Magazine Cultura

Letture da salotto

Creato il 09 aprile 2015 da Monsieurenrouge @MonsieurEnRouge

La Corte europea dei diritti dell’uomo ha infine emesso, da Strasburgo, il verdetto riguardo ai fatti della scuola Diaz del luglio 2001 che ormai tutti conosciamo: secondo la Corte, quei fatti sono da qualificarsi come tortura e l’Italia è condannata perché il suo sistema giudiziario non comtempla un reato di tortura e di conseguenza non può punire adeguatamente i responsabili (come se li avesse mai puniti, anche solo inadeguatamente), nonché per il ritardo nell’applicazione della convenzione ONU contro la tortura. La reazione uniformemente suscitata presso le schiere della sinistra da salotto, diciamo pure l’ala progressista della politica borghese, è stata prontissima: da più parti sento dire che «dovremmo vergognarci». Sulle reti sociali è stata una giornata di continue intimazioni e inviti a vergognarsi, in cui da destra e da manca mi sono piovute come in un bombardamento incrociato sfilze di «mi vergogno di essere italiano» ed espressioni di vario disgusto masochista.

Ma stiamo scherzando? Secondo costoro, sarei io che mi dovrei vergognare, io che, se non fosse per ovvie questioni anagrafiche, nel 2001 sarei stato a Genova, ma come vittima della trappola repressiva. Deve vergognarsi anche chi ha preso le manganellate, chi ha versato litri di sangue su pavimenti e muri di quella scuola? Dobbiamo vergognarci per la sentenza della Corte di Strasburgo? Di che cosa dovremmo vergognarci? Recita la frase stessa: «di essere italiani», perché è l’Italia ad essere condannata da quella sentenza. E quindi: nel codice penale italiano non è previsto il reato di tortura? Vergogniamoci! I poliziotti torturatori non sono stati né mai saranno condannati? Vergogniamoci! I torturatori e i loro mandanti hanno goduto di totale o parziale impunità e hanno addirittura fatto carriera nelle istituzioni? Vergogniamoci, tutti insieme, anche se noi siamo o saremmo stati le vittime. Prendiamo flagello e cilicio e andiamo a vergognarci fustigandoci davanti al tricolore, per ridare al Nostro Paese quella dignità di cui i torturatori della Diaz l’hanno privato! Vergogniamoci inginocchiati al cospetto della bandiera, ravviviamo l’italico spirito che alberga nei nostri cuori, vergogniamoci tutti insieme e non ci sentiremo più soli!

Ecco, magari un po’ esagerando, ma in fin dei conti seppure in maniera meno estremizzata, questa è la lettura che viene data, e che traspare da quelle frasi scritte dalle schiere della sinistra da salotto. Una lettura, appunto, da salotto.

Difficile dire se è più da salotto questa lettura oppure la patetica lamentela del presidente del PD, Matteo Orfini, che sbotta contro De Gennaro, all’epoca dei fatti capo della Polizia e oggi, dopo la nomina da parte del governo Letta, presidente di Finmeccanica: «vergognoso che De Gennaro sia presidente di Finmeccanica». Un coro di voci, per la verità poco unanime, si alza per sollevare dubbi sull’opportunità di tale carica. Oggi. Perché la Corte di Strasburgo qualifica i fatti della Diaz come tortura. Fino a ieri, invece, niente di grave: il sangue ovunque, le minacce e le mangenellate, i crani aperti, le costole rotte, sono meno scandalosi se non li riconosci come tortura. Come sempre per il PD, è solo una questione di etica borghese: basta non chiamarla “tortura” ed è tutto risolto.

A proposito di letture da salotto, non si può ioltre fare a meno di notare la perspicacia (e la tenerezza) di chi, quando si parla del G8 di Genova, della Diaz, di Bolzaneto, di piazza Alimonda e della morte di Carlo Giuliani, tira fuori Berlusconi, Scajola e Fini, puntando il dito verso di loro. Giustamente, per carità. Ma è un po’ come prendersela col postino quando la posta non arriva. O forse costoro, da impavidi antiberlusconiani quali sono, si sono bevuti la favole di Berlusconi per le quali egli contava qualcosa e potesse realmente fare da bilancia sul piano internazionale? Davvero credono che ciò che è successo a Genova sia stato opera di un governo insediatosi pochi mesi prima di quegli eventi? Anzi, davvero credono sia stato opera di un governo, e non piuttosto di una governance globale neoliberista alle prese con un movimento crescente?


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :