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Lentisco, pianta con proprietà benefiche

Da Debora Cadoni
Lentisco, pianta con proprietà benefiche

Lentisco, pianta con proprietà benefiche

Lentisco, pianta con proprietà benefiche

La natura, si sa, ci dà una grandissima mano, quando si tratta di curare piccoli malanni e di prenderci cura del nostro corpo.

La pianta di Lentisco, in particolar modo grazie al suo olio essenziale ed alla resina, non è da meno e viene spesso utilizzato nella fitoterapia più comune.

Il lentisco è una pianta che raccoglie grandi consensi in particolare per le sue proprietà benefiche astringenti ed emostatiche, aromatizzanti oltre che vulnerarie.

Gli studi farmaceutici dei diversi Paesi, infatti, apprezzano le straordinarie proprietà emostatiche e cicatrizzanti della resina ottenuta dalla pianta del Lentisco.

La stessa, inoltre, è spesso utilizzata come un comune chewing-gum e, grazie alla sua masticazione, svolge un'azione antisettica e decongestionante, particolarmente apprezzata in caso di infezioni dell'apparato orale.

Nella sua formulazione come aromatizzante, il Lentisco viene impiegato per la realizzazione di numerosi alimenti e bevande.

Grazie alla sua azione astringente, infatti, è perfetto per risolvere casi particolarmente consistenti di diarrea, in particolare nei bambini, mentre ne è attualmente sconsigliato l'uso di tipo medicamentoso.

Lentisco, pianta con proprietà benefiche
Purtroppo è doveroso segnalare che attualmente la pianta del Lentisco è ancora poco utilizzata nell'impiego cosmetico e salutare, se non con poche eccezioni, come Iliana Cosmetici.

Un tempo gli usi legati a questo arbusto erano numerosi e vari, riuscendo a sfruttare a pieno le sue differenti qualità benefiche.

Dall'olio che se ne ricavava, per esempio, si realizzava una frizione per i cuoio capelluto, grazie alla quale i capelli assumevano immediatamente un aspetto migliore: gli stessi erano subito più facili da pettinare, oltre che luminosi e morbidi al tatto.

Molto apprezzate erano anche le sue proprietà balsamiche provenienti dalla resina ricavata dalle radici e dal fusto dell'arbusto.

Ancora oggi questa particolare mescola viene chiamata "Mastice di Chio", richiamando alla memoria la massiccia produzione che nell'antichità veniva fatta sull'isola greca di Chio.

Attualmente la produzione è finalizzata a ricavarne piccole sfere da masticare molto lentamente, grazie alle quali è possibile curare casi di stomatiti e gengiviti.

Le stesse, grazie alla loro azione antisettica, donano immediatamente un alito fresco e profumato, emulando l'effetto che si ottiene grazie alla masticazione delle piccole foglioline della pianta.


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