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Lo sguardo di Satana - Carrie (2013)

Creato il 28 gennaio 2014 da Babol81
Finalmente anche io sono riuscita a vedere Lo sguardo di Satana - Carrie (Carrie), diretto nel 2013 dalla regista Kimberly Peirce. Siccome questo film è stato già recensito dai più esimi blogger esistenti in Italia, che l'hanno giustamente CACCAto senza pietà, cercherò di fare qualcosa di diverso e utilizzare la mia scarsa memoria per ricordare la prima volta in cui ho visto Carrie - Lo sguardo di Satana di Brian De Palma per poi mettermi nei panni dello spettatore odierno che, invece, guarderà Lo sguardo di Satana - Carrie (come se ad invertire le due cose la zuppa cambiasse).
Lo sguardo di Satana - Carrie (2013)
Trama: Carrie è una ragazza vessata dai compagni di scuola e cresciuta all'ombra della madre, fanatica religiosa e pazza. Le cose cambieranno quando la ragazzina si accorgerà di avere poteri telecinetici... 
Lo sguardo di Satana - Carrie (2013)
Avevo visto il Carrie di De Palma per la prima volta in videocassetta, registrato dalla TV assieme ad un altro grande classico tratto da un'opera di Stephen King, Shining. Dopo la visione l'avevo cancellato, per un semplice motivo: mi aveva terrorizzata. Fatti dovuti calcoli, sarò stata alle medie e avevo cominciato già la visione del film come si affronta un nemico, per quanto affascinante. La fotografia patinata e retrò, quel sapore antico, il sonoro invecchiato, quelle ragazze vestite e pettinate diversamente da me e dalle mie amiche erano tutte cose che facevano già un po' impressione e creavano un effetto straniante. La protagonista non era un anonimo pezzo di carne da macello, tuttavia era priva di carisma, bianchiccia, fragile... e inquietante, inquietante da morire. Inquietante quanto il San Sebastiano che la terribile Madre teneva nello sgabuzzino e sembrava seguire con lo sguardo sia Carrie che lo spettatore? No, ovvio. Ogni sequenza ambientata in Quella Casa e Quello Sgabuzzino, con Quella Donna, soffocante, religiosa, pazza, terribile, mi creava un'angoscia fuori da ogni grazia di Dio, letteralmente. Quella Casa era maligna, come le migliori case stregate della letteratura horror, i poteri di Carrie (appena percettibili, latenti, quasi insignificanti ma comunque un piccolo barlume di speranza e riscatto) erano strettamente legati a quell'ambiente malsano e non avrebbero portato a nulla di buono, lo capivo persino io. Perché sulla fronte di Sissy Spacek c'era scritto SVENTURA a caratteri cubitali. E poi c'era il suono, quel suono! La colonna sonora di Pino Donaggio, così delicata da entrarti sotto pelle e nel cervello, infamina e falsamente rassicurante ma mai quanto quel terribile STRIDIO che spaccava letteralmente lo schermo, quel senso di snervante attesa quando Chris strattona il filo, lo strattona, aspetta, lo ristrattona, che qualcunocazzolafermi perché succederà un casino quando Carrie verrà inondata di sangue, possibile che non lo capisca De Palma?? Possibile che non capisca quanto orrore mi abbia riversato addosso inquadrando i giganteschi occhi della Spacek, implacabili, che dispensano morte a chiunque, senza nemmeno permettere allo spettatore di capire chi sia sopravvissuto, chi è buono e chi è cattivo? Non c'è tregua, nemmeno un attimo, fino alla fine, perché la Madre muore male ma non c'è liberazione, non c'è catarsi, San Sebastiano esce da quel maledetto sgabuzzino e quel suono stridente non smette, non smette la musica di Donaggio, non smette Carrie di farmi paura, nemmeno da morta. E io per i giorni a venire mi immagino la mano che ghermisce una Sue Snell ormai pazza e rischio di diventare pazza anch'io mentre la colonna sonora mi risuona in testa. Fine del trauma pre-adolescenziale.
