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Lettera all’amico omosessuale di Costanza Miriano

Creato il 23 luglio 2013 da Marinobuzzi

(La lettera della Miriano la trovate QUI)

Caro Fabio,
che non ti posso chiamare caro amico omosessuale perché altrimenti poi qualche eterosessuale scrive che questi omosessuali sono sempre lì a mettere in evidenza il proprio orientamento sessuale che tanto io che sono etero mica lo dico tutti i giorni che mi piacciono le cose normali e non come a voi che siete contro natura e poi, diciamocelo, perché diavolo dovrei ribadire che sono eterosessuale quando tutto, in questa società, è fatta a mia immagine e somiglianza e nessuno mi nega niente?
Comunque, caro Fabio, adesso sei ufficialmente famoso. Come quel Luca amico di Povia che prima era gay e adesso sta con lei. Così ho deciso che voglio essere pure io tuo amico perché soffro di invidia da sottomissione e poi diventare amico dell’amico gay della Costanza Miriano fa davvero fico. Potremmo andare in giro a farci qualche aperitivo nelle parrocchie che frequenta la tua amica e poi, a un certo punto, potremmo andare ad incipriarci il naso insieme in bagno e mentre io faccio pipì seduto tu potresti raccontarmi qualche storiella divertente alla sex and the city. Oppure potremmo rubare i vestiti alla tua amica e girare video da mettere su youtube anche se temo che dovrei perdere un paio di chili perché quella, diciamocelo, è proprio secca.
Quindi ti scrivo, così ci conosciamo meglio anche se so già che sei una persona sensibile (del resto quale gay, nell’immaginario eterosessuale, non lo è?).
Quindi, la prima domanda che voglio porti è la seguente: tu credi nella reincarnazione?
No perché se io avessi un’amica come la Miriano comincerei a pormi delle domande tipo: che ho fatto di male nella vita? Nella mia vita precedente ero Jack Lo squartatore per dover subire tale supplizio in questa? Posso rinunciare alla prossima vita? Sia mai che mi capiti ancora di avere amiche del genere che poi, diciamocelo, con amiche così che te ne fai dei nemici?
Bene caro Fabio, siamo già amiconi, vedi? Volevo, a questo punto, dirti che capisco la sofferenza per arrivare a definirti omosessuale, e quella dei tuoi genitori anche. Perché, si sa, noi omosessuali siam persone tristi e i nostri genitori pure che si aspettano tutti che avremo una vita come la loro. Tranne mia mamma che adesso quando va in ferie e vede le coppie omosessuali fa battute con mia sorella che nemmeno io farei e se la ridono di brutto tanto che si è convinta che quelli fichi sono tutti omosessuali (il che è vero ma non dirlo alla tua amica). Però, ecco, caro Fabio, ho letto che la tua amica ti ha posto questa domanda: “Per scegliere cosa tenere di quello che aveva ricevuto e cosa buttare via?” e qui, lo ammetto, sono d’accordo con lei. Io quando rifaccio il guardaroba soffro davvero tanto perché non so mai cosa tenere e cosa buttare e magari, visto che tu sembri esperto, potresti darmi una mano a prendere delle decisioni. Basta che non mi freghi le scarpe col tacco che quelle mi servono (ovviamente tutti i gay amano le scarpe col tacco).
Scopro ora che nelle scuole si fanno delle vere e proprie catechesi contro le discriminazioni e rimango di stucco perché ero rimasto che, al massimo, nelle scuole si faceva il catechismo tanto che al mio paese d’origine ci sono ancora maestre che la mattina fan dire la preghierine ai loro alunni e a queste se le vai a parlare di gender theories pensano che si tratti di un nuovo modo di cuocere le melanzane. E poi, diciamocelo, le gender theories non c’entrano un piffero nel 90% dei casi ma fa fico ficcarle in tutti gli argomenti quando di argomenti, in effetti, se ne hanno davvero pochi per nascondere la propria omofobia.
Adesso che ci penso, leggendo la toccante lettera che la tua amica ti ha dedicato, vorrei pure io diventare suo amico perché quando leggo quello che scrive ritrovo il buonumore. Soprattutto quando dice: “Non vorrei che un giorno io potessi essere fuori legge se mi trovassi a dire che i bambini hanno bisogno di un padre e di una madre, di un maschio e di una femmina. Non vorrei che questa legge fosse propedeutica a una proposta sui matrimoni omosessuali, e soprattutto sulle adozioni”. Certo che se ha queste paure in un paese dominato dalle politiche imposte dal Vaticano non oso pensare come si sentirebbe in un paese laico come la Francia (paese al quale, pare, abbia dichiarato una guerra ideologica). Insomma dovresti dirle di mettersi il cuore in pace perché i figli noi li abbiamo già e non hanno problemi diversi da quelli delle altre coppie (quelle etero tanto per intenderci) e che, prima o poi, arriverà anche il matrimonio, forse ci vorranno decenni in più rispetto agli altri paesi civili ma prima o poi la ragione avrà la meglio sull’estremismo e allora il nostro sarà un paese migliore per tutti, anche per coloro che amano la sottomissione (che poi io mica giudico certe perversioni). Vorrei anche che le facessi notare che quando sostiene che: “Tutti noi abbiamo ricevuto accudimento materno ed educazione paterna. Tutti noi, infine, veniamo da un padre e una madre, e questo nessuna legge potrà mai cancellarlo” dice una bugia grande come il mondo. Primo perché ci sono donne che hanno fatto l’inseminazione artificiale e quindi il padre era poco più di uno spettro e poi perché non tutti i bambini hanno, di fatto, un padre e una madre. I fortunati hanno un papà e una mamma, una mamma e una mamma, un papà e un papà, un papà o una mamma single. Quelli meno fortunati vivono in strutture apposite privi di una famiglia. Vorrei inoltre sottolineare che non tutte le mamme e i papà sono così amorevoli come la tua amica vuol farci credere.
Comunque, caro Fabio, visto che siete così amici dovresti dirglielo che non chiediamo leggi speciali ma solo l’estensione di una legge che già esiste: la legge Mancino che prevede la giusta punizione per Discriminazione, odio o violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Quindi nessun privilegio ma solo giustizia.
Inoltre alla domanda delle domande, quella relativa alla reale necessità di una legge del genere, dovresti ricordare alla tua amica i quattro ragazzi aggrediti da degli omofobi a Torino o del 35 enne aggredito a Milano o l’aggressione e il pestaggio di Luigi e Nicolas all’ Ostensie o del ragazzo offeso e aggredito con un martello a Palermo o del pestaggio di Guido Allegrezza a Roma, delle offese, degli omicidi e delle botte che le persone transessuali spesso subiscono e hanno paura a denunciare o delle due ragazze che, solo perché si tenevano la mano, sono state umiliate, picchiate e insultate a Velletri e potrei portare altre decine di esempi ma non lo farò perché so che a gente come la tua amica queste cose non interessano. Forse potresti snocciolarle qualche dato: Su 49 paesi europei l’Italia è al penultimo posto, prima della Bulgaria, per le leggi che garantiscono pari diritti ai gay. In Italia il 56 per cento degli omosessuali si sente discriminato anche sul lavoro per il fatto di essere gay. Il 66 per cento dei gay non cammina mano nella mano per strada con il compagno per il forte timore di aggressioni (Fonti).
Insomma caro Fabio, sento già che provo un sentimento profondo per te.
C’è un’ultima domanda che però vorrei farti: sarai mica anche amico della Tatangelo, vero?
Perché la Miriano potrei anche sopportarla, ma la Tatangelo…


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