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Lettura natalizia consigliata: "L'Anticristo" di F. Nietzsche

Creato il 22 dicembre 2010 da Bens
Per quanto vi risulti difficile crederlo, a me il Natale piace, moderatamente, ma non è che lo detesti quanto chi mangia gli spaghetti aiutandosi con il cucchiaio da minestra. Quella bucolica immagine di Giuseppe, Maria e il bambinello dentro la stalla coccolati dall'alitella dell'asino e del bue, mi ha sempre scaldato il cuore. In più sono fermamente convinta che ubriacarsi con i propri parenti rinsaldi i legami. Ormai io e mio padre siamo praticamente inseparabili.
Tuttavia mi rendo conto che i giorni festivi possano risultare, per certi versi, ostici: la carovana di zie che ancora stringono tra le loro ditacce raggrinizite le tue gote e si stupiscono di quanto sia cresciuta la nipote negli ultimi dieci anni (vagli a spiegare che, fisiologicamente, tende ad accadere più o meno a tutti, fatta eccezione per Edward Cullen), oppure il cugino brutto che è diventato bono, sono eventualità che posso creare una certa tensione emotiva.
Quindi, per affrontare con leggerezza e stoica serenità i prossimi dieci giorni, vi consiglio di leggere "L'Anticristo" di Nietzche. Non sarete gli unici a trovare umanamente insostenibile il Natale. Sarete in ottima compagnia. E' un libello leggermente radicale, che puzza di anticlericalismo da cima a fondo, ma essendo io una fan accanita del contraddittorio alla Floris, sono fermamente convinta che, in un periodo in cui saremo alienati dalle repliche di Fantaghirò, Una poltrona per due e quell'orribile flim con Nicholas Cage di cui ho obnubilato il titolo, in cui i presepi ci perseguiteranno manco fossimo Francesco Coco e Fabrizio Corona, in cui per legge divina si è tutti più buoni, sia giunto il momento di dire basta! Diamo voce a chi non può urlare il suo disprezzo, diamo voce a chi è stato ammutolito dal sonno eterno, beffato dalla dannazione divina per essere un riprovevole anticristiano. Abbiate pietà per un'anima che si trovò al cospetto del Minotauro e della sua bislunga coda alle porte dell'Inferno, e ribelliamoci alla tirannia del Natale!
Potreste anche leggere L'Idiota di Dostoevskij ma è troppo lungo per i vostri occhi lenti, e finireste per essere sopraffatti dall'angoscia, ed otterrei l'effetto contrario. Già vi vedo, alla Messa di Natale, immergere nell'acqua santa la sacra effige di Fedor.
Dunque, quando non ne potrete più di pandori e torroni, quando i parenti saranno troppi e il cugino bono vi tenterà all'atto incestuoso, prendete Nietzsche, chiudetevi nella vostra stanza e dopo aver letto 50 pagine appena, sarete pronti ad affrontare i convitati compatendo, con sorriso beffardo, il loro lacerante asservimento ad amare il Natale.
Buone Feste e felice anno nuovo. B.

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