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Lire – euro. Federcontribuenti non accetta accordi transattivi

Creato il 25 gennaio 2016 da Ufficiostampafedercontribuenti @Federcontribuen
Lire – euro. Federcontribuenti non accetta accordi transattivi

Il Mef ha dato autorizzazione alla Banca d'Italia di procedere alla conversione delle vecchie lire in euro, ma solo a coloro che possono dimostrare di averne fatto richiesta entro e non oltre il 28 febbraio 2012. Federcontribuenti: "la sentenza della Corte Costituzionale ha esteso il diritto alla conversione a tutti i possessori delle lire. I nostri legali non gliela daranno vinta".

Il MEF ha deciso con quali modalità si deve dare seguito alla sentenza della Corte Costituzionale del novembre scorso, "nella sentenza non vi è traccia di limiti, paletti o postille se non nel tempo messo a disposizione, - precisano dall'ufficio legale di Federcontribuenti, - quindi le richieste limitative adottate dal MEF sono un ulteriore modo per impedire l'osservanza di un diritto tutelato dalla stessa Corte Costituzionale. Altro nodo: sul sito della Banca d'Italia si precisa che saranno chiamati gli avvocati dei ricorrenti per proporre specifici accordi come se fossimo al mercato generale. Faremo in modo che nessuno dei nostri assistiti accetti tali accordi perchè è loro diritto avere indietro ciò che illegittimamente gli è stato preso".

Il punto è che il 6 dicembre 2011 all'improvviso si decise di interrompere la conversione lire - euro in favore dell'Erario. Oggi la Corte Costituzionale ha stabilito che quella manovra fu illegittima, dando ordine al MEF di restituire le lire, convertendole in euro, agli ignari cittadini vittime di un furto e nella sentenza "non vi è traccia sul chi possa o meno fare richiesta di conversione".

' 'Le sentenze non sono aperte alle libere interpretazioni e non sta certo ai cittadini dimostrare ciò che ha evidenziato la Corte Costituzionale svolgendo le adeguate indagini".


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