Letture 2012

Non è mia consuetudine parlare di libri in questo spazio web ma l'ho già fatto altre volte e pur non sentendomi all'altezza, ci riprovo. E in più, anche in ritardo. Il 2012 è stato per me l'anno della rinascita della passione per la lettura che avevo abbandonato per dedicare il mio tempo residuo, molto poco anche allora comunque, al lavoro. Si, sono uno schifoso stacanovista e non me ne vergogno! Come dicevo, l'anno appena passato è stato per me un anno da record perché sono arrivato a leggere una trentina di romanzi che vanno dall'horror alla fantascienza, passando di soppiatto per il noir; in sostanza i tre generi letterari che adoro di più in assoluto. In questo post non voglio fare classifiche perché mi annoiano e lasciano sempre il tempo che trovano, mentre preferisco buttare giù i tre libri che più mi hanno colpito, con una brevissima recensione. Alla fine del post dedicherò anche due parole alle tre opere autoprodotte che hanno lasciato un segno positivo e che a volte hanno superato la qualità di scrittori più blasonati. Ed ecco la mia lista.

In fondo alla palude - Joe Lansdale

Lansdale è uno dei miei scrittori preferiti in assoluto e si contende lo scettro di Re con Chuck Palahniuk. Detto questo, il libro in questione è qualcosa di stupefacente. In pochissime pagine e con un romanzo che potremmo definire "di formazione", Lansdale tratta con un efficacia terrorizzante tutta una serie di problematiche che vanno dall'educazione minorile, alla violenza sulle donne, al razzismo e alla discriminazione sociale in genere. La vicenda è un thriller che inizia dal ritrovamento di un cadavere di una donna di colore orribilmente mutilato, da parte di due fratellini e si snoda all'interno di una piccola cittadina in cui è facile specchiarsi e rendersi conto di quanto il mondo sia piccolo. La scrittura di Lansdale è diretta e senza fronzoli, eppure descrive i luoghi lasciando la sensazione di essere lì con i protagonisti. La cosa migliore nel romanzo è il rapporto padre-figlio che spiazza continuamente il lettore e a me, che adesso sono dalla parte del "papà", ha confermato quello che in fondo ho sempre saputo: amare un figlio significa anche lasciarlo sbagliare.

La saga di Hyperion - Dan Simmons

Impossibile definire quello che è stato costruito in questi quattro volumi in cui si mescola con una sapienza enorme una quantità di idee che è difficilissimo spiegare in poche righe. Il primo volume "Hyperion" racconta del percorso di sette pellegrini verso il tempio del Dio-mostro Shrike, ognuno con uno scopo diverso e pronti a tutto pur di completare la propria missione. Missione che non si chiuderà nel primo capitolo, ma nel secondo e con una passione che solo un grande scrittore avrebbe saputo dare. Gli altri due capitoli non sono la naturale evoluzione dei primi due ma Simmons sfrutta il favoloso universo da lui creato per dare sfoggio della propria bravura e schiacciare sull'acceleratore per creare una originalissima space opera degna del miglior Asimov. Peccato che poi il tutto cada un pò sul romanticismo classicheggiante, ma dopo tutto questo trambusto lo possiamo tranquillamente accettare. Leggere Hyperion significa lasciarsi trasportare dalle composizioni armoniose di Simmons, sapendo che lo scopo non è raggiungere la fine ma godersi il viaggio. Capolavoro.

Perdido Street Station - China Mieville

Era da molto tempo che non iniziavo un volumone da novecento pagine e facevo fatica a staccarmi dalla lettura. Perdido Street Station è un agglomerato di invenzioni fisbesche da far accapponare la pelle. Non esiste quasi nessun personaggio inventato da Mieville, nella letteratura moderna. Gli altri si staccano completamente dai canoni del fantasy e prende corpo un nuovo genere che lo stesso scrittore chiama "New weird" ma che io preferisco inserire nella mia personale classifica dei "cazzoni doc". L'incipit lascia un pò perplessi e per un centinaio di pagine si ha la sensazione di leggere il vuoto cosmico, poi però le fila vengono lentamente attorcigliate attorno a un racconto vorticoso e pieno di qualsiasi cosa. Dentro c'è horror, steampunk, fantasy, dark e chi più ne ha più ne metta e contiene una quantità infinita di sottotrame che Mieville è bravissimo a chiudere ogni volta, e tornare sempre sulla retta via. Ma soprattutto c'è New Crobuzon: la città più fantastica e attorcigliata di cui mi sia mai capitato di leggere. Leggerlo costa del tempo ma è un buon prezzo per questo gioiello. Curioso di leggere i due seguiti.
Le tre opere che seguono sono quelle che a mio modestissimo parere hanno quel qualcosa in più da poter essere paragonate alle opere di scrittori più famosi e molto spesso superano di molto questi ultimi.

Una notte al Ghibli\Racconti crudeli\Nunavut - Samuel Marolla

Marolla è uno scrittore meraviglioso. Ho letto questi tre suoi prodotti con un piacere inaspettato. Horror di grandissima classe che supera i confini del già sentito e gioca con alcune paure che non ti aspetteresti. Spiazzante.

Quattro Apocalissi - Andrea Viscusi

Andrea Viscusi, Piscu per gli amici. Questo è stato l'ebook che non mi aspettavo. Scaricato solo per curiosità mi ha appassionato con quattro storie ben costruite, piene di umorismo e che schiaffeggiano il lettore che partendo dal titolo si aspetta tutt'altro. L'ultimo racconto è sicuramente il più riuscito. Complimenti.

Bagliori da Formalhaut - Alessandro Girola

La storia è davvero molto ben costruita e la qualità dello scritto è indubbia. Buonissima caratterizzazione dei personaggi e la voglia nel finale di leggere un seguito è alta. Un buonissimo racconto, fresco e originale con la giusta dose di mostruosità e con una conclusione degna del peggiore degli incubi. Questo è quello che vorrei leggere da uno scrittore moderno e pieno di idee. Singolare.
Spero che queste mini recensioni possano far nascere un pò di curiosità ma soprattutto sono curioso di sapere cosa ne pensate, se avete letto qualcuna delle opere descritte.