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Libia, Egitto, Tunisia … il mondo arabo brucia: quali scenari e prospettive per la storia e per i nostri investimenti?

Da Robertopesce

Libia, Egitto, Tunisia … il mondo arabo brucia: quali scenari e prospettive per la storia e per i nostri investimenti?Proprio in questi giorni stiamo assistendo ai drammatici eventi che stanno sconvolgendo la Libia in un massacro causato dal confronto tra il regime del colonnello Gheddafi e gli oppositori che vorrebbero liberarsene dopo oltre 40 anni di dittatura.

La crisi libica segue a stretta ruota quanto accaduto in Tunisia e Egitto dove, fortunatamente con assai meno violenza, sono stati deposti Ben Ali e Mubarak, anche loro al comando dei rispettivi paesi da lunghissimo tempo e accusati di corruzione, assenza di democrazia, perseguimento di interessi personali, nepotismo etc.

Altri focolai di rivolta si sono già accesi in Yemen, Iran, Algeria, Libano e si mormora di fuoco che covi nemmeno tanto sotto la cenere persino in Arabia Saudita che è da sempre il paese leader del mondo arabo e maggiore produttore mondiale di petrolio.

Insomma, tutto il mondo arabo appare in rivolta e i successi ottenuti in Tunisia e Egitto stanno dando coraggio e ambizione ai tantissimi che per un motivo o per l’altro hanno desiderio e aspirazione di cambiamento e di cambiamento importante.

Qui, politicamente e storicamente parlando, le questioni rilevanti aperte e per adesso insolute sono due:

  1. Chi sono gli insorti nelle varie nazioni e chi li guida, li ispira o li sostiene?
  2. Sappiamo chi era/è al potere nei vari paesi arabi e magrebini e, umanamente parlando, dubito ne sentiremo la mancanza ma stiamo andando verso un futuro di pace, diritti umani e democrazia oppure si rischia di cadere dalla padella delle dittature “moderate” nella brace del radicalismo e fanatismo religioso come già successo in passato in Iran e Afghanistan?

Non ho e nessuno ha in questo momento una risposta a queste domande, cruciali non solo in una prospettiva storica ma anche per l’attualità nostrana visto che nelle aree geografiche di cui stiamo parlando vivono milioni di persone e viene estratta la gran parte del petrolio consumato a livello mondiale, ad oggi elemento indispensabile nella vita di tutti noi.

Parlando di questi temi ed argomenti, onestamente faccio fatica a rimanere nel perimetro degli argomenti finanziari a cui questo blog è legato quando cuore e testa sono invece principalmente rivolti a quanto sta succedendo in un’ottica umanitaria quanto storica. E’ assai probabile che gli eventi di questi giorni ci porteranno a qualche forma di cambiamento epocale dell’assetto del mondo come lo abbiamo conosciuto negli ultimi trent’anni e forse anche delle nostre stesse esistenze. La speranza è che si vada verso una svolta positiva, i dubbi, le preoccupazioni e le incertezze tuttavia esistono.

Libia, Egitto, Tunisia … il mondo arabo brucia: quali scenari e prospettive per la storia e per i nostri investimenti?

Tornando tuttavia alla nostra consueta arena di discussione, che impatto possono avere gli eventi di questi giorni e le loro potenziali prospettive sugli scenari di investimento di cui siamo soliti discutere?

Beh, personalmente qui le idee sono parecchio più chiare.

Nel breve e brevissimo termine petrolio e gas alle stelle (e relativi ETF ed ETC ad essi collegati), materie prime in generale in rialzo, oro e argento ancora di più in impennata in quanto “beni rifugio“, già lo erano prima per altri motivi, tanto più lo sono adesso nella nube dei venti di guerra e rivoluzione.

Per le borse si prospettano invece giorni difficili, turbolenti e volatili soprattutto considerando che i mercati odiano l’incertezza. Tra le varie azioni appare persino ovvio immaginare grosse perdite per i titoli direttamente collegati ai business dei paesi coinvolti, ENI ad esempio per restare tra le storie di casa nostra.

Questo vuol dire acquisto a manetta su titoli petroliferi, gas, oro, argento e materie prime e vendite e short su tutto il resto?

Attenzione che non ho detto questo.

Alle mie considerazioni vanno rapportati a monte un paio di elementi importanti come l’orizzonte temporale dei propri investimenti e la propria asset allocation, costruita in relazione alla propria età, i propri obiettivi etc.

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Occorre in altre parole riflettere sul TIMING e sulla STRATEGIA giusta per cavalcare al meglio gli scenari appena descritti.

Certo è che, ragionando un pò più a lunga scadenza, anche sulla scia delle notizie che arrivano da un pò dappertutto che parlano della ripresa dell’inflazione (il che vuol dire tassi di interesse e costo del denaro in aumento a breve, con ovvie ricadute sull’aumento dei mutui prima casa e dei costi per le aziende), mentre per le borse a livello generale è difficile fare delle previsioni macroeconomiche essendo esposte a forze di carattere opposto tra loro, (ma faccio fatica ad essere super ottimista) personalmente vedo ancora in rialzo materie prime e prodotti alimentari, con grande attenzione a potenziale grande volatilità e speculazione su petrolio, oro e argento che potrebbero avere anche fortissimi storni immediatamente dopo aver conseguito rialzi importanti.

Questo ad oggi, obbligati a vivere un pò alla giornata con l’orecchio agli aggiornamenti dei TG e in attesa di vedere come si evolverà lo scenario globale.

Tutto sommato spero e penso che la fine del regno di Gheddafipossa essere anche molto vicina, il punto è che potrebbe essere solo una delle punte di un iceberg enorme di cui ancora non intuiamo la portata.

Ritorneremo su questi discorsi man mano che si evolve la situazione, se ti va LASCIA UN COMMENTO allo scopo di un libero e costruttivo confronto di idee.

Roberto Pesce


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