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Libro Bianco sullo sviluppo del sistema sociosanitario in lombardia

Creato il 09 luglio 2014 da Paolo Ferrario @PFerrario

4 luglio 2014 

(Ln – Milano) “Vogliamo fare una cosa giusta, avendo come unico obiettivo l’interesse dei cittadini lombardi”. Questa la stella polare del ‘Libro Bianco sullo sviluppo del sistema sociosanitario in Lombardia’, presentato a Palazzo Lombardia, dal presidente della Regione Roberto Maroni. Il testo, ha spiegato, “è diviso in due parti. La prima scatta una fotografia del sistema attuale, un’eccellenza con molti punti di forza e con alcuni di debolezza. C’è poi una seconda parte, che ne prefigura non la ‘riforma’, ma lo sviluppo. Sono proposte, ovviamente, non è un diktat ‘prendere o lasciare’, perché vogliamo il più ampio confronto possibile”.

 

LA PREMESSA – Il governatore, ha rivelato che la premessa al Libro Bianco, è uguale a quella che scrisse nel 2001 da ministro Welfare, al Libro Bianco sulla riforma del mercato del Lavoro, che poi portò alla Legge Biagi. “Questo Libro Bianco – ha sottolineato – è finalizzato a rendere partecipi tutti gli attori istituzionali e sociali delle riflessioni che Regione Lombardia ha svolto sul sistema sanitario e sociosanitario lombardo, in vista di un confronto finalizzato a ricercare soluzioni confortate dal più ampio consenso”.

 

METODO IMPORTANTE – Il presidente ha voluto rimarcare l’importanza del metodo: “vogliamo fornire una base di partenza per una discussione, che deve essere la più ampia e più condivisa possibile, con tutte le parti in causa – ha detto -. Questo è lo scopo del ‘Libro Bianco’”.

 

PAROLE VERONESI – Nella stesura del testo, Maroni ha ricordato che “sono state utilizzate le valutazioni degli esperti della commissione guidata da Umberto Veronesi. “Il professore oggi non è potuto essere qui con noi – ha fatto sapere Maroni -, ma mi ha inviato una lettera, nella quale mi ha scritto ‘Sono molto rammaricato di non poter partecipare alla riunione di oggi, ma sono lieto che, nel redigere il documento regionale, si sia tenuto conto delle opinioni e delle risoluzioni della Commissione per lo sviluppo della Sanità lombarda, che ho l’onore di presiedere. Vi prego di contare sulla assoluta volontà della Commissione di assicurare continuità nel lavoro verso soluzioni innovative per lo sviluppo razionale della sanità lombarda’”.

 

ASPETTIAMO CONTRIBUTI – “Noi siamo esattamente interessati a questo – ha ribadito il governatore -. Partiamo da queste proposte, elaborate dalla Giunta, che mettiamo a disposizione della società lombarda. Ci aspettiamo commenti, critiche, risposte affermative, proposte alternative. Questo processo di discussione e condivisione è quello che vogliamo fare attraverso il dibattito che inizia oggi”.

 

NO A STRAVOLGIMENTI – “In questi giorni – ha proseguito il presidente lombardo – mi sono convinto del fatto che qualunque approccio a questo sistema, suscita reazioni, che non sempre sono giustificate dalla bontà o meno delle proposte fatte. Mi pare di aver inteso che c’è una preoccupazione da parte di alcuni settori, che temono uno stravolgimento del sistema a danno della parte privata, per enfatizzare solo quella pubblica. Non è così. Nella sanità privata ci sono molti interessi in gioco, che poi hanno riverberi anche in altri settori, come quello della comunicazione, come si è visto leggendo alcuni commenti e articoli molto aggressivi su certi giornali milanesi. Noi siamo determinati in questo percorso e non ci facciamo condizionare da pressioni, interessi e men che meno da articoli. Vogliamo fare una cosa giusta, avendo come interesse gli interessi dei cittadini lombardi”.

 

NEI PANNI DELLA GENTE – “Io – ha affermato il governatore – mi metto nei panni del cittadino lombardo, non in quelli di chi ha interessi nel privato o nel pubblico. Voglio fare un sistema socio-sanitario che metta me, cittadino lombardo che non ha amici influenti, che non ha la possibilità di telefonare al professore per avere qualcosa, in parità con chiunque altro. Questo è il mio unico interesse”.

 

INTERLOCUTORE DIRETTO – Il presidente ha ribadito anche di voler essere, insieme ai due assessori alla partita, Mario Mantovani e Maria Cristina Cantù, e al presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale Fabio Rizzi, interlocutore diretto delle parti sociali, perché vuole, ha spiegato, “che sia la Regione, in tutte le sue articolazioni, a essere coinvolta in questo progetto”. “Da oggi – ha concluso – parte questo confronto, che si articolerà in una serie di incontri con i settori della sanità e del sociale, con gli operatori e con tutti gli altri soggetti coinvolti, per arrivare a un’altra giornata come quella di oggi, già entro la fine di luglio”.

(Lombardia Notizie)

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