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Lights & Motion...la recensione di "Reanimation"

Creato il 12 gennaio 2013 da Martelloide
Lights & Motion...la recensione di
Ci sono dei dischi di fronte ai quali la sensazione immediata è lo stupore. Si rimane a bocca aperta, chiedendoci se quello che stiamo ascoltando è vero o siamo fuori dalla realtà. Come nella vita comunque: alcune cose ci interessano, altre ci passano accanto e non le consideriamo, altre ancora catturano totalmente la nostra attenzione e non riusciamo a pensare ad altro.
Beh, vi assicuro che il disco di Lights & Motion rientra proprio in quest'ultima categoria.
Chris ci apre le porte del suo mondo, o forse siamo noi ad aprire le porte dei nostri sogni affinchè qualcuno possa musicare quel momento in cui di solito siamo completamente liberi e senza freni. Si, perchè questo disco è veramente una colonna sonora, è un viaggio totalizzante e coinvolgente che inebria mente e cuore e ci fa sorridere, tremare, piangere, gioire, amare...ci fa emozionare. Forse è questa la parola giusta: emozione.
Perchè non riesco a non restare insensibile di fronte a simili suoni, non riesco a non accostarli a un mio vissuto: ti entrano dentro ed è come se da sempre avessi aspettato un momento simile per sentirmi meglio o per mettere quell'ultimo tassello che mancava a uno stato d'animo.
Chris ci sta portando un dono che non possiamo e non dobbiamo rifiutare. Perchè, sono dischi magnifici come questo che ci fanno capire che la musica non è solo intrattenimento, ma una vera e propria esperienza di vita. E noi ne abbiamo bisogno.
13 canzoni in Reanimation: 12 strumentali e l'ultima, Dream Away, cantata. Provate a immaginare la poesia e l'impatto profondo dei Sigur Ros, con le loro evocazioni nordiche, i loro paesaggi, i loro mondi che si dischiudono di fronte a noi e la capacità pop e melodica dei Coldplay.
Cerco di dare una piccola idea di quello che potrete trovare in questo disco, ma so già che sarò sempre e comunque parziale, perchè sensazioni così forti non riesco veramente a metterle in parola. Caldo e freddo, luce e buio, shoegaze e sussurri, indie rock e classicismi, arrangiamenti d'archi roboanti e gentilezze al piano, tempeste e quiete, epicità e linearità, arpeggi e riverberi e noi, in estasi, completamente avvolti da tutto questo che vorremmo non smettere mai di sognare o di immaginare.
La musica di Glights & Motion ha bisogno di immagini, si nutre delle nostre immagini mentali e cresce con esse. E' capace letteralemente di farci pensare a momenti di vita, stati d'animo e sensazioni che fanno parte del nostro percorso e si aggancia a questi. Presa singolarmente, senza questo collegamento, rischia di apparire fine a sè stessa e ridondante, ma se l'ascoltare in modo naturale si lascia trasportare non potrà non associare alla musica delle imagini. Forse per un disco potrebbe essere un limite richiedere questo sforzo a chi ascolta, forse si...per me invece è pregio, perchè vi assicuro che di sforzo non si tratterà.
Lights & Motion...la recensione di
Forse questa è la prima recensione dove non citerò nessun pezzo, ma sarebbe un torto per le canzoni che casomai non citassi e comunque è un disco dove ogni brano è legato all'altro, in quanto singolo passo di un cammino e, come dicevo, è qualcosa di profondamente personale quello che ogni canzone mi trasmette che ho deciso, per questa volta, di non segnalare nessun brano.
Vi posso solo confessare che ascoltando Home mi sono commosso e non so più da quanto tempo non mi capitasse di piangere ascoltando una canzone.
Voglio solo dire grazie a Chris, per aver dato una musica incantevole ai miei sogni e alla mia vita. Grazie.

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