Lettera aperta su nuovi poeti italiani al femminile

Gentile Dottoressa (curatrice dell’antologia)
avrei alcune domande da farle in quanto giovane donna che scrive e ama molto la poesia.
Quali sono stati i suoi criteri di valutazione per annoverare questa rosa di nuovi poeti italiani al femminile?
In base a cosa si puo’ dire che questi/e sono i nuovi poeti italiani? Insomma pensavo che il vangelo come il verbo divino ci fossero imposte come verità assodate grazie alla parola apostolica, ora sembra esserci anche il vangelo, la parola letteraria assodata, data a noi povera plebe di fruitori/lettori a priori. E una domanda Dottoressa, non c’è stato nessun poten-tacolo all”ombra ad allungare, a suggerire nomi?
E’ tutto frutto di una credibile ricerca letteraria, maturata attraverso anche la seria valutazione della scrittura e delle persone ? No, sa perché Dottoressa, ho sempre ritenuto che la poesia fosse cosa pulita, seguisse quasi una via naturale di selezione attraverso un metro che poi è più quello del cuore, di ognuno di noi, e poi Dottoressa sa, mi sembra strano che una delle poetesse in antologica definita una nuova mistica dalle laicissime visioni ora venga annoverata come la nuova poesia italiana. Mi sembra si faccia molta confusione, e non è certo la strada del ribaltone questa, forse altre strade, mi auguro non sia così. Perché la politica ci basta ed avanza a certi giochi di prestigio, non facciamo che sia anche la letteratura ora a fare certe come dire apparizioni e sparizioni, o a darci  ulteriori camaleontiche visioni.

Dale Zaccaria

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