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Leopolda, Padoan: “Sul crac banche le responsabilità sono diffuse”

Creato il 13 dicembre 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

Al via la terza e ultima giornata della Leopolda 2015, giunta alla sesta edizione, con l’intervento conclusivo del presidente del Consiglio Matteo Renzi, preceduto da quello del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Fuori dalla storica stazione si svolge la manifestazione dei piccoli risparmiatori che protestano contro gli affetti del decreto salvabanche.

(Foto © giornalettismo.com)

(Foto © giornalettismo.com)

Padoan ha sottolineato che sul crac delle quattro banche salvate dal governo ”ci sono responsabilità diffuse”. “Ci sono – ha precisato – responsabilità di chi ha gestito i rapporti con i clienti senza informare correttamente sui rischi“. Il governo comunque, ha precisato il ministro, ha fatto la sua parte. “Dopo l’intervento abbiamo quattro nuove banche solide. Abbiamo salvato un milione di depositi, 6.000 lavoratori e le imprese che avevano rapporti con gli istituti”.

“Un anno fa – ha aggiunto il ministro – il 2014, si chiudeva con un numero negativo, quest’anno chiudiamo con un numero positivo. Dipende certo da fattori internazionale ma anche da fattori interni, grazie a una politica economica votata alla crescita, con le tasse che calano e creano capacità di offrire posti di lavoro. Siamo usciti da una lunga recessione“, ha annunciato Padoan a proposito dell’andamento positivo del Pil nel corso del 2015.

Padoan ha difeso il Jobs Act. “La politica economica serve a creare posti di lavoro e quest’anno ne abbiamo creati almeno 150 mila. Non solo bisogna creare lavoro, ma bisogna dare speranza ai giovani”. Con il Jobs Act, ha sottolineato Padoan, “abbiamo messo in campo strumenti che creano lavoro e lo creano in modo migliore”. Strumenti, ha ricordato, che non creano lavoro precario ma “consolidato”. “Cambiare le aspettative aiuta anche la crescita: se c’è più fiducia usciamo dal circolo vizioso della crisi ed entriamo nel circolo virtuoso della crescita”.

“Per favore smettiamola con lo sciacallaggio”. Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, a margine dei lavori della Leopolda risponde così a chi gli chiede se la ministra Maria Elena Boschi, il cui padre è stato vicepresidente della Banca Etruria per 8 mesi prima che il governo la commissariasse, dovrebbe dimettersi per conflitto di interessi. In precedenza, dal palco, Padoan aveva assicurato: ”Il sistema bancario italiano è grande e solido: in Germania 250 miliardi di soldi pubblici alle banche, in Italia no. Ci sono quattro nuove banche – aveva aggiunto – che hanno preso il posto delle banche che erano in difficoltà e queste hanno i conti puliti. Questo è il vero dato, non pretestuosità. Il ministro dell’Economia aveva quindi difeso dal palco della Leopolda il provvedimento salva-banche del governo: “ha salvato un milione di depositanti, 12 miliardi di depositi, 200 mila imprese che hanno crediti e 6000 lavoratori degli istituti bancari”. (ADNKRONOS)


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