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Lo spionaggio politico in Russia tra miti, aneddoti e verità angoscianti

Creato il 13 novembre 2012 da Matteo
FSBuško [1]
Se vi osservano, vuol dire che questo è necessario a qualcuno
10.11.2012
L'infuriare delle indagini da polizia politica nel paese non è già più neanche nascosto. Se in precedenza le intercettazioni dei dissidenti e la loro osservazione esterna erano utilizzati come possibilità per colpire all'occasione sotto la cintura e fare pressione psicologica (la pubblicazione delle conversazioni di Boris Nemcov o la videoregistrazione dell'incontro di Gennadij Gudkov con Vladimir Ryžkov), adesso sulla base di queste senza sostanziale verifica aprono procedimenti penali (i casi Lebedev [2]-Razvozžaev [3]-Udal'cov).

La "Novaja gazeta" ha interrogato leader del movimento di protesta ed ex alti impiegati statali sulla loro esperienza di scontro con gli inseparabili metodi dei servizi segreti: intercettazioni e pedinamento. Fatti, miti, congetture, timori, scherzi, storie curiose e consigli utili nei racconti dei nostri "testimoni".

Gennadij GUDKOV, ex agente del KGB, ex deputato della Duma di Stato:

"Volete venire a sapere qualcosa di me? Presentatevi come collaboratori di mezzi di informazione di massa, vi racconterò tutto!"

– Per la prima volta mi scontrai con le intercettazioni nel 2002, quando ebbi un conflitto con la dirigenza dello Stato Maggiore delle forze armate della Russia. Li accusavo di tradimento dei nostri interessi nel Caucaso, in particolare in Georgia. Ero appena giunto alla Duma, passai per il Caucaso e comincia a indignarmi. Mi avvertirono i conoscenti di un ufficiale, che chiese di trasmettere che nei miei confronti si applicavano tali misure. Sotto controllo erano stati messi cinque o sei telefoni. Poi in vita mia qualche altra volta telefonarono delle persone e dissero: "Noi rispettiamo la Sua posizione, ma tenga conto che abbiamo informazioni attendibili, secondo cui il Suo telefono e i telefoni del Suo entourage sono stati messi sotto controllo tecnico". Questo è successo altre tre-quattro volte finché sono stato deputato della Duma di Stato. Ma l'osservazione esterna, tenendo conto della mia biografia è stata fatta estremamente di rado nei miei confronti, la individuo abbastanza bene.
Quando a dicembre entrai nel movimento di protesta, sapevo già precisamente che su di me era in corso il lavoro di un'intera unità dello FSB. Hanno raccolto informazioni su di me, hanno effettuato il pieno controllo delle telefonate di una cerchia di persone piuttosto grande, hanno agito su alcuni uomini di affari e hanno raccomandato di cambiare controparte, perché il ricavo della compagnia di Gudkov poteva essere utilizzato per il finanziamento dell'attività di opposizione. Tali colloqui di profilassi sono stati tenuti con qualche decina di miei conoscenti.
In questo stesso periodo, a fine dicembre-inizio gennaio, ho scoperto qualche volta delle radiotrasmittenti nella mia macchina. Si presentano come telefoni cellulari con un programma particolare, che sono impacchettati nel cellofan e si attaccano sotto il fondo della macchina o dietro il tetto.
Quando finì l'"ostruzionismo" (i membri di "Russia Giusta" [4] cercavano di bloccare l'approvazione della nuova legge sulle manifestazioni, inserendo centinaia di piccoli emendamenti – nota del redattore), insieme ai colleghi di "Russia Giusta" andai nel ristorantino più vicino a bere un caffè e scherzai dicendo che ci sarebbero stati nastri con la nostra partecipazione. E indovinai, comparvero nastri fatti pervenire di nascosto. Erano accompagnati dal menu, quanto costano là aragoste e granchi, anche se avevamo bevuto caffè, ordinato un boccale di vino e qualcuno 50 grammi di whisky. Siamo abituati al fatto che vengano a sapere di noi, che ci guardino, che talvolta fotografino cosa facciamo.
Una persona è quasi indifesa davanti alla tecnica. Non usi mai il telefono, non usi mai il computer e le spie nella macchina talvolta permettono di intercettare la macchina. Tra l'altro questo in parte si fa su base commerciale.
Ora l'attività si è ridotta, hanno risolto la questione del mio allontanamento dalla Duma. Secondo la mia valutazione, su di me hanno lavorato molte decine di agenti delle forze dell'ordine e dei servizi segreti. Se decine di telefoni sono sotto controllo tecnico, cos'è? Bisogna ascoltare. Bisogna, se è interessante, stilare un memorandum, cioè decifrare una conversazione. E' un lavoro piuttosto faticoso, là ci sono ragazzine, che decifrano tra l'altro le nostre espressioni forti. Ma se si prende tutta l'opposizione, per questo per il paese sono gettate molte migliaia di collaboratori, che si distraggono dai loro compiti diretti di lotta alla criminalità organizzata.
Volete venire a sapere qualcosa di me? Telefonatemi, presentatevi come collaboratori di qualche giornale, vi racconterò tutto! Al diavolo andare al ŽĖK [5] e chiarire in due ore con allusioni se una certa persona vive a un certo indirizzo.
La tecnica nelle intercettazioni non si mostra in alcun modo. I discorsi sul fatto che il telefono si scarica rapidamente sono scemenze, bisogna caricarlo nel modo giusto. Possono esserci iniziative preparatorie: qualche lavoro di riparazione incomprensibile nel vostro ufficio o nel nostro appartamento, azioni sospette di visitatori, che possono attaccare un microfono sotto il tavolo.
Una donna delle pulizie può introdurre qualsiasi apparecchio e cambiare gli elementi dell'alimentazione. Il fatto è che, chiedo scusa, le teiere dicono: "Qualcosa mi è schioccato nel cannello, probabilmente mi ascoltano". Stupido! Puliranno anche il canale per ottenere una buona qualità, perché niente grugnisca là, perché sia più comodo ascoltarti, perché le ragazzine con le cuffie siedano e decifrino i tuoi borbottii!
Il'ja JAŠIN, "Solidarietà" [6] e "Partito repubblicano di Russia – Partito della Libertà Popolare":