Lo sguardo di Satana - Carrie (2013)
Inizio del trauma dell'età adulta. Il Carrie di Kimberly Peirce non merita nemmeno di essere acquistato in DVD, lo capirebbe anche un bambino, lo cancellerò subito, ma dalla mente. Seduta in poltrona al cinema affronto la visione del film come si affronta un nemico, un nemico rozzo e indegno di essere chiamato tale. La regia rientra perfettamente nella media dei 300 altri horror prodotti annualmente dalle varie major, è curata, priva di guizzi o difetti, la fotografia è pulita e nitida, il sonoro asettico come può essere il Sony 4K del multisala, le ragazzette che chiocciano sul maxischermo sono la quintessenza dell'americanità, mi fanno un po' impressione perché sembrano tutte uguali e fatte con lo stampino, non per altro. La protagonista ha carisma da vendere, per quanto cerchi di nasconderlo, non inquieta per nulla perché so che ad un certo punto prenderà a calci nel culo tutte le sue compagnucce, è più bella lei ingobbita, struccata e spettinata di quanto potrò mai essere io dopo una seduta dall'estetista. Quando arriva a casa, una casa pulita e assolutamente anonima, con qualche santino sparso nella casa o all'interno di uno sgabuzzino, l'aspetta la madre, spettinata e pazza, l'attrice più brava del cast ma non ai livelli di Piper Laurie, nemmeno nei suoi sogni più perversi; da lei nessun tipo di inquietudine, ahimé. I poteri di Carrie sono già stati mostrati con dovizia di effetti speciali e CG a quel punto, talmente simili a quelli di un qualsiasi mutante da farmi pensare, per un attimo, di stare guardando un episodio di Heroes, non oso immaginare cosa tireranno fuori nella scena clou. Sulla fronte di Chloe Grace Moretz non c'è scritto nulla, ma a poca distanza dalle sue labbra perennemente schiuse si intravede la scritta "invisible penis"*, una roba terribile che l'accompagnerà fino alla fine del film. I suoni che si odono sono fastidiosi scricchiolii in perfetto stile Esorcista, che rimbombano nella testa e farebbero vibrare le otturazioni, se ne avessi. Colonna sonora non pervenuta, nemmeno durante le scene del ballo, che si trascinano leziosette e fastidiose finché Chris strattona il filo. Lo strattona. Lo ristrattona mentre la stessa scena viene ripetuta all'infinito. E TIRALO STO CA**O DI FILO, SEMBRI UNA MONGOLA!! Possibile che non capisca Kimberly Peirce che la tensione non si costruisce sull'incapacità attoriale delle persone? Possibile che non capisca quanto orrore mi abbia riversato addosso mostrandomi un paio di pulitissime morti a effetto, i sopravvissuti che se la chiacchierano e la Moretz che si muove come se l'avesse morsa una tarantola, agitando le mani scomposta, con 'sti occhioni sbarrati, l'invisible penis a un centimetro dalla bocca, un incrocio tra il Mago Otelma e un porno-mimo francese??? Non c'è tregua, nemmeno un attimo, fino alla fine, perché la Madre muore male, sembra di vedere Matrix, poi tutto finisce a tarallucci e vino (dimostrando inoltre che, per quanto il remake sia più fedele al libro di King, le ultime righe evidentemente non le hanno lette...) e gli spiegoni, quei maledetti spiegoni che rendono prevedibile e univoca ogni sequenza del film, mi perseguitano fino all'ultima scena uccidendo anche l'ultimo dei miei neuroni, quello che ancora canticchiava tra sé la melodia di Donaggio e si illudeva di poter dare un'interpretazione personale a questo inutile, inutilissimo remake.
Lo sguardo di Satana - Carrie (2013)
Di Julianne Moore (Margaret White), Chloë Grace Moretz (Carrie White) e Judy Greer (Ms. Desjardin) ho già parlato ai rispettivi link.
Kimberly Peirce è la regista della pellicola. Americana, ha diretto anche Boys Don’t Cry e un episodio della serie The L World. Anche sceneggiatrice e produttrice, ha 46 anni.  
Lo sguardo di Satana - Carrie (2013)
Gabriella Wilde, che interpreta Sue Snell, aveva partecipato anche a I tre moschettieri nel ruolo di Constance. Parlando invece di chi non ce l'ha fatta, tra le attrici che hanno partecipato all'audizione per il ruolo di Carrie c'erano Emily Browning e Lily Collins (che a mio avviso avrebbero avuto un sembiante migliore vista la situazione...) mentre Jodie Foster era stata la prima scelta per il ruolo di Margaret White e in questo caso brinderei allo scampato pericolo, se non fosse che tanto, peggio di così, il film non sarebbe potuto uscire. E preparatevi, perché nel blu ray sarà incluso il finale alternativo, dove la mano insanguinata di Carrie esce dalla baginga di una Sue in sala travaglio. Per fortuna è solo un incubo, che scherzone! E che raffinatezza! Nell'attesa, se Lo sguardo di Satana - Carrie vi fosse piaciuto vi consiglierei il recupero del cult Carrie - Lo sguardo di Satana, ma se volete continuare a farvi del male esistono anche il film TV Carrie del 2002 e l'aberrante Carrie 2. ENJOY!
*la dicitura "invisible penis" è stata utilizzata svariate volte dall'amico Simone nel corso della visione. Ho rischiato di morire cercando di non scoppiare a ridere ed evitare così di venire linciati dal resto del pubblico pagante.

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