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Libri in evoluzione

Creato il 30 maggio 2013 da Beltane64 @IrmaPanovaMaino

Fiera 2013Ciò che questa 26esima edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino ha offerto, a livello di novità concrete, è stata l’effettiva necessità di un’evoluzione dell‘editoria italiana nel campo digitale. Da sempre caldeggio l’innovazione tecnologica e non tanto per l’evidente motivo che ho pubblicato la maggior parte dei miei libri proprio in formato digitale, ma soprattutto per il fatto che, in un mondo globale e stressato da una crisi economica che gioca al massacro in tutti i campi, la realizzazione di libri in formato e-book è quanto di più auspicabile ci possa essere. Non discuto sul gusto, quasi erotico, di sentire il frusciare delle pagine o sul particolare sentore della carta stampata, un libro cartaceo ha il suo indiscutibile fascino e il fatto di poterlo toccare, accarezzare, sfogliare, persino “palpeggiare”, ha la stessa valenza di un rituale pagano inteso a dare una sensazione totalmente appagante alle emozioni. Tuttavia, l’essere umano è destinato a evolversi e senza tale necessità, insita nell’innato istinto di sopravvivenza, oggi come oggi non avremmo internet in casa, non potremmo guardare i nostri programmi preferiti in streaming e non potremmo utilizzare tutte quelle innumerevoli funzioni che ci facilitano la vita e che il web è in grado di offrirci. Non voglio tediarvi con un elenco chilometrico, ma i conti si fanno in fretta: spesa online, shopping online, cerca lavoro online, modulistica online, pagamenti online… e chi più ne ha più ne metta. Tutta la nostra esistenza è oramai collegata a un terminale e tutto viene monitorato dal Grande Fratello che spia ciò che facciamo e, di conseguenza, ci propina tutto ciò di cui dovremmo (teoricamente) avere bisogno. Dunque perché non i libri? La stessa presenza al Salone del Libro del colosso editoriale canadese Kobo, produttore di ereader e distributore di oltre 2,5 milioni di ebook, ne è la prova più lampante. Oltre a Kobo, erano ovviamente presenti anche i grandi player del panorama nazionale e internazionale, come IBS, BookRepublic, Sony e Trekstor. In poche parole c’erano tutti. E non a caso, la più grande piattaforma di distribuzione digitale italiana, ovvero STEALTH, terrà la sua prima convention a Roma il 5 giugno 2013, subito dopo il Salone del Libro, affrontando proprio i temi più ricorrenti:

  • Editoria digitale, bufala o realtà?

  • I numeri, i numeri veri per favore: ma quanti ebook si vendono in Italia? E quanto è forte STEALTH?
  • Ma alla fine, ci si guadagna o no? E chi ci guadagna?

Dunque, facciamo un passo alla volta. Per chi non avesse ancora compreso i vantaggi di un formato digitale, vediamo di comprendere esattamente quali opportunità offre:

  1. migliore distribuzione

  2. nessun costo di magazzino

  3. costi ridotti nella produzione

  4. minor spreco di materiale editoriale

  5. possibilità di acquisto in ogni parte del mondo dove vi sia un collegamento internet

  6. prezzo di vendita ridotto

  7. uno spirito più ambientalista

  8. quanti ne vuoi e dove vuoi

Mi rendo conto di quanto in realtà sia lungo questo post, ma per amore di chiarezza, credo sia opportuno chiarire ogni punto e poi, giuro, smetto di tediarvi ulteriormente. Dunque procediamo con ordine.

Punto 1. Migliore distribuzione.

Sono più di 500, fra colossali, grandi, medi e piccoli, gli editori che si avvalgono della piattaforma STEALTH e che distribuiscono in rete le proprie opere ( la lista è visionabile qui) attraverso di essa. Opere che sono reperibili e acquistabili su siti dall’indubbia fama internazionale come Amazon, Apple, IBS, Feltrinelli, Rizzoli, Kobo (che ha sostituito BOL), DeaStore, Nokia e moltissimi altri (lista completa qui).

Punto 2. Nessun costo di Magazzino

Credo che sia inutile evidenziare il fatto che un ebook non ha alcuna consistenza fisica e l’unico spazio effettivo che occupa è quello della memoria di un lettore. Per un editore significa non dover avere un magazzino in affitto o di proprietà (i cui costi sono ovvi) in cui dover depositare tonnellate di testi pubblicati che verranno smaltiti in chissà quanto tempo.

Punto 3. Costi ridotti nella produzione

Un ebook, una volta editato, impaginato e convertito è pronto e se ne possono fare tutte le copie necessarie, senza alcun ulteriore costo aggiuntivo. Dunque produrre un libro digitale comporta sicuramente un costo inferiore proprio perché non esiste una stampa, quindi carta, inchiostro, impianti e corrente elettrica, oltre al fatto che, a seconda del successo di un determinato titolo, possono essere effettuate 10, 1000 oppure un milione di copie senza alcuna variazione di prezzo.

Punto 4. Minor spreco di materiale editoriale

Proprio perché non vi è la necessità di produrre un oggetto concreto, non esistono spese eccessivamente onerose (se non l’impaginazione digitale, i vari copyright e l’eventuale acquisto dell’immagine di copertina) e sprechi di alcun genere. Un ebook può essere fatto e rifatto tutte le volte che si vuole, ma un libro stampato male diventa un costo notevole per l’editore, che nessuno può risarcire. Vi sono anche altre considerazioni, ma diventerei veramente troppo prolissa.

Punto 5. Possibilità di acquisto in ogni parte del mondo dove vi sia un collegamento internet

Credo che anche questo punto sia ovvio. Persino su una nave da crociera è possibile collegarsi a internet e questo vuol dire che, pur restando comodamente sdraiati a bordo piscina, è possibile acquistare il nostro libro preferito e leggerlo dopo pochi minuti.

Punto 6. Prezzo di vendita ridotto

I costi che un editore non è costretto ad affrontare sono gli stessi che ridurranno sensibilmente il prezzo d’acquisto di un ebook. Parliamoci chiaro. Un ebook composto di 10 pagine o un ebook di 1000 hanno lo stesso valore, dunque sono assurdi tutti gli eventuali discorsi che prevedono un ebook a un costo superiore ai 7 euro (ed è già veramente troppo) solo per il fatto che prevede un testo composto da un numero sostanzioso di pagine.

Punto 7. Uno spirito più ambientalista

La questione ecologica non è soltanto un fattore di moda, ma un effettivo segnale che prevede un’attenta gestione delle riserve naturali. Carta, inchiostro e impianti prevedono inevitabilmente degli sprechi, dunque se possiamo contribuire, anche solo in minima parte, a evitare ulteriormente di inquinare, sarebbe comunque un buon passo avanti.

Infine il punto 8. Quanti ne vuoi e dove vuoi.

Perché limitarsi a un libro quando si può trasportare un’intera biblioteca?

In un ereader si possono inserire circa 7000 titoli, vi possono bastare per quando andate in vacanza?


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