"Un'autorità criminale riconobbe degli sbirri tra le persone che mi accompagnavano, espresse rispetto e propose aiuto"

– L'osservazione esterna di attivisti politici, di regola, non persegue lo scopo di raccogliere informazioni. Altrimenti organizzerebbero il pedinamento in modo che semplicemente non li notassimo. Ma di solito vanno in macchina e a piedi dietro a me e ai miei colleghi del tutto apertamente: ti osserviamo, ragazzo.
Se l'agente investigativo improvvisamente comincia a "simpatizzare" attivamente per voi, questo è il primo segnale che vi arruoleranno. Avvertimenti ufficiali che mi avrebbero preso in considerazione, certo, non ci sono stati. Anche se ho visto un documento che ha a che fare con me. Dopo le perquisizioni estive il mio avvocato Vadim Prochorov riuscì a procurarsi tramite il tribunale il cosiddetto "documento investigativo" su di me, preparato dal centro "Ė" [7]. Ma là non c'è niente di particolare: indirizzi, telefoni, familiari, alcuni dei miei amici e colleghi sotto la scritta "legami prossimi". La conferma del fatto che mi osservano, ma non di più.
Di solito la "guardia" si attiva alla vigilia delle elezioni federali o di grandi azioni di protesta. Allora si mette in moto tutto l'arsenale: blocco dei telefoni, pedinamento, piccole provocazioni, rottura di cassette della posta.
Gli agenti investigativi più ridicoli lavorano nelle regioni. Ricordo quando andai a Ul'janovsk [8]: i lavoratori di una delle fabbriche avevano organizzato una manifestazione all'ingresso e mi avevano invitato a intervenire. I "lottatori con l'estremismo" locali erano evidentemente inquietati dal mio arrivo e mi accompagnarono letteralmente di porta in porta. Periodicamente ci staccavamo da loro in macchina, ci toglievamo la coda di torno. Qualche tempo dopo ci trovavano. Alla fin fine, un agente in borghese si avvicinò addirittura a me e mi chiese di non farlo più. Dice, non ci impedite di svolgere il lavoro, per colpo vostra siamo comunque rimasti senza un giorno festivo.
E mentre sedevamo in un caffè, gli agenti investigativi si alzarono presso l'ingresso principale e quello "nero" perché non scivolassi via. E allora dal tavolo vicino si avvicinò a me un tipo massiccio, che risultò essere una qualche autorità criminale. Disse che i suoi ragazzi avevano riconosciuto tra le persone che mi accompagnavano degli sbirri "borghesi", espresse rispetto e propose aiuto. Dai, dice, noi li freghiamo e ti portiamo via dove vuoi senza farci notare. Mi rifiutai, ma trattenni le risate a fatica.
A Krasnojarsk [9] ci fu un altro episodio comico. Giunsi in città per qualche giorno per prendere parte ad azioni di protesta. Per tutto il giorno mi vennero dietro dei "pedinatori". A sera presi alloggio in un piccolo albergo.
All'una di notte decisi di fare una passeggiata e comprare un kefir. Esco – e nel corridoio su una piccola panchina dorme pacificamente un "lottatore con l'estremismo" che mi aveva accompagnato per tutto il giorno. Non mi misi a svegliarlo. Che riposasse.
Intralci nelle comunicazioni e blackout frequenti non di rado sono un segno che al vostro telefono "sono cresciute le orecchie". Ma non si può comunque dirlo con certezza: forse il vostro operatore ha semplicemente problemi con la linea. Non dite per telefono niente che possa essere utilizzato contro di voi. Se una persona non si scredita da sola, per i servizi segreti sarà molto complesso insidiarla.
Vladimir RYŽKOV, co-presidente del "Partito Repubblicano di Russia – Partito della Libertà Popolare" (RPR-PARNAS [10]):

"Alla Lubjanka [11] è stato creato un dipartimento speciale: trecento ufficiali che possono fare attacchi informatici"

