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Liquidità = Sopravvivenza del Business: un’azienda su due chiude entro i primi 5 anni!

Da Alessandro Vella @alevella

liquiditàIl mercato di oggi è una vera sfida, ed essere imprenditore o professionista in Italia è, per usare un gioco di parole, un’impresa.

Circa il 97% delle attività che chiudono i battenti, lo fanno per mancanza di liquidità. Un fattore che incide fortemente su questa statistica è l’ignoranza finanziaria dell’imprenditore. Comprendo che possa darti fastidio ciò che ho appena affermato, ma è bene osservare in modo oggettivo ciò che c’è da correggere. E’ l’unica via d’uscita che hai, l’alternativa è continuare a lamentarti rientrando così, prima o poi, nel 97%.

Una situazione tipica è quella in cui il commercialista ti comunica le tasse da pagare e dice che stai andando molto bene e stai producendo utile (lo Stato si sfrega le mani). Tu ti chiedi come sia possibile visto che in banca sei addirittura in rosso. L’anno successivo, spingi sul fatturato eppure la situazione sembra rimanere sempre la stessa: tasse da pagare e conto in deficit.

La liquidità indica la sopravvivenza del tuo business: quanto tempo può rimanere attiva la tua azienda con la liquidità che hai oggi?

Possibili risposte:

  1. zero – sei un’azienda zombie e non te ne sei accorto
  2. 1 mese – sei in fin di vita
  3. più di 3 mesi – bene, ma basta un imprevisto e sono guai
  4. più di 6 mesi – ottimo, si può impostare una strategia di crescita

Nei punti 1 e 2 devi immediatamente mettere in piedi quelli che io chiamo i rimedi, azioni di brevissimo periodo per recuperare “ossigeno” per le tue casse.

Nel punto 3 puoi mettere in campo le azioni di mantenimento, servono a fare in modo che tu mantenga liquidità e ti prepari al passo successivo con più forza.

Nel punto 4 si passa alle azioni di espansione della liquidità che ti mettono in grado di fare la differenza nel tuo mercato di riferimento.

Vista l’importanza vitale di questo argomento, ho realizzato un video corso che contiene strategie, strumenti pronti e soluzioni su “Come aumentare la liquidità in azienda!” che a brevissimo uscirà nel portale Lezioni di Business che ho creato con la collaborazione tecnica di un’azienda internazionale e di un editore. Iscriviti nel box al termine dell’articolo se vuoi essere aggiornato in anteprima.

Il mio barbiere di fiducia ha ispirato questo articolo, conoscendo le mie competenze in campo business mi ha chiesto un consiglio sulla sua situazione aziendale e confidato dei dubbi sul suo consulente fiscale. Mi sono così ritrovato a dargli consigli per evitare di incappare nei classici errori che portano a passare da una posizione sana ad una di arrancamento finanziario.

A discolpa dell’imprenditore, c’è da dire che sono pochi i commercialisti che fanno seria consulenza. La maggior parte, si limitano a contabilizzare senza dare alcun supporto di analisi e possibili alternative di soluzione fiscale e finanziaria ai propri clienti. Questi sono sicuramente maestri di ignoranza.

Da oltre 22 anni sono nel mondo della consulenza, prima finanziaria poi strategica, e negli ultimi cinque mi sto trovando a dover istruire imprenditori e professionisti su come gestire la parte finanziaria del proprio business. Questa attività dovrebbe farla un buon commercialista ed io dovrei ottenere dal cliente i prospetti pronti per un’analisi dei numeri e conseguente impostazione delle strategie aziendali. Poche mosche bianche fortunatamente esistono ed io ho la fortuna di conoscerne un paio veramente in gamba.

Quindi, la prima domanda che dovresti porti è: “ho un commercialista che fa il contabile o mi dà la consulenza di cui necessito?“. Se hai un mero passa numeri, meglio cercarne uno con maggiori competenze.

Molto spesso, l’imprenditore e professionista non sa neppure cosa chiedere ad un commercialista e quindi finisce col fare una delle due scelte:

  1. il meno caro “così risparmio…
  2. il più caro “perché chi più spende, meglio spende…

Ed è così che commette un grande errore. Nel caso 1 non serve risparmiare, quanto trovare la corretta consulenza che consenta di riguadagnare quanto investito con gli interessi. Nel caso 2 spendere di più non garantisce nulla, occorre saper interagire  correttamente con un ottimo professionista per trarne il massimo profitto.

