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Libertà di panorama – #diffondiamolacultura

Da Stefano @bersatweet
Libertà di panorama – #diffondiamolacultura

Questo è il periodo in cui le città, le strade, i negozi cominciano a svuotarsi, in quanto c'è chi preferisce abbandonare la propria scrivania e il proprio anfratto lavorativo nel mese di luglio, immergersi nel relax, spurgare le tossine accumulate in questi mesi, non pensare a nulla. Occhio però: nei meandri della vostra inconsapevolezza si sta insinuando un piccolo nemico, la libertà di panorama, ovvero "il diritto a scattare e pubblicare foto di edifici e opere d'arte (come sculture e monumenti) che si trovano in luoghi pubblici, senza infrangere con questo il diritto d'autore". Questa definizione la trovate nell'articolo dell' Internazionale in fondo al post, articolo che vi consiglio di leggere perché approfondisce un argomento molto particolare.

Attualmente sono in discussione al Parlamento Europeo una proposta di legge, firmata dalla tedesca Julia Reda, per estendere la libertà di panorama e un emendamento del francese Cavada per la sua restrizione. Il nodo della discussione è la finalità commerciale della riproduzione: in sostanza, se volete fotografare il monumento equestre al Gattamelata di Donatello, in piazza del Santo a Padova, e volete venderne le copie, cosa si deve fare? Nel caso dell'Italia, la legge parla chiaro: l'obbligo di richiedere all'autore dell'opera l'approvazione per finalità commerciali sussiste per un periodo di settanta anni dopo la sua morte. Quindi per questa volta vi è andata bene, risulta difficile andare ad importunare Donatello che giace nel riposo eterno...

Non tutti i Paesi dell'Unione Europea hanno tuttavia recepito la libertà di panorama allo stesso modo: per esempio, come si legge sul Guardian (anche in questo caso, vi invito a leggere l'articolo riportato in fondo al post), fotografare di sera la Tour Eiffel e pubblicare la vostra splendida opera potrebbe crearvi qualche grattacapo, in quanto le luminarie sono considerate un'opera artistica separata, per la quale occorre richiedere dunque apposita approvazione alla pubblicazione.

Prima di lasciarvi alla lettura dei due articoli, faccio alcune brevi considerazioni:

  1. il fatto che i paesi dell'Europa affrontino la stessa tematica in modo completamente diverso, ancora una volta certifica, qualora ce ne fosse bisogno, che l'Europa esiste solo sulla carta, ma di fatto è il nulla;
  2. è corretto tutelare il diritto d'autore, ci mancherebbe: ma spendere le proprie energie per garantire un futuro solido ai cittadini del Vecchio continente mi sembrerebbe prioritario, per evitare di trovarci a discutere se stare dentro o fuori dall'Euro;
  3. nell'epoca dei Social Networks, dove tutto è a portata di tutti, mi sembra quanto meno complesso regolamentare il comportamento dei singoli se prima non si è definito cosa devono fare Zuckerberg e colleghi. Se io pubblico sul mio profilo Social la foto del Colosseo e viene utilizzata da qualcuno per fini commerciali, di chi è la responsabilità?
  4. il riferimento sembra essere solo alle fotografie. E gli artisti di strada che si trovano in tutte le grandi città europee e che, sistemato il proprio cavalletto, dipingono scorci e monumenti per trasmettere il tutto ad imperitura memoria, magari ottenendo anche qualche euro? Sssshhhh, non diciamolo a voce alta: gli Eurocrati sono in agguato!

Per approfondire:

Internazionale - Le fotografie che non potremo più condividere, secondo la legge.

The Guardian - If you want to keep sharing photos for free, read this.


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