– Tutta la mia corrispondenza viene letta, le conversazioni vengono intercettate e di tanto in tanto conducono un'osservazione esterna su di me. Ci fu un periodo in cui mi "portavano" a casa dal lavoro. Una volta, per esempio, mi attaccarono da dietro e mi versarono addosso della polverina bianca, evidentemente per impaurirmi.
Come so che leggono la mia posta elettronica? E come si può spiegare altrimenti il fatto che nel luogo in cui mi metto d'accordo per un incontro con un mio amico inaspettatamente compaiono dei provocatori? Questi ottengono il grafico dei miei spostamenti da delle copie. Perché dovrebbero fare effrazioni nella posta se, come mi è noto, nei nostri server di posta ci sono dei cekisti [12] e c'è il sistema SORM [13], che da accesso alla posta elettronica e alle telefonate? Fanno effrazioni nella posta solo nei casi in cui vogliono attrarre l'attenzione, creare uno scandalo pubblico.
Il caso di Gennadij Gudkov è la netta conferma che sulle intercettazioni lavorano decine di persone, interi dipartimenti sono deputati a indagini da polizia politica. Telefonai a Gudkov e mi misi d'accordo per incontrarmi con lui mezz'ora dopo in "quel posto" per discutere l'organizzazione del corteo del 4 febbraio. Non nominammo il posto. Il fatto che nel caffè fosse stata portata una brigata di osservazione esterna con apparecchi che garantivano la ripresa significa che l'osservazione era svolta da lungo tempo. Sapevano che mi sarei incontrato con Gudkov già un mese e mezzo prima.
Quando ci furono le elezioni a Barnaul [14], nel nostro quartier generale per due-tre giorni non funzionò la rete mobile, tra l'altro i bastoncini che indicano il livello di connessione erano al massimo. Nessuno poteva telefonarmi, per fare una telefonata era necessario allontanarsi di 100-150 metri dal vano. Avevano soffocato il quartier generale.
Per la prima volta mi scontrai con i metodi di lavoro dei servizi segreti 4-5 anni fa. Io lego questo al nome di Surkov [15]. Mi sembra che mi abbiano preso a seguire e intercettare sistematicamente e attivamente all'epoca di Surkov. Qualche anno fa mi hanno detto che alla Lubjanka era stato creato un dipartimento speciale: trecento ufficiali che possono fare attacchi informatici, fare effrazioni e aprire la posta. So che da tempo sono nei nostri maggiori operatori di telefonia mobile. Hanno costruito un intero sistema, in esso lavorano specialisti, c'è una facoltà nella Scuola Superiore del KGB dove imparano crimini informatici e altre cose. In generale bisogna partire dal fatto che il Grande Fratello vede tutto.
Ksenija SOBČAK, conduttrice televisiva:

"Quando hanno cominciato a intercettarmi, il telefono cellulare ha preso a scaricarsi più rapidamente"

– Per la prima volta mi sono scontrata con le intercettazioni all'inizio dell'estate di quest'anno. Alla vigilia del conferimento del premio di "Muz-TV" [16], dal numero dei cui conduttori fui duramente esclusa, ebbi una conversazione telefonica con Artemij Troickij [17], che era stato invitato all'iniziativa in qualità di candidato al premio. Mi propose di leggere il mio messaggio dal palco. Acconsentii, gli dettai il testo perché lo trascrivesse, riattaccai e non discussi con nessuno di questa conversazione.
Nel pieno del premio mi telefonò Troickij. Era sotto shock, disse che prima dell'entrata in scena si erano avvicinati due uomini e l'avevano avvertito che non si mettesse a leggere il messaggio di Sobčak. Evidentemente avevano intercettato il mio telefono e sapevano dell'accordo con Troickij.Per quanto riguarda gli aspetti tecnici, ho notato che quando hanno cominciato a intercettarmi, il telefono cellulari ha preso a scaricarsi più rapidamente. Ma non ho niente da nascondere, perciò non soffro molto per questo motivo.
Boris NEMCOV, co-presidente di RPR-PARNAS:

"Ho telefonato al mio stesso numero – ha sollevato la cornetta un cero maggiore Kostomarov"

