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Legge elettorale: verso la palude. Duro colpo al senso di onnipotenza del Vanesio di Frignano sull'Arno

Creato il 10 luglio 2014 da Tafanus
Legge elettorale: verso la palude. Duro colpo al senso di onnipotenza del Vanesio di Frignano sull'Arno

Anna Finocchiaro, una volta PD, col Padre del Porcellum

L’invasione degli ultranominati. Accanto all’Italicum che sarà basato di nuovo su listini bloccati e che al momento comporrebbe l’assemblea di Montecitorio senza preferenze, ecco anche il proporzionale per scegliere chi tra i consiglieri regionali sarà anche senatore. “Chi sceglie? Sceglie il capogruppo. Neanche in Russia succede così” dice Roberto Calderoli. Il vicepresidente del Senato e ex ministro per le Riforme è anche uno dei relatori e ha disconosciuto l’emendamento dell’altro relatore, la presidente della commissione affari costituzionali Anna Finocchiaro.

Questo ha fatto sì che il patto tra maggioranza, Forza Italia e Lega sulla trasformazione di Palazzo Madama in camera delle autonomie si sia sfaldato improvvisamente. Calderoli ha ritirato la firma da quell’emendamento che comunque sarà votato, come insiste la Boschi, e rischia di essere bocciato. “La mia perplessità nasce non per l’elezione – dice Calderoli – ma per la non elezione” dei senatori. “Si può scegliere l’elezione diretta o l’elezione indiretta, ma il punto è che non c’è più l’elezione indiretta. E ciò in democrazia è inaccettabile”.

Anche per il Nuovo Centrodestra è un “pasticcio”. In sostanza accade che i consigli regionali non voterebbero nome per nome, ma il numero dei seggi assegnati a ogni partito sarebbe già fissato in proporzione ai rapporti di forza nelle varie assemblee regionali. Dopo vari incontri tra governo, maggioranza e Forza Italia è stato trovato un accordo “temporaneo” (con un nuovo emendamento) per superare il voto in commissione, con l’impegno che la questione sarà ridiscussa in Aula.
Il risultato è che la discussione sul disegno di legge del ministro Maria Elena Boschi non inizierà prima di lunedì, quando finalmente dovrebbe cominciare la discussione in Aula. Solo lì si dovranno risolvere i contrasti tra il governo, la Lega e in parte Ncd. La causa dei ritardi dunque non è solo l’ostruzionismo in commissione al Senato di M5s e Sel (tra le forme di “protesta” dei grillini anche una sorta di reading di testi di Cirino Pomicino), ma la mossa di Calderoli. Linea sposata però anche dal Nuovo Centrodestra, che in questo modo fa mancare un rilevante pacchetto di voti.
Finocchiaro: “Disponibile a modificare il testo - La Finocchiaro si è detta “disponibile” a recepire modifiche. Durante la pausa pranzo si è svolta una lunga riunione tra il ministro Boschi e i due relatori, Finocchiaro e Calderoli. Al termine la Finocchiaro ha risposto a una domanda dei giornalisti se è plausibile che la Commissione approvi comunque un testo anche se non è quello definitivo, lasciando la possibilità di un’ulteriore limatura in Aula: “Direi di sì, anche perché io sono disponibile a questa eventualità” (...poveri noi... e dire che a suo tempo avevo messo la Finocchiaro fra le mie candidature preferite alla Presidenza della Repubblica... E ora me la ritrovo a trattare per conto di Renzi, col padre della Porcata, una legge frutto di un accordo sotterraneo fra pregiudicati... Ma cosa ho fatto di male? NdR)
L’emendamento che elegge i senatori in proporzione ai consigli regionali - L’emendamento della Finocchiaro (la presidente della stessa commissione), prevede che per l’elezione si tenga conto non solo della proporzionalità (rispetto agli abitanti delle Regioni) per l’elezione, ma anche della composizione dei consigli regionali. Secondo Lega e Ncd si tratta di una “finta elezione” che favorirebbe nella sostanza solo partiti e movimenti più rappresentati. L’elezione di secondo grado dei futuri senatori, è il ragionamento, rischia di essere troppo vincolata alla reale composizione dei consigli che, in alcune Regioni, sono eletti con il premio di maggioranza. La proposta del governo sarebbe quella di affidare a una legge ordinaria ordinaria i criteri per definire il criterio della “composizione“. Il sottosegretario Luciano Pizzetti (Pd) promette che il testo sarà riformulato e “sarà pronto nelle prossime ore”. Si cerca di approvare tutto alle 17,30. Di conseguenza l’Aula slitterà a lunedì mattina. A quel punto sarà dato anche mandato ai relatori a sciogliere i nodi irrisolti in Aula.
Legge elettorale in Costituzione, contrari Ncd e Lega - Ma ci sono anche altri due nodi da sciogliere, come spiega l’agenzia politica Public Policy. Il primo è la norma, contenuta in un emendamento della Finocchiaro, che inserisce in Costituzione la legge elettorale, così come chiesto da Forza Italia. Sulla disposizione, però, non c’è il consenso di Ncd e Lega Nord. Per questo non ha firmato l’emendamento. Una soluzione sembrava essere stata trovata durante la seduta di questa mattina, quando la parte che inserisce la legge elettorale in Costituzione era stata ‘spacchettata’ dall’emendamento sulle modalità di elezione, che tanto oggi ha fatto discutere la maggioranza. Un accordo sulla questione – riferiscono fonti Ncd citate da Public - “non è stato ancora trovato”. Quindi al momento, con l’emendamento che rimane spacchettato, la legge elettorale per la scelta dei futuri senatori (un sistema proporzionale basato su listini) potrebbe essere inserita tra le norme transitorie del ddl. In altre parole: il sistema elettorale potrebbe valere solo per il periodo di transizione tra l’entrata in vigore della riforma costituzionale e la nuova legge ordinaria che dovrà essere fatta dalle Camere (...insomma, il potere legislativo verrebbe eletto attraverso una "legge transitoria", cioè una non-legge. Neanche Berlusconi era riuscito a fare peggio del PD di Renzi e della Boschi Tacco 12. NdR)
Forza Italia, in 22 chiedono il rinvio della discussione in Aula - Forza Italia, invece, a detta del capogruppo Paolo Romani, si dice soddisfatta. Ma i problemi per i berlusconiani – soprattutto sul Senato elettivo – sono tutt’altro che finiti. I senatori “dissidenti” di Forza Italia non mollano e in 22 chiedono di rinviare l’avvio della discussione in aula del disegno di legge sulle riforme a dopo la riunione dei gruppi di Forza Italia con Silvio Berlusconi. Tra i 23 ci sono Augusto Minzolini e Cinzia Bonfrisco. “Alla luce della riunione dei gruppi parlamentari prevista con Silvio Berlusconi nei prossimi giorni, i sottoscritti senatori chiedono il rinvio dell’incardinamento in Aula del testo di riforma del Parlamento allo scopo di ottenere il risultato unitario che vogliamo garantire al presidente Silvio Berlusconi e al processo di riforme urgenti che il Paese attende”. In tutto il gruppo di Forza Italia al Senato conta 59 parlamentari. ”Sul voto non ci sarà dissidenza, Fi non frena” sottolinea Denis Verdini al termine della riunione avvenuta tra i senatori una riunione dei senatori:più che dissidenza, ha spiegato, all’interno del gruppo siano presenti “opinioni diverse”. Verdini, uomo delle riforme di Berlusconi, ha anche incontrato la stessa Bonfrisco. Se rispetteremo il patto del Nazareno? “Assolutamente sì” (...insomma, siamo alla "opposizione parolaia su sacri principi. Ma qualunque cosa accada, alla fresa dei conti - il voto d'aula - i cagnolini da lecco rientreranno obbedienti nella comoda cuccia dell'assolutamente si. NdR)
Pressing del M5s sul Pd: “Con noi confusione e perdite di tempo - Intanto continua il pressing del Movimento Cinque Stelle sul Pd per arrivare al tavolo sulla legge elettorale . “Il Pd di Renzi doveva essere il partito della velocità – scrive il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio – Con noi si sta rivelando quello della confusione e della perdita di tempo”. Di Maio si chiede che fine abbia “fatto la lettera che doveva mandarci il Pd. Qualcuno ha visto passare il piccione viaggiatore che la portava?”

(Fonte: Il Fatto Quotidiano)

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