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Lo strano caso dei Bronzi di Riace

Creato il 07 settembre 2012 da Archeologo @archeologo
I Bronzi di Riace sono due splendide statue in bronzo, poco più grandi del normale, ritrovate esattamente 40 anni fa nelle acque della costa della Locride, la zona di Reggio Calabria affacciata sullo Ionio. Sono tra gli esempi più belli e conosciuti di scultura metallica dell'antichità, e - come spesso succede in questi casi - esistono tante ipotesi sulla loro origine e soprattutto sulla loro destinazione d'uso. Ma ormai da decenni rappresentano la Magna Grecia e la Calabria in particolare, tanto da essere stati protagonisti di un discusso spot pubblicitario in cui i bronzi scappano dal museo per godere delle meraviglie calabresi e ironizzano sui loro "2000 anni al mare"
Eppure dal 2009 le statue non sono più ospitate nel Museo Nazionale della Magna Grecia, ma sono in corso di restauro visibile al pubblico nella sede del Consiglio Regionale (perché un restauro si debba svolgere in una sede amministrativa non ci è dato sapere), in attesa che si completino i lavori di rifacimento del museo, da concludersi ufficialmente in occasione dei 150 anni dell'unità d'Italia. Ma il termine previsto era la primavera del 2011: superata quella data, e finiti i soldi per i lavori, si è dovuto aspettare marzo di quest'anno perché il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica sbloccasse 6 milioni di euro per colmare i debiti e concludere i lavori, con un appalto complessivo supervisionato da Enrico Bentivoglio, ingegnere "in stretti rapporti con De Santis e Balducci" (quelli della celebre "cricca") e funzionario della Presidenza del Consiglio responsabile di molti lavori pubblici oggetto d'indagine, gli Uffizi e il Teatro Petruzzelli tra i tanti. Ma c'è chi l'aveva previsto: era il gennaio 2010 e il Giornale dell'Arte annunciava come i finanziamenti e il progetto non fossero sufficienti per i lavori, che rischiavano - come poi è successo - di prolungarsi a tempo indeterminato
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