– Non ricordo quando per la prima volta mi sono scontrato con il lavoro dei servizi segreti. E' stato ancora nella mia infanzia politica. Pubblicarono le mie conversazioni telefoniche sui giornali di provincia, ma quando lavoravo all'Istituto di Fisica, mi chiedevano continuamente perché parlassi con gli stranieri. Ma il pedinamento fondamentale cominciò sotto Putin. Mi seguirono e mi seguono totalmente. Ascoltano le mie telefonate e non si vergognano di pubblicarle nei "mezzi di informazione di massa putiniani" tipo LifeNews. L'ultima pubblicazione riguardante Razvozžaev, dove sono indicati la data del mio arrivo a Kiev e il grafico degli incontri è una fresca conferma del fatto che sono sotto controllo continuo Attaccano un navigatore alla mia macchina, che il mio autista periodicamente scopre e toglie. I našisty [18] mi incontrano e mi accompagnano agli aeroporti, organizzano ogni tipo di provocazione. Sanno molto precisamente dove mi trovo, se presto organizzano provocazioni come il lancio di un water sulla macchina al momento del suo arrivo. Osservano i social network, leggono la corrispondenza e adesso cercano di infilarsi nel mio Skype. Mi dicono spesso che sono online su Facebook quando non sono là. Leggono la mia posta elettronica, una netta conferma di questo è la corrispondenza con Vladimir Kara-Murza [19], che è diventata di dominio pubblico. No, non fanno effrazioni nella casella postale, semplicemente leggono le lettere, guardano zitti zitti.
Fanno miracoli con il mio telefono cellulare, sintonizzandolo su di loro. La gente mi telefona, ma capita da loro. Per esempio, durante la marcia del 15 settembre ho composto il mio numero dal mio telefono – ha sollevato la cornetta un certo maggiore Kostomarov.
E' una storia spiacevole, ma sono già abituato al pensiero. Non ho scorta, non ho un secondo telefono. Facilito la vita e restringo le spese dei contribuenti per le indagini da polizia politica e i pedinamenti. Immaginate se fanno rapporto a Putin: "Nemcov ha cento telefoni nuovi, ci è necessario aumentare l'organico di cento persone per seguirli!". Ritengo che sia scorretto: meglio che questi soldi vadano a medici e insegnanti.
Jurij SKURATOV, ex Procuratore Generale di Russia:

"Ogni giorno sul tavolo di El'cin c'era un'informazione investigativa: cos'avevo fatto in questo o in quel giorno"

– Per la prima volta mi sono scontrato con le intercettazioni come capo dell'organo, che effettua la sorveglianza sull'attività investigativa e di ricerca. In quel periodo c'era un problema molto importante: se in precedenza di intercettazioni si occupava solo il KGB e controllare era più facile, adesso ci scontravamo con il fatto che sono comparse compagnie di sicurezza private e nuovi organi che hanno questo diritto. Cercammo di fare ordine, ma era un lavoro molto pesante, tenendo conto delle nostre tradizioni storiche. So che El'cin e Černomyrdin [20] capivano che ascoltavano anche noi.
Nella legge sull'attività investigativa e di ricerca era scritto che la forma e i metodi di effettuazione dell'attività investigativa e di ricerca non sono oggetto di sorveglianza della procura, ma ci riuscì accordarci con il presidente e questi propose di correggere questo articolo per far tornare la sorveglianza alla procura. Di solito tutti gli enti sostengono sempre ciò che parte dal presidente. Qui tutti gli enti armati intervennero contro di noi. Giunsero a combattere con ognuno di noi. Il disegno di legge comunque passò. Ma si arrivò al punto che mi telefonò il capo dell'amministrazione presidenziale Bordjuž e disse: "Jurij Il'ič, noi programmiamo di porre il vero su questo disegno di legge". Io risposi: "Ha la testa a posto? Come si immagina questo? Il presidente propone un disegno di legge, la Duma di Stato lo sostiene e il presidente pone il veto?» Su questo esempio mi convinsi quanto fosse pesante questo tema.
Che mi ascoltano lo so con certezza. Penso che la maggiore attenzione per me fu durante il periodo di servizio, anche se, certo, mi hanno ascoltato tutti gli anni successivi, quando presentai la mia candidatura al posto di presidente e cercai di farmi eleggere al Consiglio della Federazione [21] e alla Duma di Stato. Ci fu un periodo (neanche ora posso fare i nomi delle persone che mi avvertirono di questo), quando ogni giorno da El'cin veniva posta un'informazione investigativa: cos'avevo fatto in questo o quel giorno, dov'ero andato, con chi avevo parlato. Dicevano che questo era il compito di Rušajlo (a quel tempo primo vice capo del GUOP [22] n.d.r), beh, anche di Vladimir Vladimirovič [23]. Si occupavano totalmente di me. Ma l'osservazione esterna su di me – in quanto ero comunque sotto tutela della FSO [24] – non aveva senso.
Nella società non si può elaborare la percezione che questi metodi sono viziati per principio, non necessari. Un crimine serio, compiuto in condizioni di non evidenza, non si scopre senza attività investigativa e di ricerca.
A suo tempo molti agenti, giunti nello FSB dai democratici, dicevano: "Oh, le intercettazioni! Che cosa cattiva!» Questo è dilettantismo! La cosa importante è che si effettuino secondo la legge, sotto controllo e per scopi che sono indispensabili e che non siano uno strumento di lotta agli oppositori politici.
So che la tecnica di normale intercettazione dei telefoni fissi è tale che non implica segni esteriori. Ma per quanto riguarda i cellulari, da noi molte strutture di affari pagano servizi che non lavorano in modo così qualificato e non escludo che interruzioni, abbassamenti di volume e blackout di ogni sorta siano indicatori, tanto più che nel popolo si è affermata questa opinione.
Ol'ga ROMANOVA, giornalista:

"Agli occhi dei servizi segreti io, che il diavolo li prenda, sono assai più dura"

