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Lo Spot 5 di Cerere nelle ultime immagini di Dawn

Creato il 15 maggio 2015 da Aliveuniverseimages @aliveuniverseim

Le nuove immagini inviate dalla sonda della NASA Dawn hanno mostrato nuovi incredibili dettagli della superficie di Cerere e, soprattutto, hanno iniziato a svelare qualche particolare del misterioso Spot 5.

Questa caratteristica, che da una distanza di 46.000 chilometri, durante la RC2, sembrava formata solo da due punti luminosi e per questo fu ribattezzata " Doppia Macchia Bianca", nelle recenti foto, con una risoluzione di 1,3 chilometri per pixel, appare piuttosto come un insieme di spot chiari.

Le ultime misure spettrali mostrano che i punti luminosi sono " materiale altamente riflettente" con " uno spettro simile a quello previsto per il ghiaccio", ha detto Chris Russell, ricercatore principale della missione presso l'Università della California a Los Angeles, ad AmericaSpace, in un articolo scritto da Ken Kremer.

La loro natura e storia, tuttavia, è ancora sconosciuta.

Lo Spot 5 si trova al centro di un cratere di 92 chilometri di diametro nell'emisfero settentrionale di Cerere ma il pianeta nano di macchie bianche ne sfoggia diverse, almeno dieci o forse più.

Oltre che interessare gli scienziati, queste curiose caratteristiche stanno facendo discutere molto anche gli appassionati. Ad esempio, c'è una bella discussione in corso sul forum americano unmannedspaceflight.com ed anche noi abbiamo provato ad estrapolare qualche dettaglio e considerazione.

Gli ultimi 55 frame rilasciati, ripresi il 4 maggio da una distanza di 13.600 chilometri, non sono ancora così definiti ma iniziano ad essere abbastanza interessanti, soprattutto perché mostrano una rotazione quasi completa del corpo, con lo Spot 5 che sorge e tramonta all'interno del periodo di osservazione.

Lo Spot 5 di Cerere nelle ultime immagini di Dawn

Credit: NASA/JPL-Caltech/UCLA/MPS/DLR/IDA

Ciò offre una grande opportunità perché il cratere può essere osservato da diverse angolazioni, come nelle animazioni qui sotto che mostrano rispettivamente i dettagli dell'alba e del tramonto dello Spot 5.

Lo Spot 5 di Cerere nelle ultime immagini di Dawn
Lo Spot 5 di Cerere nelle ultime immagini di Dawn

Credit: NASA/JPL-Caltech/UCLA/MPS/DLR/IDA. Processing: Marco Di Lorenzo/Ken Kremer

Lo Spot 5 di Cerere nelle ultime immagini di Dawn

Questo complesso di punti luminosi è evidentemente diverso man mano che il corpo ruota e l'incidenza della luce solare diventa più diretta ma a questa risoluzione è ancora difficile definire la sua forma reale. Addirittura, se guardate attentamente il momento in cui sorge, la macchia principale appare inizialmente sdoppiata. Sarà realmente così o si tratta solo di un effetto ottico dovuto all'illuminazione e/o all'angolo di visuale?

Lo Spot 5 di Cerere nelle ultime immagini di Dawn

Credit: NASA/JPL-Caltech/UCLA/MPS/DLR/IDA / Elisabetta Bonora

Credit: NASA/JPL-Caltech/UCLA/MPS/DLR/IDA / Elisabetta Bonora

Anche se ancora siamo troppo distanti perché la topografia possa essere ben percepita, sembra che le patch luminose non facciano parte del pavimento piano del cratere ma piuttosto siano distribuite su dei piccoli rilievi (piani inclinati) al suo interno. Ciò fa pensare che potrebbe trattarsi di materiale depositato o esposto ma con un meccanismo diverso da quello che siamo abituati a vedere su Marte, dove gli impatti scalzano lo strato polveroso superficiale, portando alla luce il ghiaccio sottostante.

Lo Spot 5 di Cerere nelle ultime immagini di Dawn
Lo Spot 5 di Cerere nelle ultime immagini di Dawn

Di seguito, abbiamo provato a creare due anaglifi per avere un'idea di tridimensionalità, anche se ancora la topografia non è così definita.

Credit: NASA/JPL-Caltech/UCLA/MPS/DLR/IDA / Elisabetta Bonora & Marco Faccin

Lo Spot 5 di Cerere nelle ultime immagini di Dawn

D'altra parte, benché l'ipotesi "ghiaccio" al momento è la migliore, lo stesso Russel ha affermato: " i punti sembrano essere più riflettenti di quanto ci aspetta per il ghiaccio". Così, come è normale che sia, teorie alternative iniziano ad affiancarsi all'idea principale, come quella del Dr. Tom McCord del Bear Fight Institute con sede a Winthrop, Washington, co-ricercatore per la missione Dawn, che crede possa trattarsi di sale. Poiché Cerere è un corpo differenziato, con un nucleo roccioso, un mantello di ghiaccio d'acqua e una crosta impolverata, McCord ritiene che depositi di sale possano accumularsi intorno ai camini vulcanici attraverso i quali l'acqua può risalire.

Qui sopra un dettaglio elaborato dello Spot 5.
La zona raffigurata abbraccia una regione larga circa 110 km, è stata ingrandita di 3 volte (interpolazione cubica) e processata con opportuna maschera di contrasto per evidenziare i dettagli più fini del terreno all'interno del cratere. Successivamente sono state aggiunte le due macchie bianche (altrimenti sovraesposte dopo il processamento).
Credit: NASA / JPL-Caltech / UCLA / MPS / DLR / IDA. Elaborazione aggiuntiva: Marco Di Lorenzo / Ken Kremer

Ora, Dawn ha appena completato la sua prima orbita di mappatura RC3.

"Finora abbiamo ottenuto circa 2.500 immagini e circa 2 milioni di spettri", ha detto il Dr. Marc Rayman, capo missione presso il Jet Propulsion Laboratory della NASA, Pasadena, in California.

Il 9 maggio, la sonda ha acceso nuovamente i motori per iniziare la discesa verso la sua seconda orbita. Nota come Survey, il 6 giugno porterà la navicella alla distanza media di 4.425 chilometri dalla superficie di Cerere, circa tre volte più vicino rispetto alla RC3 (potete seguire i cambiamenti orbitali nel post sempre aggiornato di Marco Di Lorenzo). Durante questa fase, che durerà tre settimane, Dawn compirà un'orbita completa intorno a Cerere ogni tre giorni circa ma ci sarà un grande cambiamento nelle immagini. A partire dalla prossima fase, infatti, il pianeta nano non entrerà più per intero nel campo visivo della Framing Camera.

"D'ora in poi, Cerere sarà più grande del campo visivo della telecamera. Come per Vesta, costruiremo mappe ad alta risoluzione partendo da aree più piccole", ha spiegato Rayman.


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