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Lettera di una manifestante

Creato il 16 dicembre 2010 da Farnocchia

Per 2 giorni non ho fatto altro che sentir parlare gli altri e vedere immagini che non mi son piaciute..quindi ora mi incazzo, tiro su le maniche e parlo io!

Lettera di una manifestanteSarò breve, ma spero che le mie urla si uniscano a tutti quei ragazzi che già hanno parlato e che tutto questo arrivi a chi in questi giorni non ha voluto ne vedere ne sentire.

Martedì ero in piazza. All’inizio non volevo andare: stavo male, faceva freddo e la coscienza mi diceva di rimanere a casa e finire di riordinare l’ultima lezione di geriatria… ma quando ho alzato le serrande e ho visto un centinaio di ragazzi bloccare via nomentana per andare a protestare, ho capito che non potevo non andare. Una persona non fa la differenza, è vero… ma il mio dissenso per tante parole, il mio credere in quello che faccio, il mio ottimismo in un futuro che ancora può cambiare  mi hanno fatta vestire in 15 minuti e raggiungere i miei amici (che davvero non pensavo di vedere..e per questo sono ancora più felice di poter condividere gioie e dolori con loro da anni).

Cantavamo, ballavamo, incitavamo chi timidamente ci applaudiva dalle finestre ma soprattutto eravamo felici di poter far vedere la nostra incazzatura con questa onda pacifica che ha bloccato la città.

Se ci bloccano il futuro noi blocchiamo la città

Questo cantiamo e questo volevamo. Bloccarla..non bruciarla! Come potrei mai distruggere la mia città, la città più bella del mondo?? Noi volevamo solo un po’ di giustizia.e cosa abbiamo ottenuto? una riforma che passerà per 3 elementi che chiamare cacche sarebbe offensivo per la cacca stessa ed un’ etichetta addosso che ci terremo per molto tempo. Ma poi perché?

Sì, è vero..potevamo evitare che succedesse quello che è successo…ma come fai a bloccare cordoni di psicopatici che con catene/spranghe/sanpietrini in mano si fanno largo tra la folla solo? Hanno usato il nostro senso di giustizia per fare un qualcosa che nessuno di noi avrebbe mai voluto fare, nemmeno quando abbiamo saputo che era tutto inutile; saputa la notizia del voto ci siamo fermati con le gambe e con la testa..mi veniva da piangere dal nervoso, lo ammetto… ma di certo non avrei mai pensato che si potesse risolvere qualcosa dando fuoco a qualche macchina.

Siamo stati sfruttati da un branco di violenti incivili, perculati da un governo che invece di tutelarci di fa “marameo” e messi in gabbia come topi dalle forze dell’ordine quando a piazza del popolo ci hanno messo in braccio i black block, ci hanno intossicato di lacrimogeni e ci hanno fatto scappare rischiando di creare una strage.Lettera di una manifestante

Ecco cosa è successo realmente.. ma di noi che lì eravamo con intenzioni buone, che ci dividevamo i panini a Piazza del Popolo sperando finissero gli scontri, che insultavamo i black block e che abbiamo lavorato tanto in questo periodo di proteste per farci sentire soltanto alzando la voce al momento non interessa al 90% di questo paese….ed è questa la cosa più triste.

Finisco riportando i primi tre articoli della Costituzione, così giusto per farvi capire perchè ancor sto qui ad inveire, sperando che la prossima volta vada meglio invece di vedermi costretta a scappare come una colpevole e di sentire ancora quei botti e quella puzza che 2 giorni fa ha riportato la mia città indietro di 30 anni.

Art. 1

L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Art. 2

La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Art. 3

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

 

Ora si riparte da ZERO.. ma io continuerò a camminare per i miei diritti, di qualunque tema a  me caro si tratti. Me lo scrivo da sola il mio futuro!

ECHECAZZO!!!

 


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