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Lettera ai gemelli nati oggi.

Creato il 08 agosto 2014 da Cristiana

Si potrebbero dire un mucchio di banalità oggi. Discettare sul senso dei legami di sangue, sul richiamo oscuro dei legami chimici. Si potrebbe invece ripescare tutti quegli studi che analizzano gli effetti della gravidanza sul futuro dell’essere adulti che sembra siano simili ai primi 3 anni di vita, gli anni più importanti per lo sviluppo adulto, il DNA ambientale che costruisce sul DNA genetico quello che poi diventiamo da adulti.

Si potrebbe dire che comunque, anche se siete figli biologici di una coppia, tramite il cordone ombelicale (così qualcuno sostiene) avete preso un po’ del DNA della donna che vi ha portato in grembo e che per la legge da oggi è vostra madre.

Ma sarebbero tutte chiacchiere inutili.

Oggi ho pensato che voi non state nascendo nel medioevo e nemmeno negli anni settanta quando ancora ai figli adottivi non si raccontava nemmeno di averli adottati tranne poi gestire i traumi di ragazzi adolescenti che avevano sentito una battuta sfuggire allo zio distratto o si erano domandati come mai nessun tratto del viso, tranne le smorfie, rientravano nei connotati di famiglia.

Ho pensato che state nascendo nel 2014. Che siete gemelli. Che tutti i giornali hanno scritto fiumi di inchiostro digitale nel giorno della vostra nascita e che quindi, ancora bambini, tra pochi anni, cercando su google per curiosità potreste scoprire che quei gemelli siete voi e, se nessuno vi racconta le cose per bene mentre crescete, potreste soffrire. Ecco nessuno si sta preoccupando di questo. In molti, forse, non vedono l’ora di avervi in qualche trasmissione per farvi raccontare come vi sentite.

Io penso che voi vorrete conoscere i vostri genitori. Tutti e quattro. Io penso che questo sia un caso limite, che la legge di re Salomone in questo caso si schianti sull’illogicità di quanto accaduto. Magari è stata una fortuna. Magari impiantati nel grembo della madre biologica non avreste attechito e non sareste nati e forse chiedere i danni è quasi assurdo. I danni di cosa? Siete nati, non siete morti.

Chi può dirlo cosa sarebbe accaduto se i medici non si fossero sbagliati.

In ogni caso ormai è andata così. Siete nati. Da una madre che vi ha portato in grembo e con il DNA di altre due persone. Quello che mi auguro è che quando leggerete (se mai accadrà) questa lettera, i vostri quattro genitori abbiano pensato a voi due da grandi e abbiano capito, come hanno detto persone più autorevoli di me in queste settimane, che avrete bisogno di loro. Tutti e quattro.

In bocca al lupo.


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