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Live from Berlin: le parole di Parker, Ginobili e Leonard

Creato il 08 ottobre 2014 da Basketcaffe @basketcaffe

E’ il giorno di Alba Berlino-San Antonio Spurs (diretta su Sky Sport), la prima gara dei Global Games 2014 targati NBA e il primo vero test per i campioni in carica in neroargento dopo due settimane di allenamenti e lavoro, gli ultimi in Germania. In vista del match della O2 World Arena abbiamo scambiato quattro chiacchiere con alcune delle stelle di San Antonio, i veterani Tony Parker e Manu Ginobili, e l’ultimo MVP delle Finals, Kawhi Leonard, dopo aver già ascoltato i “nostri” Marco Belinelli e Ettore Messina.

La fotogallery dell’allenamento degli Spurs alla O2 World Arena di Berlino by Basketcaffe.com

Il playmaker francese, che si è aggregato al gruppo di coach Popovich direttamente a Berlino, ha detto:

Per me è la prima volta qui alla O2, è un bellissimo palazzetto e penso che sia il posto giusto per far divertire i tifosi”.

TP non ha dubbi su quale sia l’obiettivo della stagione 2014-15.

Il nostro obiettivo stagionale ovviamente è vincere il titolo e fare il back-to-back, vincere è la cosa più importante e noi siamo stati fortunati a farlo così spesso, ma vogliamo riprovarci. Dovremo rimanere concentrati sul nostro gioco, cercare di rimanere in buono stato fisicamente e pensare a cosa succede nella Western Conference“.

Infine una battuta su Kawhi Leonard e un commento su Ettore Messina:

Leonard ha fatto una grande stagione e si è meritato il premio di MVP delle Finals. Ora ci aspettiamo che continui così, ma è un ragazzo duro, che lavora tantissimo per migliorare continuamente. L’arrivo di un allenatore come Ettore Messina per noi è molto importante perchè è un vincente e potrà portare qualche nuova idea al nostro sistema. Sono molto felice di lavorare con coach Popovich e coach Messina. Pop è il miglior allenatore al mondo, ci fa sempre lavorare nel migliore dei modi.

Manu Ginobili - © Basketcaffe.com

Manu Ginobili, dopo l’infortunio alla gamba in estate che lo ha costretto con rammarico a saltare i Mondiali con l’Argentina, è pronto per la nuova stagione.

Mi sento bene, sono carico, ma all’inizio del training camp devi cominciare piano soprattutto se hai 37 anni. Adesso sto facendo ancora un po’ di fatica ma credo che alla lunga, a maggio, mi sentirò ancora meglio. È possibile che questa sia la mia ultima stagione, non lo so sinceramente, dipenderà da come mi sento, se mi infortuno. La voglia ce l’ho, mi piace un sacco quello che faccio e ogni volta che gioco una partita voglio vincerla e voglio fare bene, però quando inizi ad avere delle botte, ti fa male da qualche parte, non è facile recuperare. Comunque non dico ne si ne no, dipenderà tutto da come mi sento“.

Entusiasta Manu dell’arrivo a San Antonio di Ettore Messina, il coach che lo ha fatto diventare una stella in Europa e lo ha preparato per lo sbarco in NBA.

È da maggio 2002 che io ed Ettore non avevamo un rapporto così professionale, eravamo rimasti in contatto tramite email, è venuto lui un paio di volte a San Antonio e poi quando ha lavorato a Los Angeles ci parlavamo. Ma 12 anni dopo ritrovarlo nel rapporto di tutti i giorni è una bella cosa. Prima era stato lui a dovermi aiutare a inserirmi in una squadra, in una città e in un ambiente così importante come quello della Kinder, adesso invece sono io, insieme a tutti gli altri, che deve aiutarlo a capire meglio il sistema, a capire Popovich, l’NBA, la nostra squadra. Ma è molto bello averlo in squadra, sono felice. Ettore potrà darci un nuovo punto di vista sul gioco. Ha vissuto così tante esperienze a livello internazionale che conosce benissimo il gioco. Deve solo adeguarsi alle regole, conoscere meglio gli avversari, ma senza dubbi può aiutare coach Pop con un altro sguardo sulle cose.

Kawhi Leonard - © Basketcaffe.com

Kawhi Leonard, dopo le ultime due grandi stagioni e il premio di MVP delle Finals, è a tutti gli effetti una stella degli Spurs ed è diventato anche più abile con le interviste.

Lo scorso anno è stato fantastico per noi, per me era solo il secondo anno ma tutti mi hanno aiutato per cercare di tirare fuori il meglio dal mio gioco. Nei playoff siamo stati bravi, abbiamo usato le spaziature che il coach chiedeva, ribaltando il lato spesso per me. Visto che anno scorso ha funzionato penso ci riproveremo anche quest’anno“.

Il californiano tesse le lodi del suo maestro, coach Gregg Popovich, e non tralascia di parlare con ammirazione dei Big Three, Duncan, Parker e Ginobili:

Coach Pop mi ha consegnato dei video di Michael Jordan che giocava il post basso per farmi vedere in che modo conquistava punti facilmente. Sicuramente lo trarrò come vantaggio per imparare e migliorare. Nel nostro attacco non è facile trovare spazio e avere tanti tiri a disposizione, d’altronde quando hai tre Hall of Famer in squadra non potrebbe esserlo. Ma ho cercato di entrare in questo attacco pian piano, aiutato da loro e mi sono ritagliato degli spazi, migliorando sia come giocatore sia come leader su entrambe le metà campo. Giocare con Tim, Tony e Manu è veramente un regalo. Sul campo sono intelligentissimi e capiscono sempre prima cosa sta per succedere, se dobbiamo correre o se l’azione successiva meglio giocare a difesa schierata. Conoscono bene la squadra, l’ambiente, e io devo cercare di imparare il più possibile da loro“.

Chiusura con un pensiero alle ultime finali contro i Miami dove è stato semplicemente favoloso.

Nelle scorse Finals contro LeBron James abbiamo fatto un ottimo lavoro di squadra, il merito di avergli fatto sbagliare dei tiri non è solo mio. Siamo un’ottima squadra difensivamente e quindi il merito è di tutti. Aver vinto il premio di MVP mi rende ovviamente felice, ma devo ancora crescere molto, scendere in campo ogni giorno per cercare di migliorare ed essere sempre un miglior giocatore. Questo è il mio obiettivo personale“.

 

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