– Con le intercettazioni mi sono scontrata per la prima volta al lavoro in televisione, alla "REN-TV" [25]. Era un'intercettazione così... giustificata. Quando lavori in diretta sugli atti terroristici (sia Beslan, sia il "Nord-Ost" [26]), capisci che ti ascoltano e probabilmente devono ascoltarti, infatti ci telefonavano sia testimoni, sia ostaggi, sia terroristi. E ciò era percepito come del tutto normale.
Quanto alle "cattive" intercettazioni… C'è un'esperienza genetica: non dici mai per telefono ciò che può presentare un qualche interesse. Quando c'è una conversazione seria, lasci comunque il telefono in un altro posto. Tutti conoscono le semplici regole di questo gioco affascinante: che il telefono spento non garantisce niente, che la batteria estratta non garantisce niente, che se compri una SIM "monouso", è necessario anche un telefono cellulare "monouso" e che non li puoi neanche mettere accanto a un telefono già esposto. Tra l'altro, certo, utilizziamo i messaggi SMS, ma vanno ogni volta con un messaggio cifrato per cui solo dopo che hai bevuto caffè con noi per cinque ore capisci di che si tratta. Beh, tanto per scherzare: quando dici "bombe, ceceni, esplosione, Putin" subito in un momento si sente bene.
Ho avuto un mucchio di casi in cui dei simpatizzanti mi trasmettevano anche documenti dello FSB e mie intercettazioni. Qualche volta, è stato già un po' di tempo fa, ho letto un documento investigativo su di me. In genere mi conosco: so di cosa mi occupo, come mi rappresento. Ma, il diavolo li porti, agli occhi dei servizi segreti sono ben più dura. Vorrei avere i contatti che sono scritti là!
Ho letto sbobinature di mie conversazioni. Le sbobinature sono corrette, ma le conclusioni tratte da esse sono assolutamente catastrofiche. Se lavorano così con tutti, allora nel 1991 sollevarono giustamente la questione della giubilazione del KGB.
Ma non fare niente di cui poi ti vergognerai. Ecco tutto. Pensa dieci volte con chi ti metti in contatto e di cosa conversate. Non dire niente che possa essere interpretato erroneamente, non scrivere niente che possa comprometterti. Non parlare con persone con cui è vergognoso parlare. Beh, con Volodin [27], per esempio, non parlare e non ci sarà niente di compromettente per te. Comportati decentemente.
Sergej UDAL'COV, coordinatore del "Fronte di Sinistra", uno degli accusati del caso della preparazione di disordini di massa in Russia:

"I poliziotti presero a passare per gli appartamenti. Toccò, come in un film d'azione, stendersi sul balcone dei vicini"

– Ricordo molto bene come mi scontrai con l'osservazione esterna. Fu nel 2006, quando si profilava il summit del G-8 a Pietroburgo. Noi come rappresentanti del movimento di sinistra anti-globalista, programmammo di andare a Pietroburgo e là partecipare agli interventi. Poco prima della partenza notai che mi venivano continuamente dietro le stesse persone. La prima volta questa cosa fu scioccante, non pensavo che per la mia persona ci potesse essere tale attenzione. Diventò chiaro che andare con mezzi legali – in treno, in aereo – era impossibile perché semplicemente non ci avrebbero fatti andare. Io, strappandomi dal pedinamento, non andai a casa, pernottai in altri posti. Allora, peraltro, mi tagliai i capelli corti per la prima volta. Non apposta per questo, semplicemente coincise. E tutto ciò aiutò ad arrivare a Pietroburgo in autostop. Già a Pietroburgo mi fermarono persone in borghese, mi guardarono a lungo e non mi riconobbero. Evidentemente avevano altri punti di riferimento. Ci riuscì andare alle iniziative, anche se il tutto si concluse con una dispersione con la forza. Alla polizia si indignarono a lungo che la pettinatura fosse cambiata, rimproverarono qualcuno.Poi, già alla fine del 2006, venne la "marcia dei dissenzienti". Da quel momento l'osservazione esterna venne utilizzata regolarmente. Non si nascondevano, queste persone. Probabilmente possono lavorare anche di nascosto, ma ciò si faceva consapevolmente in modo aperto. Lavora un gruppo di persone abbastanza grande: qualcuno va con te in metrò, gli altri vanno in macchina. Molti li ho riconosciuti, per poco non li ho salutati. Inizialmente facevano finta di non conoscermi, anche se gli avevo stretto la mano. Poi si giunse al punto che erano pronti a bere un tè insieme a me.
Ricordo che giocavo a calcio con degli amici. Per qualche motivo quel giorno mi seguivano. Li invitammo a giocare un po' a calcio. Si rifiutarono di giocare, ma tifarono attivamente, stavano dietro la porta e ci sostenevano.
In genere è inoffensivo, ma ha creato una grande tensione. Non è sempre piacevole che sappiano di te quando sei andato al bagno o quando sei andato a mangiarti un pasticcino. Ciò esaurisce psicologicamente. Ma in qualche modo ho imparato a non reagire.
Negli anni di Medvedev presero a seguirci meno. Allora cominciarono a svilupparsi la "Strategia-31" [28] e il "Giorno della Rabbia" [29] – erano come dei motivi. Ma smisero di fare pedinamenti, ci incontravano già sul luogo degli avvenimenti. Forse gli sorse una fame di personale o un qualche cambiamento di format interno.
Ma tutto si è rinnovato prima delle elezioni del dicembre dello scorso anno. Qualche giorno prima delle elezioni degli agenti di polizia presero mia moglie mentre tornava da un negozio e le dissero che avrebbe potuto andare a casa solo insieme a loro: volevano verificare chi ci fosse nell'appartamento. Mia moglie non è un tipo timido, non acconsentì a tali proposte e si rivolse ai vicini perché registrassero tutto. Mentre questo succedevo, dall'appartamento mi riuscì arrivare dai vicini, siamo in buoni rapporti. Speravo di poter stare lì finché fosse finita. Ma i poliziotti presero a passare per gli appartamenti ed entrarono in quello dove mi trovavo. Mi toccò, come in qualche film d'azione, nascondermi sul balcone e tenere la porta con le mani perché non venissero In generale, prepararmi quasi a saltare di sotto. Alla fine mi riuscì stendermi, semplicemente non mi trovarono.
E il 3 dicembre mi toccò truccarmi come a Vladimir Il'ič Lenin, indossare una parrucca (a dire il vero, era femminile, la riadattarono), mettermi gli occhiali (non neri, normali), un cappello… Ero davvero poco simile a me stesso e mi riuscì uscire di casa e andarmene in macchina in un altro posto. Ma, evidentemente, feci un errore – e questo è già legato alle intercettazioni. Qualsiasi telefono cellulare o accesso a Internet, tutto questo è seguito quando mettono in moto tutte le risorse. Avevo dei numeri e alcuni di essi li utilizzai comunque. E anche se me andai in macchina in un altro posto, al mattino del 4 dicembre, quando io e un compagno uscimmo di casa si gettarono su di noi, ci immobilizzarono e ci portarono alla polizia.
Qualche volta ci sono stati casi in cui alla mia consorte sono giunti degli SMS, dice, se volete uscire dall'osservazione, è meglio che ora non compariate in casa o, al contrario, che usciate di casa perché presto comincerà l'osservazione.
Succede che alla vigilia o il giorno di qualche grande manifestazione si interrompa la comunicazione – c'è la sensazione che qualcuno entri nella rete. Ma già da tempo ho preso l'abitudine: se c'è qualcosa di indesiderato per orecchie di terzi, non devono esserci telefoni accanto.
Hanno preparato l'articolo Nikita GIRIN e Diana CHAČATRJAN

Com'è in realtà

L'unica via d'uscita: non servirsi di telefono, iPad e GPS e non andare in metrò

La "Novaja gazeta" ha interrogato alcuni specialisti che in precedenza hanno avuto a che fare con questa specifica sfera di attività investigativa e di ricerca, che a condizione di mantenere l'anonimato e tacere di alcuni dettagli tecnici hanno valutato le testimonianze dei partecipanti al nostro sondaggio. La maggior parte delle testimonianze ha fatto sorridere gli specialisti. E' risultato che la maggior parte degli interrogati ha dell'oggetto, per così dire, le idee della massa e della gente comune. Ha ragione Gennadij Gudkov: se si scarica la batteria, bisogna ricaricarla meglio, se il telefono fa rumore, compratene uno nuovo. Anche se ciò non significa affatto che le persone che ci hanno raccontato le loro storie siano libere da intercettazioni o pedinamenti.
Molti di questi "segni" di intercettazione che sono stati rammentati dai partecipanti al sondaggio si possono forse riferire con sforzo alla metà degli anni '90: quando anche la tecnica era un'altra e i giocatori sul "mercato" dell'osservazione illegale erano molti. Allora si spiavano l'un l'altro oligarchi e funzionari, utilizzando i servizi di sicurezza commerciali e le ČOP [30], le cui possibilità variavano secondo il grado di ricchezza dei clienti.
Ora le intercettazioni da parte delle ČOP praticamente non si utilizzano: sono care, si può esser presi, non sono efficaci. E' più conveniente e semplice utilizzare i contatti nelle forze dell'ordine e nei servizi segreti, i cui agenti sono in grado di inserire nella lista di ORM (Operativno-Rozysknye Meroprijatija[31]) la necessaria quantità di numeri telefonici di frodo.
Anche nel caso in cui a un'intercettazione sia stata data l'autorizzazione ufficiale di un tribunale – i giudici infatti non "penetreranno" qualche decina di numeri che sono contenuti in qualche istanza nell'ambito delle indagini su un omicidio – timbrano ed è tutto. Andando avanti, noteremo che tutti i "cra-cra" e i rumori di fondo nella cornetta possono significare solo due cose: o è un cattivo telefono o fanno intercettazioni i membri del circolo "Mani Esperte" di qualche movimento giovanile pro-Cremlino.
Sì, per l'intercettazione dei telefoni oggi si possono utilizzare scanner speciali, che captano e decifrano i segnali. Ma è scomodo e dispendioso. In primo luogo, lo scanner ha un raggio d'azione limitato, poiché deve trovarsi o vicino al telefono del "cliente" o alla cella o alla stazione base. In secondo luogo, gli scanner moderni, certo, hanno una grande capacità di accesso (alcune migliaia di telefonate in un'unità di tempo), ma comunque è limitata. Perciò simili apparecchiature (la loro azione, peraltro, può per l'appunto riflettersi anche sul funzionamento del telefono stesso) non sono usate spesso. Lo sono dai servizi segreti sul luogo di svolgimento di qualche operazione speciale, quando non sono noti tutti i numeri di telefono dei presunti malintenzionati o dai malintenzionati vicino all'ufficio del concorrente in affari del mandante. In caso di atto terroristico gli operatori di telefonia cellulare su richiesta dei servizi segreti tolgono la cifratura del segnale in un certo distretto e perciò si possono utilizzare semplici scanner di radiofrequenze. Difficilmente qualcuno porterà uno scanner insieme a uno specialista dietro a un politico di opposizione.
In caso di uso di uno scanner c'è la captazione del segnale cifrato del telefono alla cellula o alla stazione base (sulla tecnologia usata taceremo). Ma c'è un altro metodo – sulla via dalla stazione base al "luogo di destinazione", quando il segnale va già in forma non cifrata. A dire il vero, per questo è necessario avere accesso ai vani dell'operatore della comunicazione. Il che è possibile, ma per quei servizi segreti è insensato. Perché? Di questo poi.
Esiste anche un metodo "artigianale", che richiede l'accesso alla stessa cornetta del "cliente". Nel telefono si colloca un programma-spia, che da la possibilità di ritrasmettere le conversazioni. Non è affatto obbligatorio rubare un apparato per questo, ci si può servire di una porta a infrarossi, di un Bluetooth o tenere d'occhio quando l'oggetto di interesse va su Internet con l'aiuto del telefono. Un simile programma si può comandare anche a distanza. Ma ci si può di nuovo servire dei servizi di un collaboratore corrotto dell'operatore di telefonia cellulare per avviare il programma adatto con uno SMS di servizio. "Persone serie" possono anche avviare il sistema con un messaggio di frodo tipo: "Ha vinto una Porsche": apri lo SMS e il programma si è insediato nel telefono.
