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Link(apacità)

Creato il 26 luglio 2010 da Kobayashi @K0bayashi

Wikileaks in questo momento è down per troppi accessi. Ma possiamo stare tranquilli: non e’ colpa dei siti editoriali giornalistici italiani. Nessuno dei tre articoli (niente link verso di voi, furboni) che i tre maggiori siti web informativi italiani dedicano oggi alla gigantesca inchiesta che Wikileaks ha pubblicato questa notte in contemporanea (e con molte fenomenali sinergie) con ilNew York Times, il Guardian e Der Spiegel, contiene un link al sito islandese da cui è partito tutto. Consoliamoci vedendo che Nyt, Guardian e Spiegel nelle proprie inchieste linkano con grande evidenza il lavoro degli altri due “concorrenti” ed anche ovviamente Wikileaks stesso.

(“Non siamo stati noi” – Manteblog)

Non credo ci sia molto altro da aggiungere sulla copertura da parte dei quotidiani italiani del caso riguardante la pubblicazione di documenti riservati sulla guerra in Afghanistan: può sembrare una cosa di poco conto, ma se nel 2010 ancora non si riconosce l’importanza di un link diretto per migliorare il proprio servizio informativo (addirittura Repubblica non riesce nemmeno a fornire un collegamento ipertestuale attivo alla homepage del portale da cui è partita la “fuga di notizie”, limitandosi a riportarne semplicemente il nome in corsivo) questo significa rimanere ancorati alla concezione del link come elemento che – addirittura! – “rischia” di stabilire collegamenti a siti potenzialmente rivali, con tutto ciò che ne consegue in termini di temute emorragie di lettori dal proprio orticello web e indesiderati regali di pageview e visibilità ai concorrenti.

Tale visione, estremamente limitata e senza dubbio dannosa sul lungo periodo, non fa altro che rinforzare il circuito autoreferenziale dei maggiori soggetti del panorama informativo nazionale (che spesso, e qui mi tocca citare nuovamente Repubblica, non fornisce link attivi se non quelli interni alla testata stessa) e allontanare sempre più il quotidiano dalle aspettative della sua base di utenti, che invece di indicazioni così generiche dal proprio giornale di riferimento si attenderebbe piuttosto un impegno più generoso nell’accompagnare il lettore lungo il percorso di recupero di tutte le informazioni necessarie alla comprensione di un fatto o di un fenomeno d’attualità.


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