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Lo sposalizio del mare a Venezia #LoveMyLand

Creato il 04 luglio 2014 da Elisa Pasqualetto @LizAu87

sposalizio del mareQuando due blogger si mettono a parlare e i loro cervelli si mettono in moto non c’è nulla da fare, non li fermi neanche se vuoi e quella schiera di vaneggi diventano pian, piano qualcosa di tangibile, qualcosa con un nome: #LoveMyLand.

Federico di Masterpiece Travel è troppo modesto per prendersi il merito, ma il primo tassello del puzzle l’ha messo lui, poi con una sorta di brainstorming è venuto fuori il resto, un po’ come quella volta di #3LikeForYou. L’intento di #LoveMyLand è quello di invitare i blogger a celebrare un aspetto, una festa o una tradizione della propria città d’origine che merita di essere conosciuta ma che, a causa di attrazioni più di massa, non viene valorizzata a dovere.

Della mia città c’è una festa che io amo in modo particolare, non tanto per la celebrazione ma più che altro per la sua storia, è lo sposalizio del mare, che si festeggia lo stesso giorno della Festa della Sensa (dell’Ascensione).

La Repubblica della Serenissima, dal momento che tutto il suo dominio era lungo le coste, dava estrema importanza al rapporto con il mare ed è proprio su questo che la tradizione, che sto per raccontarvi, si basa.

Il Doge, assieme con la Signoria e agli ambasciatori, saliva sul Bucintoro, galea di stato, e si dirigeva verso le bocche di porto di San Niccolò dove aveva appunto luogo la cerimonia dello sposalizio del mare. Il doge, dopo aver versato dell’acqua benedetta, prendeva un anello, benedetto dal patriarca, e lo gettava in mare pronunciando la fraseDesponsamus temare nostrumin signum ven perpetuique dominii”, che tradotta significa “Ti sposiamo, nostro mare, in segno di perpetuo dominio”.

Venezia sigillava un patto con il mare, non come un conquistatore ma come sposa, quindi profondamente rispettosa del compagno ma, allo stesso tempo, degna lei stessa di rispetto. La Repubblica di Venezia si è sempre dichiarata non belligerante, amava il mare perché, di fatto, era la sua fonte di guadagno e di vita. Venezia è nata sull’acqua ed è diventata una potenza sfruttando l’acqua, era quindi giusto renderle onore, affermando il suo dominio su di essa ma non da dittatrice.

Questa è una delle prima storie che ho letto sulla mia Venezia e che secondo me più esprime il suo carattere.

Bene, ora direi che tocca lanciare la proposta a qualche altro blogger per questo #LoveMyLand, anche perchè sono curiosa di leggere qualche curiosità delle altre città. L’invito lo rivolto a Marika di Gate309, così avrà modo di continuare la sua campagna #ilmoliseesiste ed Enrico di Bassa Velocità, perché son curiosa di vedere cosa mi tira fuori!


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