Tutto ciò, certo, è affascinante, ma non ha niente a che fare con il lavoro moderno dei servizi segreti. Per loro questo non è necessario. Perché i servizi segreti, che sostanzialmente si interessano della vita e dell'attività dei politici e delle personalità pubbliche da noi interrogati hanno accesso diretto alle reti mobili e possono mettere sotto controllo qualsiasi telefono con mezzi lontani dall'ufficio dell'operatore. Anche per questo è stata inventata la legge sulle attività investigative e di ricerca e l'ordine del Comitato Statale per le Comunicazioni del 1999 "Sulle esigenze tecniche nei confronti del sistema di mezzi tecnici per la garanzia delle funzioni per le misure investigative e di ricerca nelle reti di comunicazione elettronica della Federazione Russa".
E non riscalderanno alcuna batteria, niente lampeggerà o sibilerà, in quanto una simile intercettazione non si riflette in alcun modo sulla qualità della comunicazione. Si può riconoscerla forse dopo scandali pubblici o da segni indiretti, che hanno raccontato molto dettagliatamente Vladimir Ryžkov e altri intervistati. Beh, anche in caso di errore di un agente. Così, per esempio, qualcuno telefonò a uno dei più noti politici della Russia contemporanea da un telefono ignoto: invece di "Salve" il politico sentì le registrazioni delle sue conversazioni mattutine di quel giorno con un redattore della "Novaja gazeta". Il politico telefonò al numero che era apparso sullo schermo, mettendo in confusione l'ufficiale che sedeva "a orecchie aperte. Sì, peraltro, tutto ciò che è legato al GLONASS [32] – fin dall'inizio equipaggiato di tutti i comfort per i servizi segreti.
A partire da quanto è stato raccontato, appaiono un mito anche tutti i metodi largamente noti di "lotta" alle intercettazioni. No, certo, se il telefono è spento, se da esso è stata estratta la batteria, non funzionerà come un microfono, trasmettendo le conversazioni nella stanza. Ma quanto a tutto il resto…
Se nel telefono si inserisce una SIM appena comprata, il telefono "ricorda" e la trasmette alla vostra solita SIM, e questa già "avvia" l'operatore. E la SIM segreta è capace di "segnalarvi", trasmettendo all'operatore i numeri del telefono (dei telefoni) in cui è stata inserita in precedenza. L'unico metodo è: comprare un telefono, una SIM (l'uno e l'altro con un cognome altrui) e subito dopo gettare tutto questo patrimonio nello stagno più vicino.
A dire il vero, nel caso in cui i servizi segreti si siano interessati seriamente a qualcuno, anche una cosa simile è insensata. Un analizzatore sonoro della voce in qualche decina di secondi è capace di riconoscere una persona che parla e che è inserita in una banca dati speciale con qualsiasi telefono faccia conversazione. Consola solo che di simile "onore" sono degni solo pochi.
E' una sciocchezza anche che sia impossibile leggere i messaggi SMS. E' possibile e anche in tempo reale: una copia dello SMS può essere inviata automaticamente sul monitor di un agente dei servizi segreti (e se a qualcun altro è riuscito installare un programma-spia nel vostro telefono, anche a questo interessato).
Non è affatto obbligatorio determinare il luogo in cui si trova una persona con l'aiuto di "faretti" preparati con il telefono e con l'incollatura di un nastro. In primo luogo, esistono anche normali "faretti" che è difficile scoprire senza un'apparecchiatura speciale (proprio di queste fanno uso i servizi segreti). Ma in secondo e in decimo luogo… Il luogo in cui si trova e il percorso dell'oggetto si determinano: con l'aiuto di un telefono funzionante o perfino spento, di un iPad, di un GPS nella macchina, di un antifurto satellitare, al momento del pagamento con carta di credito, attraverso un notebook o un altro apparecchio che ha accesso a Internet e perfino al momento del pagamento del viaggio in metrò (questo, a dire il vero, non in regime online).
E un'ultima cosa. I politici da noi interrogati hanno raccontato che le telefonate destinate a loro sono reindirizzate a qualche terza persona o al contrario che queste terze persone hanno telefonato dai numeri degli intervistati. Un simile "scherzo" è molto facile da fare non solo per specialisti tecnici dei servizi segreti istruiti in modo speciale, ma anche a qualsiasi esperto di elettronica che abbia a disposizione un telefono, uno scanner e un notebook (sulla tecnologia usata taceremo).
In tal modo, non ci sono "cinque segni", con l'aiuto dei quali si può accertare un'intercettazione da parte dei servizi segreti. Il consiglio è uno: non far uso di telefono, iPad, carte di credito, computer, GPS e non andare in metrò.
Sezione investigativa

