trasferimento dei fondi all'estero la loro mossa vincente;- coloro che fanno parte di categorie e caste dotate di un forte potere contrattuale nei confronti della politica. In primis i politici stessi, inclusi i trombati destinati a ricoprire i posti di sottogoverno o ricevere incarichi vari; poi burocrati e manager pubblici, senza i quali, una classe politica, sempre più scarsa ed impreparata, non sarebbe in grado di far funzionare alcun ente pubblico.

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