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Lo sport non è roba per donne?

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Possibile che nel mondo occidentale ogni cosa che non sia lavare i piatti, stirare eccc.. non è “roba da donne”?

Questa è la domanda che mi sono fatta nonappena ho notato che quando si parla di ciò che fa una donna passa in secondo piano al proprio aspetto estetico. Ovviamente quanta tendenza si manifesta maggiormente quando si tratta di occupazioni o passioni che generalmente vengono considerate prettamente maschili. Ne viene fuori una forte svalutazione del ruolo femminile, come se quest’ultima debba valere solo ed esclusivamente per il suo corpo, giudicata secondo un’ ottica maschile, che ne inibisce la sfera “competitiva” di quest’ultima, in quanto a causa di stereotipi di genere radicati da millenni, è considerata cosa non adatta alle donne, anche se esiste una prova contraria.

Le donne nello sport cercano ogni giorno di rompere questi pregiudizi ma esiste una “grande lobby” mediatica che fa di tutto per svalutare l’immagine femminile in queste discipline, mostrandoci interi editoriali sportivi che si concentrano sulle mutandine indossate dalle giocatrici piuttosto che sulla bravura delle atlete.

Ha fatto polemiche pochi giorni fa uno spot che ritraeva alcune tenniste in una mise che valorizza più il sex appeal che le loro capacità (linko da GQ perchè sono presenti alcuni video) mandato in onda dalla WTA (Women’s Tennis Association), che anzichè valorizzare la figura femminile ci mostra queste immagini che poco mirano a valorizzare i talenti femminili. Ho ritenuto necessario parlarne sul blog perchè questo episodio pare non abbia fatto scalpore in quanto stereotipato e sessista ma perchè “softpornografico” o almeno come riportano le fonti.

Mi chiedo che effetto possa fare nelle ragazzine sentire da una parte che lo sport non è roba per donne e dall’altra dei mezzi di comunicazione (come le testate e i tg) che non sono in grado di spiegare che “questo è un linguaggio sbagliato e totalmente contrario alla dignità della persona”, facendo passare per bigotto chi non è d’accordo con questo modo di rappresentare le donne.

Una mia lettrice ha seguito un servizio trasmesso su un TG del servizio pubblico, che parlando della vicenda, pareva giustificare il modo in cui il videogioco rappresentava le tenniste. In base alla sua testimonianza, pare che il Tg abbia “bollato” di puritanesimo chi sosteneva la tesi che fa dello spot “una trovata di cattivo gusto” in quanto pubblicizzato con gemiti che assomigliano ad un orgasmo, abbigliamento poco sportivo e pose osè, insomma un mix perfetto che sessualizza l’immagine femminile rendendola stereotipata e svilita.

E non solo. Pare che l’editoriale abbia preso come esempio la Schiavone, una campionessa del tennis e l’abbia svilita per il fatto di non essere conforme al modello estetico dominante, lo stesso su cui si basava l’intero spot del videogame. In base alla testimonianza della mia lettrice, emerge in modo subdolo, come il servizio si fosse posto in modo del tutto favorevole agli spot contestati; del resto si sà in un Italia al 74° posto per uguaglianza di genere che possiede una tv dove immagini del genere sono dominanti ad ogni ora del giorno.

Le donne dello sport sono state prese di mira con recenti proposte allucinanti mirate a rendere le loro divise più sexy e femminili, come se essere femminili significa apparire seminude a tutti i costi. Accade alle tenniste  e alle giocatrici del basket sottoforma di leggi che entreranno in vigore tra pochi giorni e che vedranno le giocatrici, nonostante abbiano polemizzato, costrette ad indossare un gonnellino corto per attirare un pubblico maschile. A mio avviso questa deriva mi da l’impressione di un “burqa all’occidentale”e una forma di schiavitù contro le donne,  costrette ad essere sempre sexy anche quando dovrebbero optare a mostrare il loro lato competitivo, grave quanto l’esclusione delle donne negli sport in alcuni paesi islamici, poichè mentre nei paesi islamici si tende ad isolare la donna sessualmente, in occidente la si svilisce facendola apparire come un oggetto sessuale.

Non sarebbe meglio valorizzare gli sport femminili, organizzando piani per ridurre quel divario tra donne e uomini che contribuisce a rendere gli sport femminili poco interessanti, anzichè ridurli a spettacoli voyeuristici?

Tornando a noi o meglio all’Italia, un’altra mia lettrice mi segnala di aver assistito in prima persona allo svilimento della figura femminile classico di alcuni spot dove le donne vengono addiritura escluse come atlete e impiegate come ornamenti decorativi per intrattenere il pubblico.

Lo sport non è roba per donne?

Queste foto  sono state scattate durante la tappa del giro d’italia sull’Etna. Mi chiedo cosa c’entrano playboy e le conigliette con il Giro d’Italia, domanda che si è fatta pure la mia lettrice che ha segnalato le foto.

A mio avviso questa è una cosa ancora più grave perchè pare che le donne vengano escluse anche come spettatrici presentando l’evento come se fosse riservato solo agli uomini. Infatti, la canzone della Carovana del Giro “abbiamo le ragazze sempre in testa… “.  sembrache voglia attirare un pubblico maschile.

Concludendo il post, ci chiediamo perchè in occidente si faccia ancora fatica a valorizzare le donne e più in generale il femminile. Si spara a zero contro i Paesi islamici senza attuare politiche che valorizzino le donne in tutti gli aspetti della società, anzi al contrario, facendo di tutto per svalorizzare l’immagine femminile in tutti i campi.

Mary



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COMMENTI (1)

Da alessio
Inviato il 12 giugno a 00:48
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E la natura femminile!