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Liberare i bambini dalla povertà educativa

Da Marzia Gianotti @papahopaura

educativa

E’ stato presentato il Rapporto “Illuminiamo il futuro 2030”  di Save the Children nell’ambito della campagna “Illuminiamo il futuro” dal quale emergono dati allarmanti: in Italia un gran numero di bambini ed adolescenti non hanno quelle competenze per crescere e farsi strada nella vita. Infatti risulta che sono carenti nella lettura e in matematica e privi di stimoli culturali.

Ma per conoscere il problema occorre innanzitutto comprendere il significato di povertà educativa.

La povertà educativa è la privazione delle competenze necessarie ai bambini e agli adolescenti per crescere e vivere. Queste capacità si acquisiscono soprattutto a scuola e possono essere misurate con indicatori quali i test di competenze scolastiche e il tasso di abbandono scolastico. Un ruolo importante, però, lo ricopre anche il contesto educativo in cui cresce il bambino, come la possibilità di partecipare ad attività culturali, ricreative e sportive.

I dati e le elaborazioni che la ricerca di Save the Children fornisce rivelano che quasi il 25% dei quindicenni è sotto la soglia minima di competenze in matematica e quasi 1 su 5 in lettura, percentuale che raggiunge rispettivamente il 36% e il 29% fra gli adolescenti che vivono in famiglie con un basso livello socio-economico e culturale. Infatti c’è una forte correlazione tra povertà economica e povertà educativa, che si alimentano reciprocamente e si trasmettono di generazione in generazione.

Inoltre sono carenti i servizi e le opportunità formative scolastiche ed extrascolastiche: solo il 14% dei bambini tra 0 e 2 anni riesce ad andare al nido o usufruire di servizi integrativi, il 68% delle classi della scuola primaria non offre il tempo pieno e il 64% dei minori non accede ad una serie di attività ricreative, sportive, formative e culturali, con percentuali alte nel Sud d’Italia.

Save the Children ha indicato tre obiettivi con target precisi per fronteggiare il problema e ridurre progressivamente le differenze a livello regionale.

Con la campagna “Illuminiamo il Futuro” sono stati aperti ad oggi 13 Punti Luce: spazi ad alta densità educativa che sorgono in quartieri svantaggiati delle città, all’interno dei quali i bambini tra i 6 e i 16 anni e le loro famiglie usufruiscono di diverse attività gratuite, tra cui sostegno allo studio, laboratori artistici e musicali, gioco e attività motorie, promozione della lettura, accesso alle nuove tecnologie, educazione alla genitorialità, consulenze pedagogiche, pediatriche e legali. I Punti Luce hanno finora accolto complessivamente 4.510 minori, di cui 2.854 iscritti e frequentanti regolarmente i centri.

La povertà educativa è molto spesso ‘ereditaria’, si trasmette di generazione in generazione. I bambini e i ragazzi che nascono e crescono in famiglie povere economicamente purtroppo hanno meno opportunità di apprendere e di coltivare i propri talenti.

Privare un buon numero dei suoi ragazzi delle capacità essenziali per crescere e vivere in una società moderna e innovativa come la nostra significa per l’intera comunità privarsi di potenzialità che potrebbero contribuire allo sviluppo e al benessere collettivo.

Fonte: Rapporto Save the Children

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