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Leggiamo l’”altro”

Creato il 29 aprile 2010 da Socialmediares

Leggiamo l’”altro”La tradizione vuole che nel “Dia de S. Jordi” ogni uomo regali alla sua amata una rosa e ogni donna al suo amato un libro, una festa degli innamorati che cade in primavera quando la natura è in fiore, una sorta di S. Valentino catalano.
L’idea della Giornata mondiale del libro e del Diritto d’autore ha la sua origine proprio da qui: in Catalogna il 23 aprile, festa di Sant Jordi, viene offerta una rosa per ogni libro venduto. La data ha un particolare valore simbolico poiché il 23 aprile del 1616 vennero a mancare contemporaneamente Cervantes, Shakespeare e l’ Inca Garcilaso de la Vega.

La Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore, proclamata come ogni anno per il 23 aprile, è divenuta ormai un appuntamento fisso fondamentale nel calendario delle manifestazioni culturali italiane.

Leggiamo l’”altro”

Quest’anno la Conferenza Generale Unesco (tenutasi dal 6 al 23 ottobre 2009) ha recepito le risoluzioni della Generale Assemblea delle Nazioni Unite di celebrare il 2010 come Anno Internazionale del ravvicinamento delle culture e quindi di avviare un conseguente piano di azione. L’obiettivo da perseguire consiste nel consolidare ed intensificare il dialogo tra culture per incrementare il rispetto etico alla diversità ed alla mutua comprensione, elementi chiave interni alla Carta delle Nazioni Unite e alla Costituzione dell’UNESCO. Quindi il tema dominante suggerito dall’Unesco sarà incentrato sul libro come avvicinamento e dialogo tra culture.

Il libro quindi come mezzo di socializzazione, di incontro tra culture, un mezzo di conoscenza dell’”altro”. La solidarietà spesso si esplica attraverso la donazione di qualcosa di materiale, denaro e beni di prima necessità. Il dialogo tra le culture oggi più che mai, in un mondo sempre più globalizzato e allo stesso tempo sempre più frammentato, è un bene di prima necessità a cui non dovremmo rinunciare. Leggere è conoscere. Conoscere è capire. Conoscenza e comprensione portano al dialogo e così alla “vicinanza”.

Leggiamo l’”altro”.

Emma Gobbato

Leggiamo l’”altro”



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