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“Lo specchio trasparente” di Roberto Campagnoli

Da Clindi

Copertina (2)Un diario di racconti, così può definirsi l’opera “Lo specchio trasparente” (Midgard editrice) di Roberto Campagnoli, ragazzo umbro che, come scrive in quarta di copertina, “per motivi misteriosi, si è trovato di fronte ad un bivio: poteva scegliere di piangere (soltanto), prendendosela con il mondo, scivolatogli improvvisamente dalle mani, oppure poteva cercare di scoprire cosa quello stesso mondo avesse messo da parte per lui”. Campagnoli racconta di sé, con la voce vera e genuina di chi conosce nuove vie della propria esistenza. Una raccolta di racconti brevi che accompagna il lettore in un viaggio di riflessioni sull’esistenza e sul destino di ognuno di noi, a tratti con ironia.

Allora è vero che scrivere vicino all’acqua è più facile che scrivere sulla sabbia asciutta, ma lì, almeno, una volta che hai lasciato il segno, non c’è pericolo che una piccola onda se lo porti via. Per sempre.

La leggerezza con cui l’autore affronta tematiche tanto combattute e tanto profonde rende la lettura piacevole e rigenerante, come se stesse suggerendo al suo pubblico di alzarsi e reagire con il sorriso sulle labbra, anche se a tratti risulta faticoso, come Campagnoli stesso racconta in chiusura al libro.

Un’esistenza ricca di desideri infranti e di luoghi bui per molto tempo percorsi dall’autore, che è stato costretto a cambiare rotta e stile di vita, ma anche ricca di stimoli e respiri agguerriti, donati al protagonista da un’araba fenice sempre caritatevole e fiduciosa. Roberto Campagnoli racconta di sé per farsi esempio da seguire e da stimare, in una piacevolissima raccolta di racconti dalle immagini artisticamente raffinate.


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