Magazine Diario personale

Let go…

Da Giovanecarinaedisoccupata @NonnaSo

Ci stavo pensando l’altro giorno (stanca delle ennesime arrabbiature, piccole e grandi, di ogni giorno): ormai sono passati più di due anni, il mio mondo si è aggiustato, è cambiato, si è riassestato, insomma.. usate voi la locuzione che più mi piace.

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Prima ero al punto A, ora sono al punto B. il percorso per arrivarci non è stato né semplice, né corto, né agevolato. È stato un percorso. Punto.

Con anche qualche pausa al ciglio della strada, a pensare sul da farsi, e qualcuna per fermarsi a chiedere indicazioni. Mi è persino capitato di fermarmi a osservare uno o due panorami mozzafiato eh, mica che pensiate che sia stata solo una inutile sfacchinata, una scarpinata nel deserto.

percorso

immagine: massimobisotti.it

Certo, ci sono state notti all’addiaccio e qualche giorno di digiuno, e i trasporti… beh diciamo che il servizio ha lasciato molto a desiderare. Ma in fin dei conti, non importa poi molto come arrivi al punto B, basta che ci arrivi.

E una volta che sei li, ti fai due conti, ti guardi in faccia, tiri le somme, decidi se quello che è stato ti sta bene oppure no.. e se la risposta è no, non è che ci sono tante scelte: o ti sforzi di cambiare le cose (non tanto quelle passate ma quelle presenti e future) oppure accetti con più serenità possibile lo status quo e vai avanti.

Andare avanti. Un brivido ti percorre la schiena, quando ci pensi.

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Soprattutto se sai quello che ti sei lasciato dietro e non vuoi girarti a guardare, oppure se sai che quello che hai davanti non è poi tanto diverso. E tuttavia: è una cosa che ci dobbiamo, quella di andare avanti.

Una cosa che dobbiamo a noi stessi. Una opportunità, un passo dal piglio speranzoso e determinato.

E prima ancora, prima di sollevare il piede per compierlo, questo primo passo, occorre chiudere gli occhi (sissignori ne abbiamo già parlato ma è bene ripetercelo, a volte, magari cantando..) e fare come dice la famosa canzone di “Frozen”: Let it go… lasciar andare.

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Lasciar andare tutto il bagaglio negativo: la rabbia, il disprezzo, la disperazione, la paranoia, la negatività, il rancore, l’invidia, il livore, l’inacidimento, la voglia di rivalsa, la voglia di lamentarsi, la voglia di non fare nulla, la voglia di spaccare tutto, la voglia di morire, quella di arrendersi. Lasciar andare.

Mandare a fan..coccolo.

Vedete voi.  Fate quello che vi sentite. Purchè LASCIATE ANDARE.

Vi farà bene. Alla vostra anima, alle vostre spalle, ai vostri piedi.

Quei fardelli li abbiamo portati anche per troppo tempo sulle spalle. Adesso basta.

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Perché in fondo si sa: affrontare un lungo viaggio, magari a piedi, con meno bagaglio possibile, può renderlo meno faticoso,  se non meno agevole.

Non siete d’accordo con me?


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