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Let's ride - Sonny Barger

Da Motociclistidatavola
Let's ride - Sonny Barger
Prima di parlarvi del libro è giusto che sappiate chi è Sonny Barger, se non lo sapete.
Di fatto è il fondatore e il leader degli Hell’s Angel, quel gruppo di motociclisti che scorrazzano negli Stati Uniti (e oltre) e che in genere sono brutti, sporchi e cattivi. Hanno confidenza con armi, droghe, prigione.
Non voglio entrare nel dettaglio ed esprimere giudizi in merito, ma sappiate che questo Sonny ne è il fondatore e che comunque esercita ed esercitano fascino su tutti i motociclisti.
Adesso ha più di settant'anni, respira da un buco in gola per via di un’operazione per asportare un tumore ma va’ in moto, tutti i giorni.
Non fa più il “delinquente” ma scrive libri, sulla libertà, sulla moto, sulle bravate dei suoi Hell’s Angels.
Insomma, è un personaggio. A mio avviso la cosa più grandiosa che abbia mai fatto è stata sopravviere fino a oggi, nonostante droghe, armi, tumori, infarti e vita dissennata. Scorza dura.
Let’s ride è la sua ultima fatica letteraria. E’ scritto a 4 mani con uno scrittore ma l’apporto è poco invasivo, a mio avviso.
In questo libro si parla di moto: com’è fatta, come scegliere un usato, come guidare sicuri, cosa significa andare in moto.
E’ molto dettagliato, parla dei diversi tipi di moto, come scegliere quello giusto, parla di tipi di motore, mono, bicilindrico e compagnia bella.
Lo fa in maniera precisa anche se con toni molto diretti e anche divertenti.
Un esempio su tutti. In un capitolo parla dell’importanza di scegliere moto comode. Dice che lui non potrebbe mai guidare una custom perché si sentirebbe dolorante come dopo una giornata in cui un pugile ti prende a pugni. Dice che a lui non piacerebbe poi specifica che però al mondo c’è gente cui piace "farsi sciogliere la cera sul pisello”. Un altro esempio. Parla di abbigliamento adeguato. Ad un certo putno scrive: se vedete uno in pantaloncini corti e scarpe basse probabilmente è un idiota, non diventategli amico, vi risparmierete di andarlo a trovare in ospedale quando si sarà grattugiato tutto.
Parla delle moto italiane dicendo che sono progetti bellissimi ma che sembra che poi gli italiani si impigriscano e da bei progetti tirano fuori moto inaffidabili.
Lui guida solo moto americane (ma non solo Harley, come invece credevo io) perché durante la guerra ha imparato a comprare solo prodotti americani.
Il libro è piacevole e interessante. Non aspettatevi aneddoti o racconti (quello è un altro libro) ma un bel manuale sulla moto, scritto da uno che c’è andato tanto e che ha una vera passione per i mezzi a due ruote.
E’ molto meno tecnico del libro di Clarke ma per chi volesse entrare nel mondo delle ruote è sicuramente più smart, facile e accessibile. Questo senza nulla togliere ai contenuti, mai banali o approssimativi.
La scrittura non è particolarmente brillante, forse la traduzione non restituisce tutto ma di fatto parliamo di scrittura semplice ma non sgradevole, scorre bene di pagina in pagina.
Insomma, se al libro ci si avvicina per il fascino maledetto di Sonny poi lo si legge perché è una guida ben fatte all’essere motociclisti. Barger dichiara che il suo obiettivo è farci diventare motociclisti e farci capire l’importanza che hanno per lui le moto. Direi che è raggiunto.

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