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Da Loredana V. @lorysmart

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I libri che ho imprestato e che non mi sono stati restituiti sono per me come figli che si sono allontanati, e li ricordo ancora dopo decenni.
A Lucia prestai  “Lettera ad un bambino mai nato ” ed anche  “Insciallah “.
A Maria Grazia invece “Anatomia di un omicidio” “Memorie di un cane giallo” “La montagna incantata” e “Memorie di Adriano”.
Alcuni libri li ho riacquistati,  essendo le “amiche” ormai irreperibili,  ma il libro cui tenevo di più era appunto “Memorie di Adriano” non lo trovavo più, almeno nell’edizione che cercavo . L’ho scaricato su Kobo, ma è in francese e, per quanto lo mastichi benino, è stata una fatica improba leggerlo tutto.
Finalmente l’ho trovato sul banco libri di Stefano, del quale avevo parlato qualche tempo fa, e nella traduzione che cercavo, quella di Lidia Storoni Mazzolani.
All’interno una dedica…”A ricordo di giorni felici. Con tenerezza” un luogo, una data… Come si fa a vendere un libro con una dedica simile?
No, non sarei capace di vendere
un libro che mi è stato regalato: è il ricordo di una persona che, nel bene o nel male, ad un certo momento ha attraversato la mia vita.  Alcuni libri, certamente, li ho venduti, ma erano doppioni che io stessa avevo comperato. Però mai e poi mai mi priverei di un libro con una dedica…

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