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LIBRI | Dance dance dance

Creato il 08 ottobre 2015 da Siboney2046 @siboney2046

murakami dance dance dance

Potrei spendere molte parole per esprimere il mio parere su questo libro, ma talvolta un’immagine dice molto di più di prolisse orazioni. Cosa penso di Dance dance dance di Haruki Murakami?

una cagata pazzesca fantozzi

Ecco, potrei chiudere qui il post. Ma visto che ho speso ore per leggerlo, mi pare giusto dare un senso a quel tempo.

Murakami mi ha sempre incuriosito per le folle di appassionati di un certo gusto letterario che lo leggono. Più volte ho letto e sentito lodi smisurate, al limite dell’idolatria, che mi hanno spinto a scoprirne un po’ di più. Ho iniziato con Norwegian Wood, che mi hanno poi detto non essere uno dei romanzi più rappresentativi del suo stile vicino al realismo magico (genere che peraltro amo visceralmente, in Marquez, ad esempio, o in Bulgakov). Sebbene non in pieno “stile Murakami”, Norwegian Wood mi era piaciuto per il carattere intimo della storia, per la narrazione delicata e fluida, per le immagini suggestive scaturite da una scrittura asciutta ma evocativa. Tutte cose che non ho trovato in Dance dance dance. La trama gira attorno all’apatica vita di un giornalista freelance che letteralmente lascia che i suoi giorni trascorrano, mentre incontra persone nuove e fuori dal comune che tuttavia svolgono una vita piuttosto banale. La narrazione è farcita da una manciata di eventi slegati che inizialmente si pensa possano avere un disegno comune ma che si risolvono in una piatta casualità: la maggior parte delle vicende resta in sospeso e senza un senso a legarle direttamente alla vita del protagonista. Tutto procede a fiume senza la benché minima progettualià.

La scrittura è asciutta, piatta, priva di quel guizzo lirico, di quelle metafore meravigliose che avevo trovato in Norwegian Wood. Molti dialoghi, molte digressioni sui pensieri del nostro apatico eroe e nient’altro. Arrivata agli ultimi capitoli non vedevo l’ora di finire per non andare oltre con quella piattezza sconvolgente. Murakami mi ha profondamente delusa, come se fosse un altro scrittore a scrivere questo romanzo. Un altro scrittore mediocre, peraltro.

Dance dance dance ha lasciato un vuoto così insignificante in me che neanche sforzandomi riesco a trovare altre parole per disquisire su questo argomento.

Voglio dare un’altra chance a Murakami, sperando che stavolta salvi la mia vacillante stima nei suoi confronti. Ma per questo motivo ho bisogno del vostro aiuto: qual è assolutamente il suo libro più bello? Aiutatemi!


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