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Lo squalo una grande patrimonio di biodiversità

Creato il 04 luglio 2011 da Yellowflate @yellowflate

lo squalo, un grande patrimonio di biodiversitàNon si devono creare inutili allarmismi, il fatto che nei giorni scorsi ci siano stati avvistamenti di alcuni esemplari di squalo bianco, non significa per forza che ora la balneazione le nostro Mediterraneo sia maggiormente pericolosa rispetto agli anni passati.

Lo Squalo bianco, the great White Shark, scientificamente noto come Carcharodon carcharias è una specie protetta a livello mondiale e fortemente minacciata dall’attività dell’uomo. Gli avvistamenti straordinari nel Mediterraneo documentati fotograficamente tra Caprai e la Corsica e nel mare di Lampedusa confermano l’ipotesi, già espressa precedentemente dai biologi marini, di una nursery per questa specie di squalo in questa porzione del Mediterraneo.

Certo questo non consolerà molto i bagnanti e gli operatori turistici che si sentono direttamente minacciati da queste notizie, ma la presenza di questa specie rappresenta un’ulteriore prova dell’importanza strategica della biodiversità marina del Mare Nostrum, dove si concentrano molte delle specie protette:  tartarughe marine, balene, capodogli, delfini e diverse specie di squali. Un grande patrimonio di biodiversità.

Non è comunque una novità che il predatore tanto temuto prediliga avvicinarsi alle coste del nostro mare, né tantomeno che nel Mediterraneo sono presenti 47 specie di squali, di cui 20 sono grandi predatori all’apice della piramide alimentare, di cui si ha da sempre documentazione.  Secondo la ricerca i grandi predatori marini stanno scomparendo dal Mare Nostrum: lo squalo volpe, il mako, la verdesca, lo squalo martello e tanti altri si sono ridotti per oltre il 95 per cento in due secoli e oggi sono ritenuti a gravissimo rischio di estinzione. Una cosa è certa la pressione, che arriva dall’uomo e dalla natura stessa, sta portando alla perdita del controllo diretto e indiretto dell’equilibrio delle acque.

I pesci scelgono il posto dove vivere in base alla paura che hanno degli squali, e la presenza dello squalo fa sì che alcune specie siano distribuite da una parte piuttosto che in un’altra,dunque si potrebbe avere un’esplosione di prede, anche granchi, polipi, seppie calamari, che essendo abbastanza onnivori mangiano altri compartimenti della catena trofica, insistendo così sull’equilibrio e si creerebbe una competizione con altri organismi con una conseguente riorganizzazione dell’ecosistema marino che potrebbe essere nocivo per noi stessi.

Gli squali sono organismi molto vulnerabili in quanto crescono lentamente, fanno pochi figli e raggiungono la maturità sessuale molto tardi, in possibile estinzione, perciò la biodiversità degli organismi presenti nel mare Mediterraneo, e non solo, squali compresi, sono una risorsa da tutelare.

Se ci aspettiamo, che, proprio come nei film, la pinna grigia dello squalo il temuto predatore marino, terrore di surfisti e bagnanti, arrivi a riva, stiamo prendendo un granchio!

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