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Lei entrò nella stanza, rimase immobile con lo sguardo pe...

Creato il 27 aprile 2012 da Nana Komatsu @Nana___komatsu

Lei entrò nella stanza, rimase immobile con lo sguardo perso su di lui che suonava il piano. I tasti bianchi e neri seguivano le sue dita intonando quella canzone e lei rimase ad ascoltare in silenzio, dimenticandosi completamente del mondo fuori, tutto era concentrato in quella stanza,  per lui era lo stesso mentre seguiva le note che si susseguivano sullo spartito con estrema attenzione. Rinunciare al conservatorio... sentendolo suonare le sembrava impossibile. Non riuscive a capire perchè tutto quel talento non s'insinuasse nell'animo degli altri come s'insinuava in lei, così prepotentemente da non riuscire a muovere nemmeno un muscolo per paura che quel momento s'interrompesse. Eppure era così, quell'incantesimo (o qualunque altra cosa fosse) sarebbe finito e con esso tutto ciò che stava vivendo con lui. Già, ma cosa stava vivendo??? Era innamorata? Completamente dipendente? Ancora none era riuscita a trovare una risposta... E lui??? S'era accorto della confusione che le provocava con uno sguardo o un semplice sorriso? D'un tratto lui si girò verso di lei le sorrise, ancora una volta... lei come sempre arrossì, come un bambino scoperto a commettere qualche marachella, e fece per andarsene. Lui la invitò a sedersi accanto a lui, amava l'effetto che gli faceva averla accanto, si sentiva protetto e felice come non mai. Lei timida gli s'avvicinò sedendosi sullo sgabello accanto a lui, talmente vicino da perdersi nel suo profumo e si sentiva felice, ma allo stesso tempo spaventata dalla miriade d'emozioni che le scoppiavano dentro. Lui si fermò a guardarla e poi riprese a suonare accompagnando il canto di lei. A distanza di anni quel giorno non rimane che un ricordo scolpito nel tempo, così come tutti gli altri giorni che li hanno visti insieme. Lei non è più entrata in quella stanza, anche se ci sono stati momenti in cui avrebbe voluto. Rientrare lì a distanza di tempo è come lasciare che una lama penetri lentamente nel costato. Sa che tutto è rimasto come allora, solo più impolverata ed incredibilmente più vuota, e forse è anche peggio che sia così... eppure, ogni qual volta risente quella canzone, sa che lui è ancora lì, davanti a quel piano con i tasti d'ebano e avorio fra le dita, a suonare solo per lei...


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