Magazine Diario personale

Letteratura per la vita

Creato il 29 ottobre 2015 da Povna @povna

Perché ogni tanto il bello è, così, semplicemente, alzarsi all’ora solita, vestirsi da femmina perché non dovrai saltare tutto il giorno sulla cattedra, inclusivo di stivali con i tacchi, e prendere lo stesso treno, ma alla città della scuola non scendere, e anzi attendere, con il posto preso, che ti raggiunga Scovolino. E poi andare nella città della stazione nota, a seguire un bel convegno di aggiornamento, sugli scrittori della Grande Guerra. Reincontrare un compagno di via, dell’altro mondo, che adesso di mestiere fa l’editor, e ha pubblicato, insieme a una collega, una splendida antologia sugli scrittori della guerra in Europa e seguire la loro illustrazione attenta. E poi a un certo punto arriva Barbie, e insieme a lei la ‘povna va da quell’altro scrittore, che ha contattato due anni fa per email trovato online, dopo aver letto il suo libro, senza angoscia. Sapere che è un collega, che è bravo, appassionato, che sta per pubblicare un libro su uno dei must di qualunque insegnante che voglia onorare il titolo e mettersi d’accordo per organizzare, quando uscirà, al più presto, una presentazione a scuola.
Ascoltare, annotare, scambiare opinioni con Scovolino, Brava e alcuni altri. Poi riprendere il treno, carichi di nuovi spunti, e idee da contaminare nelle classi. E’ il privilegio di essere drogati di letteratura, sempre. E anche questa è grande scuola.

“Il millennio che sta per chiudersi ha visto nascere ed espandersi le lingue moderne dell’Occidente e le letterature che di queste lingue hanno esplorato le possibilità espressive e cognitive e immaginative. E’ stato anche il millennio del libro, in quanto ha visto l’oggetto-libro prendere la forma che ci è familiare. Forse il segno che il millennio sta per chiudersi è la frequenza con cui ci si interroga sulla sorte della letteratura e del libro nell’era tecnologica cosidddetta postindustriale. Non mi sento di avventurarmi in questo tipo di previsioni. La mia fiducia nel futuro della letteratura consiste nel sapere che ci sono cose che solo la letteratura può dare coi suoi mezzi specifici”. (I. Calvino, Introduzione alle Lezioni Americane, 1985)


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