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Lego

Creato il 26 giugno 2011 da Danemblog @danemblog
Tutta questa settimana, non abbiamo fatto altro che parlare della Lega...e scrivi che ti riscrivi, per un banale errore di battitura, ci è uscita fuori la "o" finale al posto della "a", e i ricordi sono corsi indietro almeno 20 anni.
Per tutti quelli nostalgici, che rimpiangono la Centrale dei Pompieri o della Polizia, il Castello con Robin Hood, e che non giocavano alla Technics perché i pezzi erano brutti e troppo complicati: affogatevi nelle vostre nostalgie e nei vostri nidi fanciulleschi, perché Lego ha deciso di espandere l'offerta dei pezzi Architect.I pezzi sono bellissimi, capolavori da collezione, ma si montano per essere esposti. Cos'è un giocattolo se non può giocarci? Io, sono cresciuto a pane e mattoncini, ma non ero uno di quelli che improvvisava costruzioni impossibili quanto improbabili: io ero uno preciso, un purista, riproducevo esattamente quello che la scatola indicava.Il mio più grosso divertimento, era apparecchiare il tavolo del salotto (per giorni) con la città Lego: addirittura, in determinate elette occasioni, il tutto si svolgeva su più livelli. Avevo la zona dei servizi: distributori, ospedali, garage; la zona della sicurezza, con polizia e pompieri; poi, in basso per terra c'era il porto e poco più in là l'aeroporto. 

LEGO

illustrazione di Utopia di T. More

Ero solito incarnarmi in uno dei personaggi, il mio preferito era il Capo della Polizia, e la mia villetta si trovava sul mobile dietro al tavolo, insieme a quella di pochi altri VIP, in una zona collinare, tranquilla e poco frequentata. Lontana dal fragore della città, dove occasionalmente si svolgeva anche un gran premio, in un circuito cittadino stile Montecarlo.Che tempi spettacolari...possedevo anche un elicottero, che in realtà era della polizia, ma io (da buon Capo) potevo usare anche per i miei spostamenti: non c'erano privilegi e corruzione, io lavoravo gratis, che credete! Come tutti d'altronde. Il sistema economico cittadino che avevo creato, era basato sull'assenza di una moneta: non avevo ancora abolito la proprietà privata, ma ce l'avevo in progetto. I miei compagni concittadini, vivevano la propria quotidianità liberi da qualsiasi vincolo, di qualsiasi genere. I cattivi, di solito ladri o pirati della strada, venivano prontamente da me incarcerati, ma i loro diritti erano pienamente rispettati: le mie carceri erano pulite, in ordine, correttive ed educative. Nessun recidivo, tutti socialmente reintegrati.Le scuole sfornavano talenti su talenti: erano all'avanguardia, il sindaco della città, mio fedele amico, finanziava ricerche e studi. Alcuni allievi, partirono addirittura per una spedizione spaziale (finanziata, per verità, dai soldi di mia nonna, che mi aveva regalato lo shuttle per Pasqua). Il treno andava a meraviglia: mai un ritardo, qualche raro incidente, ma i sistemi di sicurezza e il pronto intervento dei soccorsi, coordinati da me (e da chi sennò?!), permettevano sempre di salvare anche il più grave dei feriti.Avevo anche il camion della spazzatura: ne bastava uno, per permettere alla città di vivere pulita.Le case, venivano costruite senza restrizioni edilizie: era la coscienza personale di ogni cittadino, che faceva si, che si rispettassero l'ambiente e i beni degli altri. Non c'era furbetti, che investivano neanche nel pezzo da 1, dei mattoncini.Non c'era politica: c'era la Città, o lo Stato; ancora devo decidere. Forse erano la stessa cosa, la mia in fine dei conti era una Polis......un'altra cosa mi ricordo: non c'erano leggi da rispettare, il buonsenso, la morale, l'etica, facevano tutto da sole.....e ancora un'altra: dopo giorni di gioco, instancabile, arrivava mia madre, che mi chiedeva di raccogliere tutto perché quella sera sarebbero arrivati ospiti. Io rimettevo  tutti i pezzi dentro a dei grandi scatoloni di cartone: dev'essere lì che sono nascosti gli Stati!!!
Em
   

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