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Lettera di un’amante delusa dalla pizza di Gino Sorbillo

Da Eatitmilano @Eatitmilano

Le amanti innamorate, si sa, si sfogano scrivendo di getto il loro dolore. E così, da amante della pizza di Gino Sorbillo, anche io ieri notte mi sono lasciata andare a queste parole da innamorata ferita.

 

«Gino, ma dov’è la tua pizza, quella che ho mangiato in via dei Tribunali a Napoli? Dai, porta a Milano quella lì, quella vera, non questa che è mezzanotte e per aver mangiato alle 19.30 una margherita con la bufala ho ancora una sete boia.
Abbastanza buona eh, per carità, ingredienti ottimi, apprezzatissimi, ma alla tua, quella che mi ha rapito il cuore nel mio soggiorno a Napoli quest’estate, non porta nemmeno le ciabatte questa.
Non sono l’uomo mascherato del Corriere, né tantomeno un critico gastronomico di fama, ma da cliente medio ti dico una cosa banale: la tua pizza di via dei Tribunali mi aveva fatto gridare al miracolo di San Gennaro, per questa ho pensato giusto a qualche preghierina da fare la sera.

E poi, ja, che prezzi! Son cari gli affitti in Duomo eh, lo sappiamo, e la vita qui a Milano è così costosa che quando ho pagato 3,30 € la tua pizza a Napoli son tornata indietro per dirti che avevi sbagliato a farmi il conto. Però dì a Sal de Riso, per 6,50 €, di portarvi delle monoporzioni di dolce un po’ più abbondanti che questo è finito così in fretta che a un certo punto ho pensato me l’avessero rubato.

Dai Gino, io so quello che sai fare, fai sognare davvero noi milanesi, che con lo schifo di pizze a cui siamo abituati fai presto a farci felici, ma se per disgrazia veniamo a Napoli e poi assaggiamo la tua, ci rendiamo conto che c’è ancora troppa strada da fare».


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