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Lei – La recensione

Creato il 14 marzo 2014 da Drkino

by · 14 marzo 2014

La crisi dei sentimenti nel futuro dominato dalle intelligenze artificiali…

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Presentato allo scorso ottobre al Festival del cinema di Roma come film fuori concorso, Her ha riscosso notevole successo tra critica e pubblico. “Lei”, tradotto letteralmente dal titolo originale, è una delicata storia d’amore ambientata in un futuro indefinito, dove oltre ai pantaloni a vita alta e i colori tenui e pastello, domina un’atrofia delle relazioni tra esseri umani, in una sorta di mutismo dei sentimenti che ha generato professionalità come quelle del protagonista, Theodore, che scrive lettere sentimentali per chi è incapace di trasferire le proprie emozioni su carta. Teo, si è separato dalla moglie da poco e adesso si avvicina a firmare le carte del divorzio, affrontando una crisi che lo riporta col pensiero ai momenti felici trascorsi con la donna con cui pensava di passare la sua intera vita. Un giorno Teo decide di comprare un sistema operativo ultima generazione progettato per soddisfare a pieno le esigenze dell’utente. Samantha, questo è il nome del sistema operativo intelligente che si esprime attraverso l’interfaccia grafica e la voce, è sempre insieme a Teo, chiusa in una scatolina tecnologica e in un auricolare. Tra i due s’instaura un rapporto che da amicizia si trasformerà in amore …
I rapporti non possono svilupparsi ad una distanza di miglia e miglia, come dice la dolcissima The moon song, cantata da Scarlett Johannson e Joaquin Phoenix nel film (ed edita da Karen O, la cantante del gruppo alternative rock newyorkese Yah Yeah Yeahs), hanno bisogno di calore, prima che l’essere umano divenga arido.
Il film di Spike Jonze (Il ladro di orchidee), recentemente premiato con l’Oscar per la Miglior sceneggiatura originale, si muove leggero
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in questo universo futuristico in cui l’uomo parla con la macchina, si confessa solo con un software, s’innamora di un’entità lì solo per lui, perché la società con l’avvento dei sistemi intelligenti ha azzerato la condivisione dei sentimenti. Una proiezione quasi apocalittica del presente. Telefonini, ipad, lettori mp3 ci isolano mentre frequentiamo i mezzi pubblici, quando ci ritagliamo una fetta di tempo libero; le relazioni hanno cambiato piazza, da quella fisica ci si confronta e si condivide in rete, sui social network, nei forum dove ci si può mettere a nudo senza paura di mostrarsi per quel che si è, proiettando emozioni e sentimenti verso un altrove etereo e inesistente. Il senso della realtà ancora non l’abbiamo perso, semplicemente i tempi vanno evolvendo e cambiando, e le relazioni, non solo per l’avanzare della tecnologia, ne stanno andando a discapito. Ma in Lei non c’è una visione così catastrofica dell’umanità: per quest’ultima infatti c’è una speranza, uno spiraglio. L’umanità è ancora viva e calda, non ha smesso di aggregarsi per continuare a parlare e confrontarsi occhi negli occhi. La sorpresa del film riscalda il cuore e fa portare a casa un’esperienza cinematografica profonda e suggestiva. A completare la riuscita di Lei c’è il grandissimo Joaquin Phoenix che si conferma grande interprete che da Commodo de Il gladiatore in poi è riuscito ad impersonare un se stesso “altro” nel finto documentario Sono ancora qui, fino al Freddy Quell di The Master. Al suo fianco da coprotagonista, virtualmente parlando, troviamo Scarlett Johansson con la sua suadente voce, Amy Adams, Rooney Mara e Olivia Wilde.

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