"Novaja gazeta", http://www.novayagazeta.ru/politics/55365.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)
[1] FSB sta per Federal'naja Služba Bezopasnosti(Servizio Federale di Sicurezza – il principale servizio segreto russo) e uškoè diminutivo di ucho, orecchio. Forse c'è un gioco di parole con "Facebook".
[2] Konstantin Vladimirovič Lebedev, esponente del "Fronte di Sinistra".
[3] Leonid Michajlovič Razvozžaev, esponente del "Fronte di Sinistra" rapito da agenti russi in Ucraina, dove intendeva rifugiarsi.
[4] Partito di orientamento socialdemocratico.
[5] Žilščno-Ėkspluatacionnaja Kontora (Ufficio per lo Sfruttamento delle Abitazioni).
[6] Partito che si ispira alla Solidarnośćpolacca.
[7] Cioè Ėkstremizm, "Estremismo". In realtà non opera contro l'eversione, ma contro l'opposizione.
[8] Città della Russia centrale.
[9] Città della Siberia centro-meridionale.
[10] Dalla dicitura russa Respublikanskaja Partija Rossii – PARtija NArodnoj Svobody
[11] Nome non ufficiale della sede dei servizi segreti in piazza Lubjanskaja nel centro di Mosca.
[12] Agenti segreti, dal nome della prima polizia politica sovietica, la ČK – che si legge Čė-Ka –, Črezvyčajnaja Komissija po bor'be s kontrrevoljucej i sabotažem (Commissione Straordinaria per la lotta alla controrivoluzione e al sabotaggio).
[13] Sistema techničeskich sredstv po Obespečeniju funkcij operativno-Rozysknych Meroprijatij(Sistema di mezzi tecnici per la Garanzia delle funzioni delle Misure di investigazione e di Ricerca).
[14] Città della Siberia meridionale.
[15] Vladislav Jur'evič Surkov, "ideologo" ed "eminenza grigia" del Cremlino.
[16] "Musica-TV", canale televisivo musicale russo.
[17] Artëm Kivovič Troickij, giornalista musicale russo.
[18] Membri dell'associazione giovanile Naši (I Nostri), chiamati così alludendo ai nazisti. Il corsivo è mio.
[19] Vladimir Vladimirovič Kara-Murza, giornalista e uomo di opposizione.
[20] Viktor Stepanovič Černomyrdin, politico russo, allora primo ministro.
[21] "Camera alta" del parlamento russo formata da rappresentanti dei soggetti della Federazione Russa.
[22] Glavnoe Upravlenie Ochrany Prezidenta(Direzione Centrale della Guardia Presidenziale).
[23] Putin, allora a capo dei servizi segreti.
[24] Federal'naja Služba Ochrany(Servizio di Protezione Federale), ente che presiede alla sicurezza delle più alte cariche dello stato.
[25] Televisione privata russa.
[26] "Nord-Est", il musical in scena al teatro di Dubrovka, nel centro di Mosca, che fu preso dai terroristi nel 2002.
[27] Vjačeslav Viktorovič Volodin, vice premier e primo vice capo dell'amministrazione presidenziale russa.
[28] La "Strategia-31" consiste in manifestazioni tenute ogni 31 del mese per ricordare che l'articolo 31 della Costituzione russa riconosce la libertà di manifestare, che viene costantemente violata.
[29] Il "Giorno della Rabbia" è una manifestazione contro il peggioramento delle condizioni economiche della Russia in cui si richiedono anche cambiamenti politici.
[30] Častnye Ochrannye Predprijatija (Imprese di Sicurezza Private).
[31] "Misure Investigative e di Ricerca" (il corsivo è mio).
[32] GLObal'naja NAvigacionnaja Sputnikovaja Sistema(Sistema Globale di Navigazione Satellitare).

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