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Lo stess nella tradizione naturopatica

Creato il 14 dicembre 2015 da Informasalus @informasalus

Lo stess nella tradizione naturopatica
In naturopatia lo stress viene visto come la modalità di risposta dell'organismo a situazioni 'non normali'

Lo stress è il movimento dinamico di un sistema fisiologico che cerca di ottimizzarsi e difendersi da eventi diversi dall'armonia.

Il termine "stress" è stato inizialmente impiegato per descrivere una modalità di risposta dell'organismo a situazioni diverse da quelle che l'individuo reputa o riconosce come normali. Questa modalità di risposta si situa a livello delle ghiandole a secrezione interna cortico-surrenali, quindi dei loro ormoni corticosteroidi e dell'adrenalina, gli ormoni appunto detti dello stress.

L'organismo manifesta le reazioni più elementari di stress di fronte al freddo e al dolore; fuori dall'ovvietà di queste due condizioni, le sue forme ulteriori sono incredibilmente varie e personalissime in quanto dipendono dal relativo sviluppo dei valori fisici, emotivi, mentali e spirituali dell'individuo e dalla loro sempre relativa capacità di interazione con il mondo sociale: fatti come il lutto per una persona cara, la perdita del lavoro, una crisi sentimentale o economica, sono "digeriti" dal complesso psicosomatico in maniera proporzionale alla "conoscenza" e alla "levatura" dell'individuo, ovvero, uno stesso evento vissuto da diverse persone, creerà diverse risposte.

Ad esempio, un individuo carente di "strumenti" e di autocoscienza verrà travolto dall'evento e sceglierà la fuga o, se è nelle sue possibilità istintive, opterà per l'eliminazione dell'elemento stressante.

Risulta chiaro che, più forte è lo stress, maggiori sono le possibilità che questa "energia dell'evento" prenda il sopravvento e si concretizzi in disordini che vanno dalle alterazioni del comportamento a quelle della cognizione mentale, fino a dar luogo, scendendo su piani più fisici, a ulcere gastroduodenali, coliti, turbe importanti del ritmo cardiaco, asma e, secondo studi recenti, anche a neoplasie.

Prendendo invece in considerazione un secondo individuo in possesso di "strumenti" e di sufficiente autocoscienza cercherà di ridimensionare il fattore stressante e di meglio collocarlo in una visione del mondo più completa e funzionale, dove elementi come la casualità, il disordine, la colpa e l'ingiustizia non trovano posto o per lo meno iniziano a perderlo… tutto trova un senso, a volte legato ad atteggiamenti fideistici e a volte filosofici. Tutto questo formulato in linea assolutamente generale, in quanto, nello specifico, si terrà conto dell'infinita varietà degli individui, della loro storia, e del modo con cui si relazionano ai loro portati. Non dimentichiamoci che, subito dopo la coscienza dell'individuo, il "protagonista dello stress" rimane il sistema nervoso, che sul piano fisico è la prima e più importante piattaforma tramite la quale l'anima/coscienza/individuo può manifestarsi. L'osservazione che ne consegue è che, se nel sistema endocrino possiamo ravvisare un comportamento meccanico, lo stesso non accade nella realtà nervosa dove, premesse anatomiche e dinamiche elementari a parte, i vari tentativi di analisi sia chimica che psicologica forniscono dati non del tutto chiari, in quanto il sistema nervoso è assoggettato ai moti e alle qualità dell'individuo, caratterizzate da un incredibile eterogeneità difficile da analizzare.

Per la MTC e tutte le medicine antiche, non esiste una vera e propria definizione di stress come intesa dall'Occidente, perché completamente diverso è il taglio analitico fra l'antico e la modernità. Quindi non esistono quadri sicuri e ricorrenti sullo stress, anche perché il taoismo fondava se stesso su parametri completamente opposti al modus vivendi attuale, parametri di natura piuttosto preventiva.

Il modo di procedere è comunque quello di capire qual è tra le cinque passioni quella interessata maggiormente, rispetto ai motivi dello stress e del possibile esaurimento nervoso, e da lì distinguere tutti gli elementi e i rapporti in gioco per stabilire una cura.

Terremo presente che, in linea generale, in tutti i casi di stress avremo come protagonisti di fondo il Rene e il Cuore: il Rene, sia perché è in diretta relazione con gli ormoni dello stress, sia per la sua funzione di offrire i mezzi e gli strumenti fisici per risolvere le situazioni: infatti uno dei nomi della funzione renale è "ufficiale delle tecniche", quindi degli "strumenti". Il Rene è anche direttamente collegato al cervello o "mare dei midolli".

Il Cuore, invece, oltre che per il suo evidente e profondo legame con il Rene, sarà centrale in quanto sede dello Shen, della mente, di tutto quel corpus che prima abbiamo identificato con coscienza o individuo. In tutte le cure relative allo stress bisognerà quindi sostenere, tonificare il Rene e il Cuore, oltre all'organo più vicino, per passione e qualità, alla natura dello stress: in caso, ad esempio, di collera, interessati saranno il Fegato e, per estensione, la coppia Stomaco-Milza, quasi sempre implicata a seguito di alterazioni del movimento Legno, e così via.

In caso di stress, molto utile è lo Shiatsu, fatto dolcemente, con pressioni leggerissime e rassicuranti, come anche l'uso della moxa con un diffusore nella zona renale. Utili per la rigenerazione del sistema nervoso sono i preparati fitoterapici di natura spagirica, quali:

Santoreggia (Giove)

Per stimolare l'ipofisi e risolvere astenie intellettuali e sessuali.

Melissa (Venere, Giove)

Nei casi in cui malinconia, emotività, deficit intellettivo e crisi nervose influiscano sull'equilibrio generale degli organi.

Timo Serpillo (Mercurio)

Come stimolante generale e tonico neuropsichico.

Menta (Mercurio, Giove)

Come tonico nervoso e analgesico specie se in presenza di forte affaticamento, palpitazioni e vertigini.

Un buon rimedio è macerare in un litro di vino rosso delle foglie di salvia per una lunazione circa (ventotto giorni), filtrare, bruciare e ridurre in cenere; dopo averlo strizzato, ricongiungere le ceneri, le più fini e bianche possibili: assumerne uno o due cucchiai al giorno.

Tratto da “Curarsi con la Naturopatia Vol.1” di Catia Trevisani


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