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Lo chiameremo marcello

Creato il 15 settembre 2013 da Bernardrieux @pierrebarilli1
LO CHIAMEREMO MARCELLO Il protagonista di questa storia, è un tipo strano. No, il suo vero nome non ve lo diciamo. Lo chiameremo Marcello.
Dunque, chi è Marcello? Borghigiano del sasso, dopo la scuola d'obbligo e il D'Annunzio, eccolo al Dams a Bologna. Catapultato dalla tranquilla Fidenza alla, allora, turbolenta Bologna; è lì che Marcello da una svolta alla sua vita. Siamo nel 1977, il quartiere universitario è in rivolta, gli scontri di piazza tra studenti e forze dell'ordine diventano un rituale quotidiano. Marcello, come lui stesso racconta, perso tra gli “indiani metropolitani” e “Radio Alice”, s'infervora un po' troppo e a 22 anni, inseguito da un mandato di cattura per resistenza a pubblico ufficiale, scappa in Francia e si ritrova nella Legione Straniera. In realtà, gli amici -chiamali amici!- raccontano un altra storia, quella di un Marcello che si arruola nella Legione per  dimenticare un amore impossibile e per far dimenticare le corna ad un marito incazzato, ma soprattutto perché il suo nome circola nei verbali di polizia che riguardano alcune operazioni borsistiche su titoli nobiliari "Near Cabriolet".   Comunque sia, daghela avanti un passo. Il nostro Marcello, insofferente alla vita da caserma, dopo tre anni di Legione scappa nascondendosi su un cargo in viaggio  da Casablanca  a Rio de Janeiro. Mal gliene incolse. Durante il viaggio,   dopo qualche giorno di navigazione, Marcello viene scoperto.
Siamo alle dolenti note. L'equipaggio, formato da  5 senegalesi e un comandante libanese,   nel resto del viaggio, 27 giorni, costringe Marcello a pratiche sessuali innominabili. Quell'esperienza segna per sempre Marcello. Ma la vita continua. 
Dopo un breve soggiorno argentino, dove s'era messo  a vendere galletti amburghesi all'angolo tra la Favela Pedra Lisa e la Favela Moreira Pinto, il nostro Marcello, da Rio de Janeiro, inseguendo una creola che gli ha rubato il cuore, si trasferisce con i suoi galletti amburghesi, a Caracas, Venezuela.
In pochi anni mette da parte una fortuna. Nel 2009, ritorna in Italia, a Fidenza, dove ancora abitano i parenti.
Oggi Marcello - sposato, separato, niente figli, villa su da Bargone, affari leciti con mezzo mondo, illeciti con l'altra metà, solido conto in banca - è un attempato signore che racconta storie fantastiche e legge la Gazzetta solo al bar a partire dall'ultima pagina.  Di solito, verso sera, finito il lavoro, scende a Fidenza per l'aperitivo con gli amici al bar. Prosit! cp http://feeds.feedburner.com/BlogFidentino-CronacheMarziane

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