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Lo Hobbit - La Desolazione Di Smaug 3D - Recensione | daruma-view.it

Creato il 12 dicembre 2013 da Poison78 @poison78

Lo Hobbit - La Desolazione Di Smaug 3D - Recensione  | daruma-view.it

A cura di: Davide Belardo

Alla fine del precedente capitolo avevamo lasciato la compagnia di Bilbo e dei Nani in cammino verso la montagna solitaria e in fuga dal terrificante Azog il Profanatore. A distanza di un anno, li ritroviamo nella stessa identica situazione ancora  in viaggio verso la  vetta solitaria di Erebor. E' bene dire che, in questo secondo capitolo Peter Jackson ha deciso di imprimere un ritmo più accentuato rivolto all'utilizzo dell’azione in favore di una narrazione più incline all’avventura. Sotto il profilo dello spettacolo,  “La desolazione di Smaug” saprà soddisfare anche il più indifferente e scettico degli spettatori. 

In completa sintonia con il pensiero e la richiesta del regista neozelandese, abbiamo deciso di non raccontare praticamente nulla delle novità presenti in questo episodio. Lasciateci solo dire che, molte delle trovate faranno sicuramente storcere il naso ai puristi ciò nonostante, aiutano notevolmente il respiro epico della storia. 

Con una narrazione meno solida ma non per questo meno appagante, questo  secondo capitolo mostra il fianco nella presenza della sua new entry più chiacchierata: il personaggio di Tauriel (Evangeline Lilly)  offre ben poco se non l’attrattiva di trovarci al cospetto di un personaggio femminile in un’avventura di soli uomini. 

Tecnicamente parlando questo secondo episodio si colloca su vette altissime di assoluto livello. La ricchezza della tecnologia tridimensionale denominata HFR 3D è ancora una volta esaltante. Come per “Un viaggio inaspettato” la fluidità garantita dai 48fps inizialmente vi darà la sensazione che tutto si muova troppo velocemente, tuttavia i vostri occhi si abitueranno con facilità alla nuova fluidità. L’attesissimo incontro con l’imponente Smaug, è qualcosa di imperdibile ed affascinante. E’ il drago più bello della storia del cinema. Azzeccata anche la scelta del doppiaggio che vede Luca Ward prestare la sua voce allo spietato sputa fuoco.  

La meravigliosa prova di Martin Freeman, il suo Bilbo è ancora una volta una spanna sopra a tutti, e di tutto il resto del cast, completano un quadro di un prodotto ottimamente confezionato. Narrativamente inferiore e meno ispirato resta un titolo più avvincente e ricco di tensione grazie soprattutto, all’importanza data all’aspetto epico. Un perfetto anello di congiunzione per l’infuocato e conclusivo terzo capitolo. Da vedere rigorosamente in 3D, in sale attrezzate per la tecnologia HFR 3D,  è il film di Natale.

Pro: Più Azione e Avventura.Il Più bel drago della storia del cinema.Ancora una volta persi nella terra di mezzo.Contro: Il male per i puristi incalliti.Narrativamente meno solido.Il personaggio di Tauriel offre poca attrattiva.

Guarda il trailer

Tags: The Hobbit

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