In sostanza, devi conoscere come funziona la parte finanziaria in modo da poter interagire correttamente con un commercialista capace, così riuscirai a seguire meglio i suoi consigli ed anche a non dare per scontato che tutto ciò che ti dice sia l’unica verità.

La prima cosa che devi sapere è che esiste un doppio mondo:

  • quello economico
  • quello finanziario

Il primo tiene conto della gestione dell’azienda in termini di reddito (costi e ricavi, quindi vendite, acquisti, utili e perdite) che si materializza nel secondo attraverso i movimenti di cassa (entrate e uscite, crediti e debiti). Comprendi meglio perché potrebbe capitare di avere un utile e trovarti senza soldi in banca per far fronte alle tasse? 

Lo Stato guarda soprattutto al conto economico, tu istintivamente (e correttamente) a quello finanziario!

L’obiettivo di questo mio articolo è iniziare ad aprirti gli occhi e portarti da inconsapevolmente incapace (non sapere di non sapere) a consapevolmente incapace (sapere di non sapere) che è il primo passo per accrescere le proprie competenze.

Le situazioni in cui potresti trovarti sono essenzialmente 4:

  1. l’azienda produce sia reddito che cassa (situazione ideale in cui devi solo saper gestire bene la parte fiscale e di investimenti)
  2. l’azienda produce reddito, ma poca cassa (situazione tipica di imprese che hanno una buona gestione delle vendite, ma pessima a livello finanziario)
  3. l’azienda non produce reddito, ma ha cassa (situazione tipica di imprese di vecchia data che non si sono rinnovate, godono ancora dei bei tempi passati e sono in ciclo di maturità di mercato con fatturato in calo)
  4. l’azienda non produce né reddito né cassa (situazione tipica di pre-fallimento, meglio agire subito per comprendere che direzione strategica prendere prima che sia troppo tardi).

Con questo schemino, puoi velocemente comprendere come sei messo e dove hai necessità di agire.

L’ignoranza finanziaria porta a commettere tanti errori, tra cui i seguenti sono quelli più frequenti:

  • assenza di programmazione finanziaria
  • assenza di cruscotti finanziari ed amministrativi
  • uso personale del denaro aziendale
  • uso aziendale del denaro personale
  • errata gestione fiscale
  • indebitamento come soluzione al deficit di cassa
  • idee ed abitudini errate sul denaro
  • credere che la colpa sia solo del mercato o dello Stato

Un’azienda su due chiude entro i primi 5 anni di attività, solo lo 0,81% sopravvive nell’arco dei 10 anni!

La formazione su questa tematica costa svariate migliaia di euro, l’imprenditore e professionista prova quindi ad evitare la spesa attraverso il fai da te finanziario. Il fatto è che non sapendo dove intervenire, va per tentativi e ciò è possibile solo se hai la liquidità sufficiente a pagare i possibili errori. Nella maggior parte dei casi, in questo modo si accelera solamente la crisi.

Ho voluto così rendere disponibile ad un prezzo accessibile a tutti, la conoscenza pratica (saper fare) sull’argomento liquidità trattandolo sotto tutte le angolature: dalla creazione dei cruscotti alla gestione dei fornitori, dalle vendite ai costi, dal gestire il commercialista a delegare le operatività di controllo per avere i dati. Una vera guida in quattro blocchi (1. Mercato 2. Rimedi 3. Mantenimento 4. Espansione) per un totale di 25 video formativi sempre a tua disposizione. In più ci sono cruscotti e modelli pronti per essere scaricati ed utilizzati ed un gruppo chiuso in cui chiedermi suggerimenti e consigli per fare in modo che quanto ti insegno nei video tu riesca ad applicarlo con successo.

Se sei fortemente interessato a questo argomento, ti consiglio vivamente di scrivermi così ti avviserò dell’uscita in anteprima e potrai immediatamente approfittare dell’offerta di lancio di “Come creare liquidità in azienda” in Lezioni di Business.

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