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LIQUORE, WEISTUM; Arte: ROBOT

Creato il 02 aprile 2014 da Chinalski

Liquóre
Voce dotta, latino liquōre(m) ‘sostanza liquida’, derivato di liquēre ‘essere liquido’; nel significato di ‘bevanda ad alta gradazione alcolica’, sul modello del francese liqueur.
Anche, poetico, licóre.
Sostantivo maschile.
1. Bevanda ad alta gradazione alcolica a base di essenze aromatiche, a volte con l’aggiunta di zucchero e sostanze coloranti: liquore d’anice, d’arancia; un liquore forte, leggero, secco; una bottiglia, un bicchierino di liquore.
2. (farmacia) Medicinale in soluzione acquosa o alcolica non zuccherina da somministrarsi a gocce.
3. (antico, letterario) Sostanza liquida: quel salutar licore aspro e indigesto (Parini).
Bevanda dissetante, energetica; in particolare, vino: il tuo licor scintillerà ne’ calici (D’Annunzio).
Il dolce liquore di Bacco: il vino.

Una (parola) giapponese a Roma

Weistum ['vajstum]
Voce tedesca, affine all’inglese wisdom ‘sapienza’.
Sostantivo maschile invariabile.
Nel diritto germanico, sentenza del giudice sopra un principio di diritto.

Parole d’arte

Robót [ro'bo]
Dal ceco ròbota ‘lavoro’: il nome fu coniato dallo scrittore ceco K. Capek (1890-1938) per gli automi che agivano nel suo dramma ‘R. U. R’.
Sostantivo maschile.
1. Dispositivo meccanico che riproduce i movimenti, e generalmente l’aspetto esterno, dell’uomo e degli animali.
In cibernetica, apparecchio automatico programmabile, destinato a sostituire autonomamento l’uomo in alcune attività manuali, specialmente quelle faticose, pericolose o costose, di alcuni settori dell’industria e della ricerca scientifica.
2. (estensione, figurato) Chi agisce e si muove in modo meccanico, senza rendersi conto dei propri atti.


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